Il progetto del Teatro Anatomico, recentemente restaurato e inaugurato con il contributo della cooperativa Copma, concorre al premio nazionale “Art bonus dell’anno”, dedicato agli interventi finanziati nel corso del 2021 con erogazioni liberali (appunto, tramite lo strumento dell’Art bonus). Sono circa 350 le opere realizzate in tutta Italia candidate al riconoscimento. Riconoscimento che sarà assegnato sulla base dei voti raccolti online. Esprimere la propria preferenze è immediato, collegandosi al link: https://artbonus.gov.it/teatro-anatomico-di-palazzo-paradiso-biblioteca-comunale-ariostea-restauro.html Al primo arrivato sarà consegnata una targa in una cerimonia pubblica in presenza di alti rappresentanti del Ministero della Cultura e delle istituzioni coinvolte nell’iniziativa. Le premiazioni sono previste il 15 aprile. “L’iniziativa – è spiegato sul sito – è nata con l’obiettivo di promuovere una sempre più diffusa conoscenza della legge Art Bonus e premiare l’impegno di quanti, beneficiari e mecenati, rendono possibile attraverso l’Art Bonus il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese”. A Ferrara il restauro del Teatro Anatomico di palazzo Paradiso è stato inaugurato il 28 ottobre del 2021. Copma ha finanziato per circa 40mila euro i lavori nel 50ennale di storia aziendale. A realizzare l’intervento è stato il restauratore ferrarese Alberto Mauro Sorpilli, in collaborazione con Rossella Boalini e Natascha Poli e d’intesa con la Soprintendenza di Bologna. Al Comune, con la dirigente Natascia Frasson, l’architetto Rossella Bizzi il progetto e la direzione dei lavori. L’ingegnere Paolo Rebecchi è stato il responsabile unico del procedimento. La costruzione dell’attuale Teatro anatomico risale agli anni 1731-1732 ed è il frutto della collaborazione tra Giacinto Agnelli, anatomista, e l’architetto Francesco Muzzarelli, lo stesso che progettò la prospettiva di corso Giovecca. Il Teatro anatomico ferrarese riceve la luce da quattro luminosi finestroni è dotato di un ingresso per i professori, uno per gli studenti e uno più piccolo per i cadaveri. La denominazione di Teatro deriva anche dall’abitudine, in voga soprattutto durante il XVII secolo, di consentire al pubblico di assistere alle dissezioni. Lezioni pubbliche di anatomia qui si tennero fino al 1831, anno in cui fu trasferita la facoltà di medicina presso l’ospedale Sant’Anna. Da quella data venne adibito ad aula per le lezioni di chimica.
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