Inflazione: AreaStudi Legacoop-Ipsos, 2 italiani su 3 riducono i consumi di energia elettrica, il 56% di gas; 7 italiani su 10 condannano la pratica della “shrinkflation”

COMUNICATO STAMPA

Inflazione: AreaStudi Legacoop-Ipsos, 2 italiani su 3 riducono i consumi di energia elettrica, il 56% di gas; 7 italiani su 10 condannano la pratica della “shrinkflation”

Lusetti: “Gelata la fiducia dei cittadini; rischio di un pericoloso avvitamento economico e sociale”

 

Roma, 23 settembre 2022 – L’aumento dei prezzi sta costringendo più di 6 italiani su 10 a ridurre i consumi di energia elettrica, il 57% quelli relativi allo shopping, il 56% i consumi di gas e il 54% le spese per attività culturali e di svago. Una tendenza destinata a proseguire, e in alcuni casi ad accentuarsi, nell’immediato futuro, con l’87% degli italiani costretti a ridurre o evitare i consumi di energia elettrica e di gas, l’84% le cene fuori, l’83% i viaggi, l’82% lo shopping e i divertimenti.

Sono queste, in sintesi, le principali evidenze che emergono dal Report “FragilItalia”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, in base ai risultati di un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione, per testarne le opinioni relative al tema “Rincari e consumi”.

I risultati del sondaggio confermano come l’inflazione sia una “tassa” che impatta in modo più pesante sui ceti più deboli. Nel ceto popolare, infatti, la riduzione del consumo di energia elettrica interessa il 72% degli italiani (63% il dato medio), quella dello shopping il 73% (dato medio 57%), quella del consumo di gas il 69% (56% dato medio), quella per attività culturali e di svago il 70% (54%).

La tendenza attuale, come già accennato, è destinata a proseguire. Le voci che occupano le prime quattro posizioni nella classifica delle riduzioni di spesa previste nell’immediato futuro (87% per i consumi di energia elettrica e di gas, 84% per le cene fuori, 83% per i viaggi, 82% per lo shopping e i divertimenti) sono seguite dalla riduzione della spesa per prodotti di elettronica (78%), da quella relativa a prodotti di bellezza, scarpe e cultura (tutti e tre al 76%), da quella per benzina e gasolio (75%). Relativamente alla spesa alimentare, i salumi e la carne guidano la classifica delle percentuali di chi dovrà rinunciarvi o ridurne il consumo (67%), seguiti dal pesce (64%), dai formaggi (62%), dai surgelati (58%).

“Il protrarsi dell’aumento dei costi e dei prezzi ci ha condotto sull’orlo di una nuova crisi, evidente in questi dati” – commenta Mauro Lusetti presidente di Legacoop – “Questa crisi è già sociale, e lo vediamo dalla asimmetria con cui l’impatto degli aumenti colpisce i bilanci delle famiglie; i ceti più esposti stanno già tirando la cinghia, le preoccupazioni e l’angoscia già toglie loro il sonno. Ma è alla porta anche una crisi economica: cultura, svaghi, viaggi, acquisti non alimentari, tutto ciò su cui si era basata la rapida ripresa che l’anno scorso ci ha condotto fuori dalla pandemia. Il calo dei consumi, e la gelata della fiducia dei cittadini, anticipano un contraccolpo sul sistema produttivo che le nostre imprese cooperative intravvedono all’orizzonte. Le previsioni dei mesi scorsi si sono via via aggiornate sugli scenari più negativi. Ribadiamo che occorrono politiche pubbliche di emergenza e coraggiose, perché il rischio è quello di un pericoloso avvitamento economico e sociale”.

Il Report contiene anche un focus dedicato, appunto, agli effetti dei rincari sulla spesa alimentare, concentrandosi sulle strategie di acquisto messe in atto dalle famiglie per fare fronte all’aumento dei prezzi dei prodotti, sulle modalità di cucinare in relazione all’aumento dei prezzi dell’energia, sui canali di vendita utilizzati per gli acquisti alimentari e sulla shrinkflation, ovvero la riduzione di quantità del prodotto contenuto in una confezione lasciandone invariato il prezzo di vendita.

Per quanto riguarda le strategie di acquisto, il 58% degli intervistati dichiara di aver ridotto l’acquisto di prodotti superflui (il 68% tra gli over 65), il 55% di acquistare soprattutto i prodotti in promozione (63% nel ceto popolare; 60% nelle donne), il 53% di limitare gli sprechi di cibo, il 42% di fare maggiori scorte di prodotti in promozione, il 38% di cercare i prodotti più convenienti, anche se non abitualmente consumati (50% nel ceto popolare).

