Taglia il traguardo dei 5 anni “Close the Gap”, la campagna Coop per l’inclusione e la parità di genere. Tra le conferme la “Certificazione di Genere” acquisita, o in fase di acquisizione, da tutte le grandi cooperative di consumatori e l’impegno rinnovato sul versante violenza di genere con l’avvio di percorsi di inserimento lavorativo per le donne vittime.
Al via “Dire, fare, amare”, un’operazione di diffusa sensibilizzazione sulla necessità che l’educazione alle relazioni diventi una materia scolastica obbligatoria nel nostro Paese. Secondo la survey realizzata da Coop la pensa così il 70% del campione e ben 9 italiani su 10 ritengono che proprio l’insegnamento scolastico possa contribuire alla prevenzione di fenomeni di odio, emarginazione, finanche violenza di genere. A partire anche dalla tenera età, considerato che un genitore su due immagina che il percorso dell’educazione alle relazioni possa iniziare già dalla scuola elementare.
Coop rilancia anche nel 2025 “Close the Gap”, la campagna per l’inclusione e la parità di genere che giunge così al traguardo dei 5 anni. Al centro dell’attenzione di Coop quest’anno la necessità che l’educazione alle relazioni diventi una materia scolastica obbligatoria nel nostro Paese, come peraltro è già nella maggioranza dei Paesi europei. In Italia non sono state sufficienti 16 Proposte di Legge in quasi 50 anni per renderla tale. Eppure, da questa educazione passa la prevenzione in grado di limitare se non impedire atti di odio, emarginazione, finanche violenza di genere. L’obiettivo del nuovo impegno di Coop è avviare una diffusa operazione di sensibilizzazione sul tema usando la propria rete di negozi, i propri prodotti e avviando collaborazioni con il mondo dell’associazionismo più coinvolto. Continua inoltre il lavoro interno per l’inclusione e dopo che Coop Italia ha ottenuto nel febbraio di un anno fa, prima tra le insegne della Grande Distribuzione Organizzata italiana, la Certificazione per la Parità di Genere UNI PdR 125, tutte le grandi cooperative di consumatori hanno anch’esse acquisito la Certificazione o sono in procinto di ottenerla. E tra le novità, anche grazie al coinvolgimento delle Direzioni del Personale delle cooperative, l’avvio di percorsi di inserimento lavorativo per le donne vittime di violenza.
“Dire, fare, amare”, l’istruzione come prevenzione – L’educazione alle relazioni ha come principale obiettivo quello di rendere ogni persona consapevole di chi è, cosa desidera, come comportarsi al meglio con gli altri siano esse persone vicine, coetanei o partner. È una formazione a tutto tondo che coinvolge la sfera degli affetti e quella della sessualità. Potrebbe essere una materia scolastica ma in Italia non lo è, benché siano molte le voci di organizzazioni, movimenti, psicologi, pedagoghi o altri che la ritengono uno strumento importante anche lato prevenzione. Coop aggiunge la sua voce a questo coro e lo fa partendo da “La Scuola degli affetti. Indagine sull’educazione alle relazioni” una survey* svolta dal proprio Ufficio Studi con la collaborazione di Nomisma su un campione rappresentativo della popolazione italiana (2000 persone tra i 18 e i 64 anni). A guidare i lavori un Comitato Scientifico formato da Linda Laura Sabbadini, Elisabetta Camussi, Enrico Galiano. I dati emersi sono molto netti; in sintesi il 70% del campione esprime il suo apprezzamento a che l’educazione alle relazioni divenga una materia scolastica obbligatoria e ben 9 italiani su 10 ritengono che proprio l’insegnamento scolastico possa contribuire alla prevenzione di fenomeni di odio, emarginazione, finanche violenza di genere. A partire anche dalla tenera età, dato che un genitore su due immagina che il percorso dell’educazione alle relazioni possa iniziare già dalla scuola elementare.
*Un data base più completo delle risposte alla survey “La scuola degli affetti. Indagine sull’educazione alle relazioni” è scaricabile sul sito www.italiani.coop tramite richiesta a rosita.fattore@ancc.coop.it