L’Alleanza delle Cooperative di Ferrara aderisce al presidio di “Ferrara che accoglie” per dire stop alla guerra e alla violenza

Anche Legacoop Estense, insieme all’Alleanza delle Cooperative Italiane di Ferrara, ha aderito al comunicato stampa e partecipato al presidio promosso da “Ferrara Che Accoglie” giovedì 13 aprile, per dire stop all’orrore e alla violenza della guerra in Siria.

Gli avvenimenti di questi ultimi giorni destano grandissima preoccupazione, per l’orrore della violenza rivolta contro vittime inermi, bambini, donne e uomini, e le conseguenze che possono innescare in un mondo già segnato da molti conflitti armati, più o meno conosciuti.

E’ evidente l’inadeguatezza delle risposte messe in campo dai principali attori della politica internazionale, che appaiono spesso più attenti ai loro specifici interessi geopolitici e di consenso interno, piuttosto che alla necessità di perseguire l’obiettivo della pace e della salvaguardia delle vite umane.

A partire dalle spaventose vicende siriane è necessario ricordare l’art.11 della Costituzione Italiana – “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie…” – e affermare un ruolo delle Nazioni Unite coerente al loro dichiarato fine “evitare il flagello della guerra”. L’Europa dovrebbe finalmente promuovere i corpi civili di pace, già favorevolmente considerati dal parlamento europeo, per evitare i conflitti, ridurne gli effetti peggiori, creare le condizioni di una loro ricomposizione.

La soluzione dei conflitti aperti non può essere militare, ma prima di tutto politica e diplomatica. Gli atti di guerra che utilizzano armamenti proibiti dalle convenzioni internazionali sgomentano e sono da condannare, ma le azioni di risposta unilaterale creano ulteriori problemi e fratture per il futuro.

Anche rispetto ai diversi attacchi terroristici, nessuna risposta oggi risulta davvero efficace senza una seria presa di coscienza delle vere cause all’origine dei problemi, la promozione e l’esercizio dei valori della pacifica convivenza, nel rispetto dei diritti umani sanciti dai trattati internazionali, e ancora senza affrontare la povertà e le crescenti diseguaglianze sociali alla base di molti conflitti.

Sono necessarie nuove politiche serie e responsabili, e occorre ritrovare, in un momento così difficile, la forza di un nuova mobilitazione sociale e civile che unisca tutte le forze che credono nei valori fondamentali della solidarietà, della democrazia e della pace.

 

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