La Regione Emilia-Romagna mette in campo un pacchetto di 10 bandi complessivi in campo ambientale che prevedono l’adesione a diversi tipi di operazione a partire dal 1 gennaio 2018 (delibera della Giunta regionale n. 2042 del 13 dicembre 2017). I 48 milioni di euro stanziati dal nuovo Psr 2014-2020, a copertura delle spese fino al 2020 compreso, prevedono interventi che si prolungheranno per 5, 10 o 20 anni a seconda del tipo di operazione. Le domande potranno essere presentate dal 22 dicembre al 31 gennaio 2018
Tipi di operazioni coinvolte:
10.1.02 Gestione degli effluenti:1,5 milioni verranno concessi per la prima volta aiuti alle imprese che si impegnano a impiegare metodi di distribuzione di reflui che riducono le emissioni di gas serra in atmosfera e allo stesso tempo permettono l’impiego dei reflui con maggiore efficienza agronomica tramite la iniezione nel suolo e l’impiego in copertura e successivo interramento. L ’aiuto previsto è di 100 euro all’anno per ettaro.
10.1.03 Incremento sostanza organica:1,8 milioni di euro per migliorare la qualità del suolo attraverso operazioni agronomiche che permettano di incrementare la sostanza organica nei suoli più impoveriti, migliorandone le caratteristiche chimico-fisiche. Fondamentali queste ultime anche per contrastare fenomeni erosivi e di dissesto. L ’aiuto è pari a 180 euro all’anno per ettaro.
10.1.04 Agricoltura conservativa e incremento sostanza organica: 2,7 milioni per chi introduce tecniche di agricoltura conservativa che riducono la lavorazione dei terreni, prevenendo l’erosione del suolo, favorendo il sequestro di carbonio e limitandone la dispersione in atmosfera con effetti importanti per quanto riguarda il contrasto ai cambiamenti climatici. L’aiuto annuale va da un minimo di 250 euro a 280 per ettaro. Oltre agli interventi sopra elencati proseguono gli aiuti per la adesione alla produzione integrata, per la quale sono stati interamente utilizzati con il bando del 2016 gli oltre 125 milioni di euro dedicati a questo intervento per la riduzione dell’impiego dei fitofarmaci e dei fertilizzanti.
10.1.05 Biodiversità animale di interesse zootecnico: tutela delle razze animali autoctone a rischio di erosione genetica: 900.000 Euro per gli agricoltori che scelgono di allevare razze autoctone come, ad esempio, la razza Romagnola e la Reggiana tra i bovini, il Cavallo italiano tiro pesante tra gli equini, la Pecora Cornigliese tra gli ovini o la Mora Romagnola tra i suini. L’aiuto è di 200 euro/anno per capo bovino equivalente. Con il nuovo bando è stata ampliata la lista delle razze ammesse ai benefici finanziari.
10.1.06 Biodiversità vegetale di interesse agrario: tutela delle varietà vegetali autoctone a rischio di erosione genetica: 160.000 euro ai coltivatori delle varietà autoctone di colture arboree e annuali. Sono previsti aiuti rispettivamente pari a 900 e 600 euro/ha all’anno..
10.1.07 Gestione sostenibile della praticoltura estensiva: il bando mette a disposizione 1,9 milioni per il mantenimento dei prati “storici” che svolgono un’importante funzione ambientale, di salvaguardia della biodiversità animale e vegetale. In particolare sono da difendere i cosiddetti prati storici, perché garantiscono l’esistenza di habitat erbacei importanti. Per gli agricoltori che si impegnano a mantenere aree a praticoltura estensiva nel rispetto di determinate pratiche agronomiche (assenza uso di concimi, fitofarmaci, digestati) è concesso un aiuto di 150 euro a ettaro.
10.1.09 Gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario: 3,8 milioni per i corridoi ecologici e paesaggio agrario. Il sostegno è in favore di piantate, filari di alberi, siepi, boschetti, maceri, risorgive, laghetti per gli agricoltori che si impegnano per un periodo di 10 anni a salvaguardare nella propria azienda gli elementi tipici del paesaggio agrario. L’aiuto va da 0,08 a 0,10 euro per metro quadro in pianura. Potranno essere così mantenuti veri e propri “corridoi ecologici” nei siti individuati dalla rete europea Natura 2000.
10.1.10 Ritiro dei seminativi dalla produzione per venti anni per scopi ambientali e gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000: risorse pari a 7,1 milioni. Prati umidi e macchie arbustive sono alcuni degli interventi che possono essere gestiti dagli agricoltori che si impegnano per venti anni a ritirare dalla produzione le colture seminative, così da promuovere la biodiversità, soprattutto in pianura. E’ previsto un aiuto per ettaro di 500 euro minimo fino ad un massimo di 1.500 euro a riconoscimento dei maggiori costi. Limitatamente alle aree di pianura inoltre, ai beneficiari che hanno aderito agli stessi interventi del PSR delle programmazioni precedenti al 2014 è data la possibilità di aderire al nuovo Tipo operazione anche per superfici con impegni ancora in corso di validità.
11.1.01 Conversione di metodi e pratiche biologiche e 11.2.01 Mantenimento di metodi e pratiche biologiche: a disposizione con questo bando 27,2 milioni di euro per le aziende agricole biologiche e un totale di oltre 115 milioni di euro per l’intera durata del Psr 2014-20. Per chi già pratica il bio si va da un minimo di 90 euro/ha all’anno per i seminativi a un massimo di 668 euro per le colture frutticole. Per chi intende avviare per la prima volta l’agricoltura biologica il range è compreso tra i 150 euro (per le foraggere) e i 791 Euro (per le frutticole). Gli interventi includono anche la zootecnia per la quale sono previsti aiuti maggiorati sulle colture foraggere e quelle destinate alla alimentazione animale compresi fra i 333 e i 453 euro/ha all’anno. Attualmente in Emilia-Romagna la superficie bio è di oltre 117 mila ettari (pari all’11 % della SUA regionale) e le aziende agricole che praticano tale metodo (comprese quelle in conversione e miste) sono oltre 4000 mila.