Si conclude con successo la prima edizione del CIDAS Silver Festival

Sabato 21 settembre, con il convegno “Al tuo fianco – La comunità che cura”, si è conclusa la prima edizione del CIDAS Silver Festival.
Il Festival ideato dalla Cooperativa Sociale CIDAS e dedicato al mondo delle persone anziane, dei caregiver e dei servizi a loro rivolti, ha registrato un’importante partecipazione e ha rappresentato un momento di riflessione sullo stato dell’arte dei servizi di welfare, oltre che sulle prospettive future per l’invecchiamento attivo, il benessere delle persone fragili e di chi si prende cura di loro.


Nel corso delle tre giornate sono emersi spunti interessanti per avviare un tavolo di sviluppo sul tema e sono state messe in luce non solo le problematiche esistenti legate soprattutto alle patologie neurodegenerative, ma è stata anche valorizzata la fondamentale figura del caregiver.
Nella giornata di apertura, giovedì 19 settembre, presso la Casa delle Comunità di Copparo (FE), il professor Romagnoni, geriatra, Direttore delle Cure Primarie e della UOC Anziani-Disabili nonché Responsabile del Progetto Demenze dell’AUSL di Ferrara, ha illustrato la situazione attuale, che nel mondo vede, ogni tre secondi, la diagnosi di una malattia neuro degenerativa. Risultati allarmanti che nel territorio ferrarese, hanno un’eco ancora più risonante vista la notevole incidenza di persone in età avanzata.
L’appuntamento di Copparo, è stato anche l’occasione per presentare la mostra Memorie d’Argilla, un toccante percorso espositivo delle opere in ceramica realizzate da persone con Alzheimer insieme ai loro caregiver, all’interno del progetto Cafè della Memoria. L’evento ha regalato momenti di profonda commozione arricchiti dalle testimonianze dei partecipanti che hanno sottolineato il valore terapeutico del praticare arte e quanto permetta di esprimere emozioni difficili da verbalizzare.
Venerdì 20 si è aperto con Iοίην | Andare Oltre, all’ex Teatro Verdi a Ferrara, il convegno dedicato a operatrici  e operatori del settore della cura delle persone anziane e fragili, non autosufficienti. L’evento ha offerto un’ampia riflessione sui molteplici aspetti del mondo della cura, affrontando non solo le esigenze degli anziani, ma anche le sfide quotidiane di chi lavora con dedizione per garantire loro assistenza e dignità. Al centro del dibattito, l’urgenza di un approccio umano e qualificato, essenziale per migliorare la qualità della vita di chi è più vulnerabile.
Dopo i saluti del presidente di CIDAS Daniele Bertarelli e dall’intervento di Silvia Zanazzi, professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, che hanno evidenziato l’urgenza di soluzioni innovative per affrontare una crisi crescente nel sistema di welfare, si sono susseguiti gli interventi dei vari relatori.
La discussione ha messo in luce i limiti strutturali del settore della cura e ha esplorato strategie concrete per superarli, ponendo particolare attenzione alle sfide quotidiane che affrontano coloro che, con passione e competenza, si occupano delle persone più fragili.
Fabio Cavicchi e Romina Agresti esperti in misure di contenzione fisica, hanno sottolineato l’importanza di ripensare l’approccio verso  le persone fragili, ponendo l’accento sulla necessità di comprendere a fondo i loro reali bisogni; l’architetto Angiolini, ha illustrato alcuni esempi degli ambienti di cura progettati in ottica  terapeutica e soprattutto orientati a ricreare ambienti familiari e domestici, evidenziando come l’architettura possa influenzare positivamente il benessere e quali risultati si possono raggiungere.
Giovanni Fosti, professore presso SDA Bocconi School of Management e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Long Term Care, ha portato una prospettiva orientata alla sostenibilità della cura residenziale nel medio-lungo periodo. Paolo Giampetruzzi, Ufficio Progettazione Cooperativa CIDAS, ha discusso il fondamentale ruolo della cooperazione nel futuro, considerando le comunità come risorse intangibili ma essenziali.
La discussione è stata moderata dalla giornalista Camilla Ghedini, che ha guidato il dialogo tra i relatori.
Il coffee break è stato fornito da Casa e Bottega, il progetto di ristorazione inclusiva realizzato da CIDAS per impiegare le giovani e i giovani con disabilità precedentemente formati al laboratorio socio occupazionale finanziato da ASP del Delta Ferrarese all’interno del progetto “Vivere e Coltivare Autonomie”.
Nel pomeriggio a completare la giornata si sono tenuti cinque workshop, gratuiti, due dei quali accreditati ECM e organizzati in collaborazione con Sinergia e Sviluppo, che hanno coinvolto più di 100 professionisti tra fisioterapisti, infermieri, responsabili di attività sanitarie, animatori, educatori e studenti universitari.
Sempre venerdì, è stata aperta al pubblico la mostra “Trame di Cura – Il filo di Arianna nei Servizi Socio-Sanitari”, pensata come una guida per orientare il cittadino all’interno del sistema dei servizi socio-sanitari, facilitando la comprensione e l’accesso alle risorse di assistenza per anziani e persone fragili.
La giornata conclusiva di sabato 21 settembre ha visto una partecipazione ampia e sentita con numerosi caregiver di persone fragili e che hanno accolto l’invito e condiviso in maniera toccante la propria esperienza.
L’evento si è aperto con il saluto di Cristina Coletti, Assessore alle Politiche Socio sanitarie del Comune di Ferrara, ed è proseguito con gli interventi degli esperti.
Azzurra Tavano, operatrice dello sportello informativo CIDAS ha illustrato il ruolo  del caregiver familiare in Emilia-Romagna, mentre Cristiano Capisani, psicologo e vicepresidente di CIDAS, ha analizzato a fondo le difficoltà e le sfide che i caregiver devono affrontare, sottolineando quanto siano cambiate le reti familiari e le dinamiche assistenziali. Francesco Ferrari, psicologo e psicoterapeuta ha trattato dell’elevato livello di stress a cui i caregiver sono sottoposti, mentre Agostino Longo, docente e musicoterapeuta ha emozionato la sala facendo vedere, attraverso la proiezione di una serie di video come la musica possa migliorare le relazioni e produrre effetti benefici sui pazienti.
Elisa Bratti, della Cooperativa CIDAS, ha moderato il dibattito portando le riflessioni maturate attraverso le numerose esperienze sul campo, nei progetti sviluppati in CIDAS.
Nel corso del Festival c’è stato spazio anche per la presentazione del libro Gentlecare: cronache di assistenza. Soluzioni, modalità e idee di applicazione del metodo a cura di Elena Bortolomiol Laura Lionetti e Enzo Angiolini, il quale, ha dialogato con Simonetta Botti, pedagogista, responsabile dei Settori Disabilità, Salute Mentale e Ramo B della Cooperativa CIDAS.
Il Festival ha rappresentato un’importante occasione di incontro e scambio per tutti gli attori coinvolti nel mondo dell’assistenza agli anziani. È stata un’occasione per autorevoli relatori di portare la propria testimonianza e stimolare il dialogo e l’approfondimento. Allo stesso tempo, si è data voce ai caregiver che vivono in prima persona una difficile realtà assistenziale, facendoli sentire meno soli in questa complessa sfida quotidiana.
Il Festival è stato patrocinato dal Comune di Ferrara e in collaborazione con l’AUSL di Ferrara, l’ASSP Unione Terre e Fiumi di Copparo.
È stato possibile grazie al supporto di HS&T Consulting e Margotta Medical.

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