Nel corso della parte pubblica dell’Assemblea di Legacoop Estense dello scorso 12 aprile, al Baluardo della Cittadella di Modena, le cooperative si sono confrontare sul tema della sostenibilità, dialogando con il direttore di TRC Ettore Tazzioli su rigenerazione urbana, responsabilità sociale di impresa, evoluzione nei sistemi di welfare, sostenibilità ambientale.
Il dibattito è stato preceduto dall’intervento di Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che ritiene l'”Utopia sostenibile” (oggetto di un libro recentemente pubblicato) l’unica opzione percorribile.
Enrico Giovannini
“Oggi ci troviamo davanti a un trilemma: cosa scegliamo tra la distopia, la retrotopia o l’utopia sostenibile? Se ci pensiamo razionalmente, quest’ultimo modello non solo è quello preferibile, ma anche l’unico possibile.
Ogni volta che l’essere umano ha fatto un salto in avanti, ha implicemente allargato il “noi” e ristretto il “loro”. Ora siamo all’ultimo stadio: riconoscere che tutti siamo NOI, anche il pianeta. L’utopia è un’idea molto distante dalla realtà attuale ma anche è lo stimolo per raggiungere uno stato diverso. Quello che oggi serve è stimolare un pensiero comune e condiviso.
Lo sviluppo sostenibile andrebbe inserito nei principi fondamentali della nostra Costituzione”
Francesca Federzoni, presidente di politecnica
“Per fare rigenerazione urbana, il prossimo passo è trovare la sostenibilità economica degli interventi. Una collaborazione virtuosa pubblico-privato è certamente la strada da percorrere”
Carlo Zini, presidente di CMB
“La sostenibilità va a braccetto con lo sviluppo, non con l’immobilismo. Per essere sostenibili bisogna svilupparsi: il territorio ci chiede di dare dimostrazioni di cambiamento e di qualità”
Elio Gasperoni, vicepresidente di Coop Alleanza 3.0
“La sostenibilità implica oggi grande efficienza dal punto di vista imprenditoriale: bisogna crescere per garantire la continuità del patrimonio intergenerazionale”
Gianluigi Covili, Nordiconad
“Bisogna pensare globalmente e agire localmente: i supermercati sono una formidabile piattaforma relazionale, in grado di attivare non solo relazioni di marketing ma anche relazioni sociali. Il cittadino e consumatore è protagonista dei processi di cambiamento, può e deve fare la sua parte”
Daniele Bertarelli, presidente cooperativa sociale Cidas
“Cerchiamo di fare sostenibilità innanzitutto offrendo buon lavoro, che nel settore sociale è molto difficile. Programmare il futuro vuol dire intervenire e investire prima che le persone entrino nella fascia di cura. Dobbiamo rompere il sistema di welfare come lo conosciamo: bisogna intervenire prima, bisogna co-progettare insieme al pubblico”.
Claudio Biondi, vicepresidente di Cantine Riunite&CIV
“Noi siamo “condannati”, per fortuna, a rimanere sul territorio. Le nostre sono fabbriche a cielo aperto, estremamente sensibili alle conseguenze del cambiamento climatico. Lavoriamo nella direzione della sostenibilità adottando pratiche che consentano la riduzione dell’impatto sulla natura e sul territorio”
Giuseppe Ciani, presidente cooperativa agricola Giulio Bellini
“Oggi alla Giulio Bellini sono impiegate circa 250 persone, contro le 180 di dieci anni fa. Un bel segnale di sostenibilità sociale e tutela del lavoro, nell’epoca dell’automazione”
Luca Cervellati, direttore amministrativo CPR System
“Lo sviluppo sostenibilie per CPR non è un progetto: è la mission. In CPR i produttori agricoli e la grande distribuzione sono shareholder di una cooperativa chiamata a risolvere il problema economico e sociale dell’imballaggio, attraverso un ciclo produttivo circolare. Per noi ci sono “R” più importanti del Riciclo: il Riuso, la Riparazione, il Ricondizionamento. In questo modo, ogni cassetta utilizzata per il trasporto vive 7 anni: un grande favore che facciamo all’ambiente e a noi stessi”
foto© Elisabetta Baracchi 2018