DIG: il festival di giornalismo investigativo torna a Modena dal 18 al 22 settembre, con il sostegno di Legacoop e Coop Alleanza 3.0

«J’Accuse» è il titolo della X edizione del più importante festival europeo dedicato al giornalismo investigativo e di reportage che torna a Modena dal 18 al 22 settembre con un centinaio di eventi in cinque giorni, su temi attuali e delicati: l’indagine dei disastri ambientali in Europa, gli estremismi e i nuovi fascismi, gli scenari di guerra a Gaza e in Ucraina, le disuguaglianze sociali e civili, la criminalità organizzata, l’intelligenza artificiale e il futuro di Internet, l’attacco alla libertà di informazione. Una manifestazione sempre più ricca con talk, proiezioni, workshop, teatro, arte, musica, l’assegnazione dei DIG Awards 2024 e del DIG Pitch. Legacoop e Coop Alleanza 3.0 sono sponsor del festival.

Ci saranno Francesca Albanese, attuale relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, il magistrato antimafia Nino Di Matteo, la leggenda del giornalismo israeliano Meron Rapoport, l’attivista attivista e ricercatrice palestinese Mona Shtaya, la data journalist statunitense Premio Pulitzer Julia Angwin. Con loro tanti reporter, autori e autrici, alla decima edizione di DIG Festival, a Modena dal 18 al 22 settembre: tra questi Eddi Marcucci, Francesca Coin, Stefano Liberti, Christian Raimo, Janek Gorczyca, Matteo Nucci, Valerio Bassan, Nancy Porsia, Gianluca Costantini, Alberto Nerazzini, Diletta Bellotti, Laura Silvia Battaglia, Giuliano Battiston, Philip Di Salvo, Gianni Barbacetto, Saverio Lodato.

Il titolo «J’accuse»: un omaggio al giornalismo indipendente

L’espressione «J’accuse», scelta come titolo di questa edizione di DIG Festival, indica la necessità di denunciare pubblicamente un’ingiustizia, anche quando farlo è sconveniente o pericoloso. Fu Émile Zola a usarla per primo nel 1898 nella sua celebre lettera al Presidente della Repubblica francese per difendere l’innocenza dell’ufficiale Alfred Dreyfus. Zola fu condannato a un anno di carcere per via della sua presa di posizione.

Con il titolo «J’accuse» DIG Festival 2024 vuole rendere omaggio al giornalismo indipendente, a chi ha il coraggio di mettere «la verità prima di tutto», a chi prende posizione e ci mette la faccia. In un anno come questo, la scelta di questo tema è anche un omaggio alla memoria delle giornaliste e dei giornalisti che sono stati uccisi raccontando cosa succede in Palestina e più ampiamente in Medio Oriente. «J’accuse» ricorda a tutti che il ruolo del giornalismo, in quest’epoca di crisi e di guerra, è sempre lo stesso: denunciare l’ingiustizia, anche quando è rischioso o svantaggioso, perché solo così il giornalismo può salvarsi dalla bancarotta e riportare la politica entro il perimetro della democrazia.

Giovedì 19 settembre, nella splendida cornice della Chiesa di San Carlo, si terrà la lectio magistralis di Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite nei territori palestinesi occupati, e del giornalista freelance esperto di Medio Oriente Christian Elia. I due hanno scelto la locuzione «J’accuse» come titolo per il loro libro con cui invocano la fine del massacro in Palestina (Fuoriscena, 2023). La lectio sarà un’occasione per far luce sull’apartheid nei territori occupati in Palestina e sull’urgenza della questione arabo-israeliana ben prima dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, e ispirerà con il suo messaggio l’intero programma del Festival.

È intervenuto in conferenza stampa Marcello Cappi, coordinatore territoriale di Legacoop Estense e consigliere di amministrazione di Coop Alleanza 3.0, portando i saluti del presidente di Legacoop nazionale Simone Gamberini. “La decisione di dare il nostro sostegno alla decima edizione del DIG Festival – sottolineano Gamberini e Cappi – nasce dalla considerazione che lo spirito che anima questa iniziativa è in linea con valori, come quelli della democrazia e della partecipazione, che sono alla base dell’esperienza cooperativa. Tutelare la democrazia e alimentarla significa anche assicurare una completa e corretta informazione ai cittadini, per metterli in grado di avere un ruolo attivo di valutazione e di scelta consapevole sui temi di attualità. Del resto, la nostra attenzione all’importanza di un’informazione libera e indipendente trova una traduzione concreta nel fatto che Legacoop rappresenta e sostiene il lavoro di importanti cooperative di giornalisti, da sempre baluardo di un’informazione indipendente, plurale e decentrata che garantisce il diritto di migliaia di cittadini ad avere accesso a un’informazione professionale di qualità. Per la cooperazione, quindi, è di primaria importanza continuare a sostenere e difendere il lavoro di chi opera, spesso in contesti di grande complessità e a volte a rischio della vita, affinché il giornalismo, cane da guardia della democrazia, possa continuare a svolgere il proprio ruolo”.

I DIG talk pubblici

I DIG talk pubblici saranno poi dedicati ai temi quali l’indagine dei disastri ambientali in Europa, gli estremismi e i nuovi fascismi, gli scenari di guerra a Gaza e in Ucraina, le disuguaglianze sociali e civili, la criminalità organizzata, l’intelligenza artificiale e il futuro di Internet, l’attacco alla libertà di informazione. Ne parleranno ospiti da oltre 30 paesi, tra cui Safwat Kahlout, giornalista palestinese e producer di Al Jazeera, arrivato in italia con la sua famiglia dopo aver documentato per mesi l’assedio di Gaza; Meron Rapoport, giornalista delle testate israeliane di opposizione +927 Magazine e Local Call; Jake Hanrahan, giornalista e documentarista britannico, fondatore di Popular Front, piattaforma indipendente che negli ultimi dieci anni ha riscritto le regole del reportage di guerra.

I DIG Awards e il DIG Pitch

DIG è anche cinema e grandi documentari: per quattro giorni nelle sale dello storico Cinema Astra saranno proiettati i film finalisti nelle cinque categorie video dei DIG Awards, alla presenza degli autori internazionali che raggiungeranno Modena da ogni parte del mondo. Il concorso che anche quest’anno ha attirato una partecipazione record, con circa 400 opere candidate da decine di paesi. I premi saranno decisi dalla giuria internazionale di DIG, in cui siedono autori e produttori dei maggiori brand del giornalismo di inchiesta e del documentario al mondo; quest’anno l’associazione DIG – ETS porta a Modena nella veste di presidente della giuria 2024 Paul Radu, giornalista investigativo rumeno.
Oltre ai titoli in concorso, il Festival presenta come ogni anno una ricca sezione di film e anteprime extra. Il Festival ospiterà, come sempre, anche le sessioni della DIG Academy – con cui DIG offre 12 workshop gratuiti di alta formazione aperti a tutti e accreditati dall’Ordine dei Giornalisti – all’interno del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena. Attesissimo è il DIG Pitch, il premio dedicato ai progetti ancora in fase di sviluppo che mette in palio ogni anno un contributo fino a 15mila euro.

Il programma del festival si arricchisce, inoltre, di iniziative artistiche, dalle mostre alla musica. SCOPRI IL PROGRAMMA COMPLETO SUL SITO.

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