Il 50% di chi ha un mutuo e il 57% di chi vive in affitto dichiara difficoltà a pagare le rate. Lusetti: “Oltre al caroprezzi, famiglie in ansia per caro casa”.
Per gli italiani la casa rappresenta il bene rifugio per eccellenza, come dimostra l’elevata percentuale (78%) di chi vive in un alloggio di proprietà. Ma nella fase attuale, in relazione al perdurare delle difficoltà determinate dalla pandemia, è anche una fonte di problemi. Il 50% di chi ha contratto un mutuo per l’acquisto della casa dichiara infatti di avere difficoltà a pagarne le rate nei prossimi mesi. Una percentuale ancora più marcata per chi vive in affitto, dove le difficoltà a pagare il canone nei prossimi mesi è denunciata dal 57%.
Sono le principali evidenze che emergono dal Report “FragilItalia”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, sulla base dei risultati di un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione per testare l’evoluzione della percezione sulle difficoltà economiche legate all’abitazione.
Nel nostro paese, come si evince dal report, sul totale di chi è proprietario dell’alloggio in cui vive (il 78% degli italiani, 1 punto percentuale in meno rispetto ad un anno fa), il 27% (2 punti percentuali in più) ha in carico un mutuo. È invece del 18% (in crescita di 2 punti) la percentuale di chi vive in affitto (il 28% nel ceto popolare, il 26% tra gli under 30). I proprietari di casa senza mutuo a carico sono il 51% (il 61% tra gli over 50).
Tra chi ha contratto un mutuo per acquistare l’abitazione, il 50% denuncia difficoltà a pagarne le rate (l’86% nel ceto popolare, il 63% nel ceto medio basso e tra gli under 30). In particolare, il 7% ha già difficoltà, l’11% (7 punti percentuali in più rispetto a un anno fa) dichiara che ne avrà sicuramente e il 32% (+ 2 punti) che potrà averne. Va peggio per chi vive in affitto, dove è il 57% a denunciare di trovarsi in difficoltà (l’85% nel ceto popolare, il 66% nel ceto medio basso). In particolare, l’11% dichiara di averne già, il 13% (+5 punti percentuali) che ne avrà sicuramente e il 32% (+2 punti) che potrà averne.
“La società italiana di questa fragile fase postpandemica è attraversata da preoccupazioni e ansie da non sottovalutare assolutamente” -afferma Mauro Lusetti, Presidente di Legacoop- “oltre alle evidenti tensioni sui consumi, dovute al caroprezzi, lo si capisce anche osservando la crescente quota di famiglie il cui bilancio è messo sotto sforzo dalle rate del mutuo e dell’affitto. In questo difficile periodo, per gli andamenti dei mercati immobiliari e le conseguenze sociali della crisi, per un numero crescente di cittadini, anche del ceto medio, l’accesso ad alloggi dignitosi e a prezzi abbordabili è diventato più difficile che mai. Occorrono massicci investimenti a lungo termine nell’edilizia sociale, pubblica e, noi diciamo, pure cooperativa. Occorre promuovere una rigenerazione urbana che tenda a creare quartieri di nuova generazione, inclusivi, attraenti e sostenibili. Il PNRR in questo senso è certamente l’occasione da non perdere; ma è cruciale che sia mosso da una filosofia ben condivisa: la casa è un bene fondamentale per favorire piena cittadinanza”.
Un focus particolare è dedicato a chi dichiara di avere già difficoltà a pagare le rate del mutuo o i canoni di affitto.
Nel 7% di chi è già in difficoltà a pagare le rate del mutuo, calano le percentuali di chi ha dovuto tagliare e ridurre altre spese (il 44%, in discesa di 6 punti percentuali rispetto a un anno fa) e di chi non paga da diversi mesi (il 12%, 16 punti in meno). Aumenta, invece, la percentuale di chi sta pagando in ritardo (il 19%, + 5 punti percentuali). Ci sono poi due “new entry” rispetto alla rilevazione dello scorso anno: il 12% di chi per pagare ha dovuto ricorrere a prestiti di parenti e amici e il 6% di chi ha chiesto una rateizzazione del mutuo.
Sul fronte dell’affitto, nell’11% di chi ha già difficoltà a pagare i canoni cresce in modo marcato la percentuale di chi ha dovuto tagliare e ridurre altre spese (il 56%, +20 punti percentuali), mentre cala il numero di chi sta pagando in ritardo (il 25%, 8 punti in meno), di chi ha dovuto ricorrere a prestiti di parenti e amici (6%, -7 punti) e di chi non paga da diversi mesi (6%, 1 punto in meno).