Migrare non è un gioco, ma può essere attraverso un’esperienza ludica che si aiuta a comprendere cosa significhi.
Per questo, una rete che vede la cooperativa sociale Camelot assieme ai partner tedeschi di solar e.V., rumeni di A.R.T. Fusion Association e olandesi di Stichting Refugee Company,ha ideato un progetto, approvato dal fondo Erasmus+, dal titolo “In the footsteps of a migrant”, sulle orme dei migranti, che ha lo scopo di realizzare un simulation game finalizzato alla promozione del dialogo interculturale, ponendo il fruitore nei panni di un migrante in fuga dal proprio Paese.
Per questo, una rete che vede la cooperativa sociale Camelot assieme ai partner tedeschi di solar e.V., rumeni di A.R.T. Fusion Association e olandesi di Stichting Refugee Company,ha ideato un progetto, approvato dal fondo Erasmus+, dal titolo “In the footsteps of a migrant”, sulle orme dei migranti, che ha lo scopo di realizzare un simulation game finalizzato alla promozione del dialogo interculturale, ponendo il fruitore nei panni di un migrante in fuga dal proprio Paese.
Si è da poco concluso il terzo degli incontri previsti dal progetto, che si è svolto a Ferrara, con lo scopo di definire quali saranno i personaggi del gioco che un migrante può incontrare nel proprio percorso, e che verranno costruiti sulla base di varie interviste realizzate dai partner a diverse tipologie di persone: giornalisti, funzionari pubblici, forze dell’ordine, operatori legali, operatori sociali.
I precedenti incontri sono stati a ottobre 2017 a Berlino e a marzo 2018 ad Amsterdam. Il prossimo sarà a Berlino a ottobre 2018.
Qui i link all’articolo di Redattore Sociale: http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/588819/Into-the-footsteps-of-a-migrant-gioco-per-mettersi-nei-panni-di-chi-migra