E l’aumento dei prezzi dell’energia induce anche cambiamenti nelle abitudini più consolidate di chi cucina. Il 47% dichiara di aver ridotto l’utilizzo del forno (54% nel ceto popolare), il 31% di aver aumentato il consumo di alimenti che richiedono cotture veloci (36%) nel ceto popolare, il 29% di aver aumentato il consumo di alimenti che non richiedono cottura, il 24% di cuocere grandi quantitativi di cibo che vengono porzionati e surgelati.

Riguardo ai canali di vendita dei prodotti alimentari, i risultati del sondaggio evidenziano un aumento medio della frequenza di acquisto del 27% nei discount (47% al Sud, 48% nel ceto popolare) e dell’1% nei mercati rionali o centrali. In diminuzione, invece, la frequenza degli altri canali: del 26% nei negozi al dettaglio (46% nel ceto popolare), del 21% nei piccoli supermercati (ceto popolare 37%), del 12% nei supermercati e dell’11% negli ipermercati (38% nel ceto popolare).

Infine, netto il giudizio negativo (espresso da 7 italiani su 10), sulla shrinkflation, ovvero la pratica, messa in atto da alcune aziende, di ridurre la quantità di prodotto contenuto in una confezione per mantenerne fermo il prezzo. Quattro italiani su dieci (il 43%) la considerano una truffa ai danni dei consumatori, 3 su dieci (il 32%) la considerano sbagliata, una presa in giro dei consumatori ai quali non viene comunicata in modo trasparente la riduzione di peso della confezione.

 

La comunità educativa semiresidenziale per minori “Tana per Tutti” del Comune di Sassuolo, gestita dalla cooperativa sociale Gulliver di Modena, si è aggiudicata il Bando per l’educazione, riabilitazione, miglioramento della qualità della vita di persone con disabilità e/o disagio sociale o familiare della  Fondazione Tender To Nave Italia Onlus (TTNI) con il progetto “VVV.a gonfie vele – Vissuti, Vento, Valori” e ieri 7 ragazze e ragazzi e 2 educatori sono salpate dal porto di La Spezia a bordo del veliero “brigantino goletta”, il più grande al mondo.

Tender To Nave Italia onlus è stata fondata nel 2007 dalla Marina Militare Italiana e dallo Yacht Club Italiano con lo scopo di combattere i pregiudizi sulle disabilità e sul disagio sociale attraverso la realizzazione di progetti educativi e riabilitatiti a sostegno delle persone più fragili. Dal 2017, Nave Italia ha introdotto in via sperimentale una metodologia chiamata “Terapia dell’Avventura”. Gli equipaggi della Marina Militare Italiana, lo staff della Fondazione, i ragazzi e il personale degli enti non profit e istituzioni che salgono a bordo del brigantino trascorrono 5 giorni in mare sperimentando, attraverso piani e strumenti personalizzati, i valori dell’inclusione, della comprensione, della collaborazione.

“Non appena siamo venuti a conoscenza del Bando, abbiamo immaginato quanto sarebbe stato bello offrire ai minori che ospitiamo un’esperienza del genere. E abbiamo iniziato a lavorare con in quella direzione, pensando a un progetto che valorizzasse la vita di mare e la navigazione come occasione di confronto e coesione, ma anche come momento di consapevolezza e di presa di coscienza delle proprie capacità e della propria unicità per i ragazzi e le ragazze della Comunità Tana per Tutti.” commenta il Presidente della cooperativa Gulliver Massimo Ascari. Prosegue: “Dal momento dell’aggiudicazione, i nostri educatori hanno ideato e realizzato per i ragazzi attività mirate a tema per prepararsi al meglio nella fase di pre imbarco: gite e esperienze all’aria aperta, momenti di riflessione, scrittura del diario, laboratori di nodi, esercizi di equlibrio e team building.”. Il progetto inoltre, che prevede una quota di co-finanziamento, ha beneficiato dei contributi e delle donazioni dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, di Italchim s.r.l. e dell’Associazione dei Volontari di Castelnuovo Rangone “Ghet un quél”.

Gulliver cooperativa sociale di Modena progetta e gestisce servizi socio- assistenziali, sanitari, educativi e di mediazione interculturale rivolti alle persone da 45 anni. Conclude Ascari: “Nave Italia è un progetto di ricerca, educazione, formazione e terapia che trova conferme e possibilità di sviluppo nell’arte del prendersi cura di Gulliver anche per il futuro dei nostri ragazzi”.

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