Anche a Modena e Ferrara la cooperativa rilancia la petizione di ‘Onda Rosa’ per tagliare l’iva agli assorbenti, che saranno venduti – dal 6 al 13 marzo – come se l’aliquota fosse al 4%. Nel quadro della campagna ‘close the gap’, attività di formazione e informazione insieme a soci, dipendenti e fornitori
Mentre gli effetti della pandemia si combinano all’ormai sedimentato gender gap nel disegnare un quadro di particolare difficoltà per le donne italiane, Coop Alleanza 3.0 sceglie la ricorrenza dell’8 marzo per lanciare una campagna fatta di azione e impegno concreti.
Con un approccio pragmatico rispetto ad una questione che richiede interventi complessi e un rinnovamento culturale profondo, la Cooperativa porta nei suoi punti vendita la campagna di Coop Italia “Close the Gap-riduciamo le differenze”. Attraverso progetti e cantieri di lavoro, la campagna coinvolge i fornitori di prodotto a marchio, i soci e i consumatori in uno sforzo collettivo indirizzato verso obiettivi tangibili. A partire dall’impegno per tagliare l’Iva sugli assorbenti femminili.
Le iniziative della campagna Close the Gap a Modena e a Ferrara
- Attraverso un’edizione speciale degli assorbenti della linea Vivi Verde, Coop Alleanza 3.0 rilancia la petizione “Stop Tampon Tax! Il ciclo non è un lusso” presente sulla piattaforma Change.org e promossa dall’associazione Onde Rosa per tagliare l’IVA sugli assorbenti. Già venduti abitualmente con aliquota ridotta perché compostabili, gli assorbenti Vivi Verde saranno confezionate in pack realizzati ad hoc per invitare i consumatori a firmare la petizione.
500.000 persone hanno già firmato la petizione contro la Tampon Tax. Questo muove Coop Alleanza 3.0 a rinnovare il sostegno all’iniziativa che, individuando un obiettivo specifico, può essere in grado di fare una grande differenza. Per questa ragione, la Cooperativa mette a disposizione i propri punti vendita di Modena e di Ferrara come altrettanti luoghi in cui far risuonare una call to action che è anche una importante battaglia di civiltà.
- Dal 6 al 13 marzo, le consumatrici potranno acquistare tutti gli assorbenti presenti a scaffale al prezzo cui sarebbero proposti se l’aliquota IVA fosse del 4% – obiettivo della petizione – e non del 22% come attualmente è.
- La legge italiana continua ad escludere gli assorbenti femminili dal novero dei beni di prima necessità, tassandoli con un’aliquota del 22% esattamente come con l’abbigliamento o le bevande;
- Paradossalmente, la legge di bilancio del 2019 ha ridotto dal 10% al 5% l’aliquota sul tartufo, mentre ha riconosciuto l’IVA al 5% per i soli assorbenti compostabili e lavabili (come è il caso degli assorbenti Vivi Verde Coop), che tuttavia non necessariamente rispondono alle esigenze di tutte le consumatrici. Resta al palo – con un’IVA ancora ferma al 22% – la totalità degli assorbenti di largo consumo;
- Proprio nella grande distribuzione, infatti, è concentrata la grande maggioranza delle vendite di assorbenti femminili: in un anno, a Modena, Coop Alleanza 3.0 vende oltre 626.000 pezzi. Per le consumatrici, questo si traduce in un costo pari a oltre 1,5 milioni di euro, il cui 22% è IVA; a Ferrara, Coop Alleanza 3.0 vende oltre 232.000 pezzi, il che significa un costo di oltre 568 mila euro.
- Nel mondo, Francia, Inghilterra, Belgio e Olanda hanno già ridotto l’aliquota Canada, Irlanda e l’India l’hanno abolita, mentre la Scozia, per prima, fornirà gratuitamente gli assorbenti alle sue cittadine.
- Per i fornitori dei prodotti Coop Alleanza 3.0 sul territorio, a partire dai gruppi dirigenti, prende il via un percorso di informazione, presso il centro di formazione delle cooperative di consumatori “Scuola Coop”.
Sempre in una logica di coinvolgimento e di sensibilizzazione sulla parità di genere, ai fornitori sarà inoltre dedicato un Premio annuale (la prima edizione sarà a marzo 2022), come incentivo a varare o a migliorare le buone prassi, in ambito di equità della remunerazione e delle condizioni di lavoro delle donne. Il Premio sarà anticipato il prossimo 29 marzo dall’assegnazione di un primo riconoscimento a alcune imprese fornitrici che già si sono distinte in questo specifico ambito.
“Close the Gap-riduciamo le differenze è un progetto in cui Coop crede in modo forte in coerenza con la parità di genere che è uno degli obiettivi cardine dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile a cui si ispira l’agire inclusivo di Coop Alleanza 3.0” – dichiara Mario Cifiello presidente della Cooperativa – “I princìpi dell’integrazione e dell’eguaglianza sono nel patrimonio culturale della cooperazione. Coop Alleanza 3.0, anche perché caratterizzata da una forte componente femminile (le donne costituiscono infatti il 74% dei dipendenti) è molto sensibile al tema. L’impegno della Cooperativa per dare a tutti i lavoratori la possibilità di crescere, garantendo quindi pari opportunità, traspare anche dai dati dei percorsi di carriera: tra i 40 avviati nel 2019, 23 riguardano lavoratrici, così come sugli 810 che sono terminati con successo nel corso del 2019, quelli compiuti da donne sono 491, ovvero il 61%. Il Consiglio di amministrazione della Cooperativa è composto per oltre il 35% da donne. È più vivo che mai l’impegno di Coop Alleanza 3.0 in politiche coerenti con il raggiungimento dell’uguaglianza di genere”.
“L’impegno di Coop per il contrasto alla disparità di genere è un piccolo ma fondamentale passo per immaginare un futuro diverso, inclusivo, basato su coraggio, talento e collaborazione. Il preoccupante fenomeno della disparità di genere non solo viola i diritti fondamentali delle donne, ma ha anche conseguenze rilevanti dal punto di vista economico e sociale. Le discriminazioni soffocano opportunità, sprecano il talento necessario per il progresso economico e sociale, accentuando le tensioni e le disuguaglianze” – dichiara Milva Carletti direttrice generale corporate di Coop Alleanza 3.0 – “L’impegno per la parità di genere è dunque un elemento fondamentale per eliminare le discriminazioni nel mondo del lavoro. Intensificare gli sforzi anche culturali per migliorare l’accesso delle donne a posti di lavoro dignitosi rappresenta non solo un impegno etico ma anche un’importante opportunità per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo”.