Un’economia circolare della sigaretta: MAPLE CIGARETTES vince il premio speciale “Sostenibilità Ambientale” assegnato da Coop Alleanza 3.0 al bando Coopstartup Estense

Un’economia circolare e sostenibile della sigaretta mediante la raccolta e il riciclo dei mozziconi con posaceneri hi-tech, per dare vita a nuovi oggetti e liberare l’ecosistema dal rifiuto!
È la startup cooperativa Maple Cigarettes, che ha partecipato al bando Coopstartup Estense aggiudicandosi il premio speciale “Sostenibilità Ambientale” assegnato da Coop Alleanza 3.0.
Il progetto è stato inizialmente messo a punto da 3 studenti di UniMoRe classe 1998, a cui si sono aggiunte due ulteriori collaboratrici che studiano a Milano e Torino: abbiamo rivolto a loro qualche domanda per scoprire meglio la loro idea di business.

Quando pensiamo ai danni causati dalle sigarette, pensiamo principalmente ai danni alla salute. C’è però un altro risvolto del problema: i danni ambientali causati dai mozziconi di sigaretta. Ci date qualche numero?
“La dispersione dei mozziconi di sigaretta può causare ingenti danni all’ambiente e, di conseguenza, mettere nuovamente a rischio la salute dell’uomo stesso. La combustione del tabacco produce circa 50 sostanze cancerogene, la maggior parte delle quali resta imprigionata all’interno del filtro. Un carico nocivo che, benché assai basso singolarmente, si amplifica se guardiamo a questi rifiuti nel loro complesso: è stato stimato che in Italia ogni anno vengano dispersi nell’ambiente circa 72 miliardi di mozziconi, mentre la stima mondiale arriva a 4,5 milioni di miliardi all’anno. Pensate che sono necessari dai 5 ai 12 anni di tempo per degradare un mozzicone di sigaretta che, abbandonato a terra, inquina il suolo e arriva fino ai nostri mari: una ricerca condotta dall’ONU nel periodo 2002-2006 ha evidenziato che il 40% dei rifiuti recuperati nel Mediterraneo è costituito da mozziconi.
Alla luce di questi dati, noi crediamo sia necessario classificare il mozzicone come rifiuto pericoloso per l’ambiente e, di conseguenza, provvedere ad una specifica e accurata raccolta differenziata, con la finalità di riciclo. Il tutto accompagnato da una campagna di sensibilizzazione del fumatore”.

Il vostro progetto si basa appunto su un’economia circolare dei mozziconi, che non solo possono essere raccolti per evitarne la dispersione, ma addirittura riciclati: cosa si può ottenere dai mozziconi di sigaretta?
“Diversi sono gli studi fino ad ora condotti in merito alle applicazioni di questi rifiuti. Una volta eseguita con precisione la fase di pulizia e lavaggio, tabacco e cenere possono essere impiegati nel campo della fertilizzazione. Mentre l’acetato di cellulosa, componente principale del filtro di sigaretta che ci piace definire “materia prima seconda”, sarà destinato a nuova vita, in particolare a nuovi prodotti di uso quotidiano e oggettistica. Infine realizzeremo posaceneri e portamozziconi, in modo tale da chiudere il ciclo della sigaretta”.

La raccolta dei mozziconi sarà fatta tramite posaceneri hi-tech e posaceneri portatili: come funzionano questi due sistemi di raccolta?
La parte focale è proprio la prima, di raccolta e stoccaggio. Deve essere il più efficiente possibile, abbattendo i costi e soprattutto le emissioni legate ai veicoli utilizzati in questa fase. Per questo motivo, oltre all’impiego di veicoli full-electric, stiamo mettendo in atto il primo prototipo di posacenere hi-tech con la possibilità di monitorare il riempimento tramite un rilevatore interno e comunicarlo al nostro server.
Vorremmo inoltre diffondere l’utilizzo di posaceneri portatili, attualmente poco conosciuti. Questo perché è difficile posizionare posaceneri in ogni luogo in cui un fumatore ne necessiti. Il “Porta Mozzicone Human Maple” sarà un contenitore di dimensioni ridotte che il fumatore potrà utilizzare quando, dovendo gettare il mozzicone, non troverà un posacenere nelle immediate vicinanze. Diventerà così un compagno fedele del fumatore”.

Da cosa nasce il nome Maple?
“Maple significa acero in inglese. Tra tutti gli alberi, l’acero è quello che assorbe il maggior quantitativo di CO2trasformandola in ossigeno. Se una pianta da sola riesce a fare così tanto per l’ambiente, noi non dobbiamo essere da meno: vogliamo renderci utili e migliorare le condizioni del pianeta cominciando da azioni semplici e concrete. Ecco perché vorremmo che l’uomo assomigliasse il più possibile ad un acero”.

