Una mostra dossier dedicata al pittore ferrarese Roberto Melli ha inaugurato il 24 febbraio al Museo di Casa Romei nell’ambito del progetto Sintonie, promosso da Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, Assicoop Modena&Ferrara e Legacoop Estense: un omaggio all’artista, che permette di ripercorrere la sua produzione pittorica tra gli anni Quaranta e Cinquanta, attraverso dieci opere tutte provenienti dalla Raccolta Assicoop Modena&Ferrara. L’esposizione sarà visitabile fino al 14 maggio 2023, all’interno del normale percorso di visita del museo.
Roberto Melli (Ferrara 1885 – Roma 1958) è stato uno dei grandi maestri del Novecento italiano: scultore, pittore, xilografo, cineasta, critico e poeta, attraversa con costante partecipazione i mutamenti di rotta dell’arte italiana del Novecento, dai movimenti d’avanguardia d’inizio secolo a “Valori Plastici” e alla Scuola Romana. Solo nel secondo dopoguerra la sua personalità verrà riconosciuta tra le più originali e rappresentative del panorama artistico nazionale.
“Prosegue questa importante collaborazione con Assicoop Modena&Ferrara e Legacoop Estense – afferma il direttore regionale Musei Emilia-Romagna Giorgio Cozzolino – per la definizione di inediti approcci di mediazione, integrazione e scambio del patrimonio dei due musei statali ferraresi. Ancora una volta Casa Romei offre i propri spazi per una iniziativa dedicata ad un artista ferrarese con la prospettiva di approfondire sempre più i propri legami con le comunità territoriali e di proporsi come luogo di riflessione e di ricerca storico-artistica”.
“Collezionare arte e sostenere iniziative culturali in favore dei cittadini è per noi un modo di dare concretezza allo spirito cooperativo che ci contraddistingue” affermano il presidente di Assicoop Modena&Ferrara Milo Pacchioni e il presidente di Legacoop Estense Paolo Barbieri. “Dopo la mostra dello scorso anno dedicata a Gianfranco Goberti, che ci ha recentemente lasciati, quella che inauguriamo oggi è la seconda esposizione temporanea nell’ambito del progetto Sintonie, un importante progetto triennale che ci vede collaborare, pubblico e privato insieme, per offrire alla città nuove occasioni di fruizione culturale”.
“La mostra si sofferma su una fase storica, dopo il fascismo e dopo la guerra, in cui vengono discusse e decise nuove importanti azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del paese – prosegue il direttore di Casa Romei Andrea Sardo – con l’individuazione di nuovi luoghi capaci di accogliere le tante testimonianze storiche rimaste senza ricovero a seguito della guerra. Proprio come succederà a Casa Romei, in quegli anni chiamata a svolgere le nuove funzioni di carattere museale che la caratterizzano ancora oggi”. Le opere selezionate vanno a impreziosire due sale del piano nobile, offrendo ai visitatori un’ulteriore occasione di approfondimento a fianco del normale percorso di visita e dell’esposizione triennale “Sintonie. Tra visioni e racconti”, che mette in dialogo opere della Raccolta Assicoop Modena&Ferrara con gli spazi e le testimonianze del museo.
“Durante gli anni della guerra l’artista, vittima delle leggi razziali, vive una realtà quotidiana forzatamente isolata e si rifugia nel dipingere vedute intime e nature morte, caratterizzate da un intenso lirismo” raccontano Emanuela Fiori e Luciano Rivi, storici dell’arte e curatori della mostra. “Dopo la Liberazione, nel clima euforico di rinascita che anima l’ambiente artistico della capitale, Melli è nuovamente attivo a fianco di artisti e galleristi, sia come pittore sia come critico, impegnato a diffondere la conoscenza della ricerca artistica contemporanea. La sua pittura si affida sempre di più al colore tonale, che vigoroso e denso pervade i ritratti realizzati dal 1944 al 1948, definendo i piani e le espressioni con tratto plastico. Le opere realizzate a partire dal 1950 privilegiano ancora il tema del paesaggio, divenuto ‘atmosferico’ nelle ‘marine’; le vedute sono semplici spazi aperti, costruiti attraverso l’accostamento di colori tenui. Ormai è solo la luce a modellare i volumi. La pittura di Roberto Melli, sempre essenziale e solo apparentemente semplice, rispecchia uno spirito schivo, colto e impegnato in una instancabile ricerca teorica e formale”.
In occasione della mostra è stato realizzato anche un catalogo, con approfondimenti a cura di Emanuela Fiori, Luciano Rivi e Lucio Scardino, che mettono in luce la vicenda critica di Melli a partire dagli anni Cinquanta e, anche attraverso un apparato documentario, indagano il nuovo sistema dell’arte contemporanea che ha preso forma in quel periodo storico.
“Il catalogo – concludono Fiori e Rivi – evidenzia in particolare l’attenzione nei confronti di Melli da parte di intellettuali come Giulio Carlo Argan, Carlo Ludovico Ragghianti e Maurizio Calvesi, segnalando dunque l’opportunità ancora oggi di nuove ricerche nei confronti di un artista di evidente tensione stilistica e grande consapevolezza culturale”.
SINTONIE
La mostra è parte del più ampio progetto Sintonie, un accordo triennale di collaborazione pubblico-privato promosso da Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, Assicoop Modena&Ferrara e Legacoop Estense. Il patrimonio collezionistico della Raccolta Assicoop, che raccoglie più di settecento opere di artisti ferraresi e modenesi tra ‘800 e ‘900, è chiamato al dialogo con le testimonianze e gli ambienti del Museo di Casa Romei e del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.
L’esposizione “Sintonie. Tra visioni racconti”, nucleo centrale del progetto, è stata inaugurata nel dicembre 2021 e per tre anni intende offrire alla fruizione pubblica, in un allestimento integrato al normale percorso di visita dei due musei, trentasette opere della Raccolta Assicoop Modena&Ferrara.
Attraverso una serie di momenti espositivi e di attività di mediazione del patrimonio il progetto si propone più in generale di offrire ai cittadini nuove opportunità di conoscenza e di valorizzazione della realtà artistica, collezionistica e museale ferrarese.
BIOGRAFIA DI ROBERTO MELLI
Roberto Melli nasce nel 1885 a Ferrara. Nel 1902 si trasferisce a Genova, dove è apprendista nella bottega di un intagliatore di legno. Si dedica alla scultura, mostrandosi ben presto attento alla lezione di Medardo Rosso.
Nel 1911 si trasferisce a Roma e nel 1918 fonda con Mario Broglio la rivista “Valori Plastici”. A partire dal 1921 si dedica soprattutto alla pittura. In questi anni si collocano anche le sue esperienze in ambito cinematografico. Negli anni Trenta si definiscono nuovi rapporti con l’ambiente artistico romano, data la frequentazione tra gli altri di Fausto Pirandello, Renato Guttuso, Mario Mafai. La promulgazione nel 1938 delle leggi razziali decreta per Melli l’inizio di un penoso periodo di isolamento.
Dal 1945 inizia ad insegnare all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1948 fonda invece l’Istituto di Solidarietà Artistica. Nel 1950 espone alla “Strozzina” di Firenze in una mostra curata da Carlo Ludovico Ragghianti. Nello stesso anno la Biennale di Venezia gli dedica una personale. Nel 1954 esce una monografia di Maurizio Calvesi con presentazione di Giulio Carlo Argan. La sua attività pittorica e critica continua fino al 1957. Ricoverato alla fine del dicembre 1957 per disturbi cardiaci, Roberto Melli muore il 4 gennaio 1958.