“Al Ministro Franceschini chiediamo di aprire il prima possibile un tavolo interministeriale permanente insieme ai Ministri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e dell’Economia in cui discutere sia degli aiuti per affrontare la fase emergenziale che stiamo vivendo oggi come imprese della cultura e della creatività, sia per delineare un nuovo futuro quando i luoghi della cultura potranno riaprire in sicurezza perché esempi virtuosi di gestione di spazi pubblici in epoca di pandemia. – Così i Presidenti Giovanna Barni, Irene Bongiovanni, Carlo Scarzanella -. Il mondo delle imprese culturali e creative rischia di non riprendersi da questo momento. C’è bisogno di non lasciare indietro nessuno, inserendo nei provvedimenti di ristoro anche queste imprese che invece ad oggi sono fuori dal Decreto Ristoro. Mancano infatti molti Codici Ateco che si riferiscono al mondo della Cultura, a quel mondo che tutti riconoscono tra i più danneggiati, ma che rischia di rimanere fuori dai sostegni previsti. Abbiamo bisogno che queste imprese sopravvivano oggi per iniziare a pianificare la ripresa, il futuro, le progettualità che caratterizzeranno questi settori nel epidemia, perché la Cultura è un fulcro per la ripresa sociale del nostro Paese. Lasciare morire le imprese culturali e creative significa non dare opportunità di ripresa sostenibile a molte aree, a molti territori, a molte comunità. Confidiamo che l’attivazione di un tavolo permanente possa rappresentare l’avvio di un lavoro essenziale per un settore strategico del nostro Paese, la Cultura”
Ecco le proposte del settore culturale e creativo per il Tavolo permanente.
Occorre incidere sulle diverse dimensioni, dai ristori al lavoro, dall’innovazione alla sostenibilità:
- ristoro per tutte le categorie colpite senza lasciare indietro nessuno, anche i meno visibili, e accessibile per tutti in modo semplificato e immediato e tutele dei lavoratori nelle diverse tipologie
- adeguate agevolazioni fiscali e previdenziali perché cultura, arte e spettacolo devono essere considerati beni primari dei quali non si può fare a meno perché sono in grado di sanare e alleviare anche le ferite di questo periodo e di rigenerare città e territori domani
- fondi per la creatività e l’innovazione perché i lavoratori e le organizzazioni siano direttamente protagoniste di un processo di riqualificazione, rafforzamento e rinnovamento che coinvolga organizzazioni, competenze, produzioni, promozioni e spazi e bisogna iniziare ad usare il Fondo per la Cultura istituito con il Decreto Rilancio
- le imprese culturali e creative siano riconosciute tutte e sia sostenuta la loro filiera produttiva come un unicum, che unisce educazione, formazione, patrimonio culturale, arte e spettacolo e creatività, asset strategico nella prossima programmazione del NextGeneration Eu.
- serve la programmazione sulle reti radiotelevisive pubbliche di eventi culturali – come annunciato dal Ministro Franceschini – ma serve soprattutto una comunicazione positiva sull’utilità pubblica, sociale e educativa, della fruizione live di arte e spettacolo, per salvaguardare – e incentivare con adeguate azioni di sostegno alla domanda- la partecipazione futura poi.