Il vostro gruppo di lavoro nasce a UniMoRe: come vi è venuta l’idea, e che ruolo ha avuto l’Università nella genesi del progetto?
“L’idea è nata durante una giornata di studio nella biblioteca di Castelfranco Emilia: abbiamo assistito alla scena di una gazza ladra che provava a mangiare un mozzicone. Questo ci ha resi consapevoli di quanto questo problema stia soffocando il nostro pianeta. Da qui l’idea di creare un brand eco-sostenibile volto al commercio di prodotti e servizi per il miglioramento del rapporto tra uomo e ambiente, il primo di tutti proprio Maple Cigarettes.
Al momento l’Università e gli studi universitari ci hanno dato l’occasione e le conoscenze di base per ideare il progetto; in un futuro vicino, contiamo di riuscire a portare il nostro servizio anche negli ambienti universitari, magari proprio davanti alla biblioteca in cui è nata l’idea. Nell’ultimo periodo abbiamo avuto occasione di confrontarci con alcuni docenti Unimore, che hanno appoggiato il progetto e ci hanno spronato a portarlo avanti. Auspichiamo quindi una fruttuosa collaborazione”.

Il vostro progetto include servizi orientati all’educazione…
“Il nostro obiettivo primario come brand sostenibile sarà quello di educare e sensibilizzare sull’impatto negativo dell’uomo nei confronti della nostra madre Terra. La campagna di sensibilizzazione avrà lo scopo di fare in modo che diventi azione quotidiana il riciclo del mozzicone della sigaretta, cambiando così le abitudini dei fumatori: gettare a terra un mozzicone non deve più essere la normalità.
Concretamente, intendiamo apporre poster di sensibilizzazione ed educazione nelle aree fumatori. Forniremo inoltre alle aziende un contenuto digitale da inserire nelle TV delle aree adibite alla pausa dei dipendenti e da pubblicare all’interno del proprio sito aziendale. Struttureremo corsi per i lavoratori sulla sostenibilità ambientale con relativo attestato di partecipazione (esattamente come funziona per i corsi sulla sicurezza).
In aggiunta, proporremo incontri ed eventi educativi anche agli istituti scolastici. Siamo prossimi alla realizzazione di un progetto di educazione ambientale totalmente gratuito, presso un istituto minorile a Castelfranco Emilia che accoglie adolescenti con problematiche borderline.
Maple offrirà inoltre prodotti Green all’interno di un E-commerce dedicato alla vendita di prodotti volti all’impatto zero”.

Sul mercato esistono già servizi simili al vostro e, se sì, in che cosa la vostra proposta è innovativa e originale?
“A livello globale esistono diversi competitors: da Terracycle in Canada, alla RMIT University che usa i mozziconi per realizzare asfalto e mattoni; da Megò in Francia, che produce oggetti di arredamento, fino ad arrivare in Italia dove da poco ha iniziato ad operare nel campo del riciclo mozziconi Re.cig, startup di Trento. Rispetto a loro la prima differenza è che noi puntiamo a rapportarci inizialmente solo con aziende e imprese che possano giovare della nostra proposta di valore; in secondo luogo, la nostra proposta prevede servizi di educazione alla sostenibilità. Inoltre forniremo anche un certificato legato ad un “credito di CO2“, che rappresenta il quantitativo in volume e, soprattutto, in sostanze chimiche tossico-inquinanti che non vengono immesse nell’ambiente grazie al nostro servizio. Infine, il nostro progetto prevede l’utilizzo di un posacenere High-Tech, che andremo a brevettare, che nessuno dei nostri competitors offre, in grado di garantire vantaggi dal punto di vista dei costi e soprattutto delle emissioni legate alla raccolta dei mozziconi”.

Le tematiche green e la sostenibilità ambientale sono oggi prioritarie, soprattutto per le giovani generazioni. Quanto è importante per voi impegnarvi in un progetto di impresa improntato sulla sostenibilità ambientale, e come è maturata in voi la sensibilità su questi temi?
“Siamo ragazzi giovani che fanno parte della generazione che ha vissuto in pieno il Climate Change. Rendendoci conto della problematica e dell’essere prossimi al punto di non ritorno, abbiamo sempre più cercato di migliorare noi stessi nel nostro piccolo impegnandoci anche nel dare consigli. Molto spesso ci siamo trovati a raccogliere i rifiuti nelle vie di Castelfranco Emilia, dove viviamo, rendendoci conto di quanta strada ci sia ancora da fare per educare a un senso civico di responsabilità ambientale.
Maple, nel tempo, non sarà solo riciclo di mozziconi: diventeremo un brand eco-sostenibile volto al miglioramento del rapporto uomo-ambiente. Riciclare i mozziconi di sigaretta è solo l’inizio!”

In cosa vi è stato utile il percorso di Coopstartup?
“Il percorso offerto da Coopstartup è stato davvero molto utile, un’esperienza che ci ha valorizzato. Cogliamo quindi l’occasione per ringraziare nuovamente Legacoop e tutti coloro che hanno supportato e dato vita al progetto. Giunti alla fine non ci importava vincere: la possibilità di confrontarci con persone valide e di apprendere nozioni legate al fare impresa per noi era già una vittoria. L’assegnazione del premio “Sostenibilità ambientale” di Coop Alleanza 3.0 è stata per noi una doppia vittoria. Siamo molto felici di aver partecipato e lo consigliamo vivamente a chiunque abbia intenzione di mettere in atto un’idea di business”.

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