Sottoscritto accordo di collaborazione per lo sviluppo commerciale delle specie aliene “Blueat: Alien is good, Alien s food”
Con l’intento di una proficua collaborazione tra il mondo della pesca professionale e lo sviluppo commerciale delle specie aliene è stato siglato un “Memorandum Of Understanding” tra Legacoop Agroalimentare Nord Italia e la neonata società benefit Mariscadoras. La scorsa domenica, presso il Club Nautico di Rimini, alla presenza dell’Assessore alla Blue Economy del Comune di Rimini Anna Montini, il Coordinatore delle attività di Pesca e Acquacoltura Massimo Bellavista e Alice Pari, Responsabile delle Pubbliche Relazioni e Progetti Europei della giovane start up tutta al femminile denominata, non a caso, Mariscadoras, hanno formalizzato l’accordo e gettato le basi per costruire un percorso teso a stimolare la domanda di consumo delle specie aliene, a cominciare dal Granchio Blu, ma anche per promuovere le caratteristiche della specie per sostenerne la commercializzazione, sia nel settore dell’HORECA, sia attraverso la GDO o strutture collegate.
Il Granchio blu (nome scientifico Callinectes Sapidus) è una specie invasiva; da alcuni anni è ormai presente nel Mar Adriatico dove, conseguentemente al surriscaldamento globale, ha trovato il suo habitat ideale. Trasportato dalle grandi navi che solcano mari e oceani, il granchio blu si riproduce in fretta; una femmina depone milioni di uova e non ha predatori che lo contrastano. Divora gamberi, latterini, seppie, sogliole. I danni sono rilevanti anche per l’attività degli operatori del settore della pesca e dell’acquacoltura: le chele come tenaglie strappano le reti, danneggia i letti di alghe che servono da vivai per i pesci locali, divora le cozze e le lumache che costituiscono il loro cibo e ingoia i giovani più facili da catturare.
E proprio da questa invasione aliena che nasce l’idea di 5 ragazze romagnole, con un’età media di 26 anni, di costituire una start up innovativa finalizzata a promuovere, commercializzare e trasformare le Specie Aliene (alloctone) per il consumo alimentare umano. La newco, costituita con le regole delle Società Benefit (legge 208 del 2015) ha forte valore ambientale e sociale, è composta da giovani ragazze con competenze diversificate e possiede tutte le carte in regola per inserirsi nel panorama della Blue Economy. «Abbiamo scelto il nome “Mariscadoras” – dichiara Alice Pari – perché è sinonimo di quelle donne di mare galiziane che hanno lottato per i loro diritti e per essere riconosciute nel settore della pesca e dell’acquacoltura, per ricevere protezione legale, sicurezza sociale, e la stessa parità e gli stessi privilegi garantiti agli uomini. Noi – prosegue Alice – abbiamo impostato la nostra strategia di marketing sul concetto che anche le specie aliene, lontane dalle nostre abitudini alimentari, possono essere inserite nella nostra dieta mediterranea ma necessitano di una forte azione di informazione e sensibilizzazione verso i consumatori».
«Con “Mariscadoras srl Società Benefit” – incalza la ricercatrice Carlotta Santolini – vogliamo fare impresa ma contemporaneamente contribuire a salvaguardare l’ambiente, la società di chi lavora in mare e per il mare, con una particolare attenzione a quelle donne che purtroppo ancora oggi sono “invisibili” e sottopagate nella Blue Economy». «L’accordo Legacoop Agroalimentare e Mariscadoras prevede una stretta collaborazione tra i pescatori di Goro, Cesenatico, Rimini e Cattolica e la neonata società per monitorare la numerosità degli esemplari alieni e identificare azioni tese a inserire sul mercato alimentare questo prodotto (vivo, lavorato o trasformato in polpa). Il granchio blu – dichiara Massimo Bellavista di Legacoop Agroalimentare Pesca – è una specie aliena molto presente in Adriatico, dove ha trovato il suo habitat ideale e che desta molta preoccupazione tra gli addetti al settore. Nel 2021, nel solo mercato ittico di Goro, ne sono stati commercializzati oltre 350 quintali, con un prezzo medio che si attesta sui 5,50 euro. La specie aliena – prosegue Bellavista – transita anche sui nastri del mercato ittico di Rimini ed è presente sui banchi del mercato coperto. Con questo accordo intendiamo sostenere questa giovanissima start up al femminile coinvolgendo l’intero comparto e la filiera della pesca e dell’acquacoltura al fine migliorare le condizioni socioeconomiche degli operatori del settore ma anche sostenere la parità di genere e contestualmente salvaguardare l’ambiente e la risorsa sia marina che lacustre».
Da alcuni anni Legacoop Agroalimentare è al fianco delle imprese costituite da giovani ragazzi e ragazze, che portano avanti progetti e iniziative innovative fortemente connotate sul versante della sostenibilità. Da due anni è in corso il progetto con l’impresa sociale greca Enaleia che raccoglie nelle marinerie dell’Emilia-Romagna reti da pesca dismesse e abbandonate per il recupero dei filati per poi produrre calzini (oltre 40 tonnellate di reti sono state raccolte e inviate alle industrie di recupero e riciclo dei materiali plastici). «Negli ultimi anni – conclude Massimo Bellavista – diversi giovani si stanno inserendo nel mondo della Blue Economy con start up innovative e che si concentrano su segmenti nuovi e inesplorati. Non da meno è presente in Romagna la giovane Società Cooperativa Ulisse che si propone di inserire sul mercato alimentare e della cosmetica le alghe presenti nel nostro mare. Riteniamo, quindi, fondamentale sostenere quei giovani e quelle giovani che hanno una forte connotazione ambientale e che sono intraprendenti e fortemente motivati».