Modena, 21 febbraio 2017 – Lavoro, innovazione, legalità, welfare e sostenibilità: sono queste le cinque direttrici su cui puntare per lo sviluppo del Paese secondo l’Alleanza delle Cooperative Italiane, che in occasione delle Elezioni ha prodotto un Manifesto politico per la costruzione di un futuro economico e sociale più equo e coeso.
I contenuti del Manifesto “Cambiare l’Italia cooperando” sono stati illustrati oggi dal Coordinamento modenese dell’Alleanza delle Cooperative Italiane in un incontro con i candidati e le imprese associate tenutosi a Palazzo Europa. Per le forze politiche, hanno raccolto l’invito di Legacoop Estense, Confcooperative Modena e AGCI Modena e Reggio Michele Dell’Orco (M5s), Claudio De Vincenti (Pd), Benedetta Fiorini (Forza Italia) e Paolo Trande (LeU).
La presentazione dell’Alleanza delle Cooperative, nazionale e territoriale, è stata curata da Andrea Benini, portavoce del coordinamento modenese e Presidente Legacoop Estense, che ha messo in evidenza il ruolo, la longevità e la resilienza delle imprese cooperative, storico strumento economico e sociale di auto-organizzazione fra le persone per soddisfare i propri bisogni e quelli della Comunità. Nella nostra provincia l’Alleanza delle Cooperative rappresenta 350 imprese, 400.000 soci e oltre 33.000 occupati, con una presenza femminile del 60%. Il valore della produzione si attesta a 6,5 miliardi di euro, pari al 16,9% del valore totale prodotto nella provincia di Modena.
Ai candidati presenti Benini ha chiesto un “atteggiamento cooperativo”, nel senso di andare oltre i pregiudizi, impegnarsi a conoscere le tante realtà cooperative presenti in regione, non dimenticare il territorio una volta eletti e inserire la cooperazione nei programmi. “Vi chiedo di collaborare nell’interesse comune – ha detto Benini – mettendo le persone al centro e prestando particolare attenzione alle generazioni future, a una più equa distribuzione della ricchezza, all’inclusione di chi è più in difficoltà e al benessere collettivo”.
Da parte sua, e a nome dell’Alleanza delle cooperative, Benini ha garantito ai suoi interlocutori disponibilità al dialogo e al confronto continuo, imparzialità nell’interlocuzione istituzionale, superamento dei pregiudizi presenti anche all’interno del mondo cooperazione, e promozione dei valori che contraddistinguono l’impresa cooperativa, a partire dalla partecipazione. Partecipazione che si esprime anche andando a votare.
L’incontro si è poi concentrato sui contenuti del Manifesto (rif.sintesi allegata), fra i quali particolare approfondimento è stato dedicato ai temi del lavoro, della legalità e del welfare.
Sul primo tema, sono emersi i dati preoccupanti rilevati da un’indagine Censis/Confcooperative presentata a fine 2017: “Con la crisi sono saliti a 3,3 milioni i lavoratori nel sommerso in Italia – ha spiegato Carlo Piccinini, Presidente di Confcooperative Modena – mentre quelli sfruttati dalle false cooperative sono circa 100.000. Nel periodo 2012-2015 l’occupazione regolare si è ridotta del 2,1%, mentre l’occupazione irregolare è aumentata del 6,3%. Questo significa non solo mancanza di tutele, ma riduzione del salario medio (da 16 a 8 euro/ora), e un’evasione tributaria e contributiva quantificata in 107,7 miliardi di euro all’anno (periodo 2012-2014). Anche alla luce di queste evidenze, le richieste dell’Alleanza delle Cooperative italiane in materia di lavoro mirano allo sviluppo non solo di maggiore occupazione, ma di una “buona occupazione”: chiediamo la riduzione del carico fiscale sul lavoro dipendente, una maggiore partecipazione dei lavoratori nelle imprese, esenzione e incentivi per le aziende salvate dai lavoratori – quel fenomeno dei workers buyout che tanti posti di lavoro ha salvato negli ultimi anni – e la promozione di una cultura del lavoro che favorisca il protagonismo di genere e delle giovani generazioni.”
Altro tema-chiave del Manifesto è la legalità, principale presupposto dell’attività economica e della convivenza civile. “Per le cooperative è una condizione imprescindibile – ha dichiarato Andrea Benini – L’illegalità altera la concorrenza, danneggia l’economia, mortifica le persone. Ma non è una condizione irreversibile: la legalità può essere ristabilita se oltre al rispetto delle norme si promuove una cultura in grado di rigenerare fiducia e opportunità per chi sta alle regole.
Quanto alle false cooperative, deve essere chiaro che sono loro – e le imprese irresponsabili che le utilizzano e le creano – il primo nemico delle cooperative vere; perché l’erba cattiva scaccia la buona. Insieme alla Fondazione Mario del Monte stiamo aggiornando la ricerca “una questione di legalità” sul settore autotrasporto, logistica e facchinaggio a Modena, presentata a febbraio 2014.
Allora risultavano 371 cooperative iscritte al registro imprese, di cui attive il 58% e solo 15 aderenti all’Alleanza delle cooperative. Era prevalente la prassi dell’amministratore unico e l’assenza di revisori o collegio sindacale. Una situazione che quindi abbiamo già denunciato ben prima che la le dinamiche nel comparto carni raggiungessero i livelli di criticità che oggi sono di pubblico dominio, e che mentre parliamo continuano a peggiorare.”
L’Alleanza delle Cooperative Italiane ha chiesto più impegno per l’approvazione della legge di iniziativa popolare sostenuta da oltre 100.000 firmatari, una maggiore attenzione alla responsabilità solidale dei committenti, che appaltano al ribasso, e l’applicazione delle nuove norme sul caporalato.
In chiusura, ma non meno importante, il tema del welfare, illustrato da Paolo Cristoni per conto di AGCI: “Di fronte a uno Stato che deve continuare a garantire diritti e servizi universalistici potendo contare su risorse sempre più esigue – ha dichiarato – le cooperative si impegnano a sperimentare nuove soluzioni più moderne, efficienti ed inclusive per andare incontro alle esigenze di tutta la popolazione, offrendo un supporto efficace alle famiglie e a chi è in situazioni di particolare fragilità. Questa capacità di rispondere ai bisogni è per noi un valore fondamentale.»
Contrasto alla povertà, welfare per le famiglie, promozione di reti di accoglienza e percorso di inclusione,e sviluppo dell’integrazione sociale, sanitaria ed economica per la promozione della salute: queste le 4 richieste dell’Alleanza delle Cooperative italiane per dare risposta a bisogni sempre più diffusi e complessi.