Legacoop Abitanti esprime solidarietà verso le persone più colpite in questo momento così difficile e riconoscenza verso chi sta offrendo il proprio impegno, tra cui il mondo della Cooperazione Sociale, vicino ai più fragili anche in questa emergenza.
La Cooperazione di Abitanti sta svolgendo il proprio ruolo a servizio dei soci, mantenendo disponibili alcuni presidi essenziali e attivando forme nuove di tenuta della comunità, segno distintivo della nostra storia.
#IoRestoaCasa non può che manifestare l’importanza dell’abitare, e al tempo stesso esplicitare la necessità di ripensarlo.
Da un punto di vista economico, crediamo che gli impatti dell’emergenza COVID-19 determineranno un’ulteriore difficoltà delle famiglie colpite dalla crisi a sostenere le spese dei canoni, provocando un effetto sociale molto negativo nel medio periodo.
Legacoop Abitanti, attraverso la sua Presidente Rossana Zaccaria, esprime una valutazione positiva sullo sforzo del Decreto Cura Italia per fronteggiare l’emergenza sanitaria, delle famiglie e delle imprese. Tuttavia, rispetto al tema casa, il Decreto ha previsto esclusivamente misure sui mutui (Art. 54) e di sospensione degli sfratti fino al 30 giugno 2020 (Art 103 – Comma 6).
Legacoop Abitanti, insieme ad Alleanza delle Cooperative Italiane settore Abitazione, propone una misura straordinaria, a sostegno del pagamento del canone di locazione per nuclei famigliari a basso reddito e che hanno subito una perdita temporanea dello stesso.
Proponiamo quindi, con un emendamento all’Art. 54 del Decreto Cura Italia, un incremento della dotazione del Fondo inquilini morosi incolpevoli di 50 milioni di euro per il 2020, con un capitolo di spesa separato e aggiuntivo, e un allargamento dei soggetti beneficiari, che includa le famiglie che sono in locazione in alloggi di housing sociale e di cooperative di abitanti a proprietà indivisa, che svolgono una funzione di welfare sussidiario rispetto all’accesso alla locazione.
Tale provvedimento è orientato ad utilizzare la dotazione aggiuntiva, con le stesse procedure operative previste per la gestione del Fondo stesso, ma come misura preventiva, quindi con l’immediata erogazione del contributo direttamente ai proprietari al fine di evitare procedure di sfratto – condizione prevista dai meccanismi attuali – per un periodo massimo di 6 mesi e coprendo il 70% dell‘importo complessivo del canone e delle spese accessorie.
Siamo convinti che tra le misure, in questo momento, sia necessario contenere l’aumento delle fragilità sociali, mantenendo l’accesso alla casa come snodo essenziale del welfare e di tenuta delle comunità.