Un progetto innovativo, per la prima volta in Italia, che permette a tutti, anche a chi ha differenti abilità, di imparare il flamenco migliorando la conoscenza di sé e le proprie capacità espressive. L’iniziativa è organizzata da GS LIBERTAS Fiorano ASD in collaborazione con Anffas, Agape, Gulliver e CSI, con il sostegno del Comune di Fiorano Modenese e di BPER e il patrocinio dei Comuni di Fiorano Modenese, Formigine e Unione dei Comuni del distretto.
La danza non è solo un’arte, ma un potente strumento di comunicazione che mette in correlazione corpo e mente, può aprirci agli altri, abbattere barriere e consentire di andare oltre quelli che sembrano limiti. Il primo workshop internazionale di flamenco inclusivo, che si è tenuto in ottobre a Fiorano Modenese, aveva l’obiettivo di rendere la danza un mezzo per facilitare lo sviluppo delle capacità fisiche e psichiche di tutti, senza escludere nessuno.
Rendere visibili le proprie capacità è stato il traguardo del lavoro teorico e pratico svolto durante il corso dal maestro e coreografo Josè Galan, ballerino di professione, pedagogo e insegnante. Oltre a dirigere una compagnia di flamenco Inclusivo a Siviglia, Galan vanta una notevole esperienza nella gestione di corsi e stage dedicati a persone disabili. “Non si cerca la perfezione – commenta il coreografo -, ma piuttosto di far emergere l’espressività individuale”.
Il workshop si è sviluppato su un duplice binario: quello artistico nell’ambito della ricerca sulla danza flamenca e quello sociale per il coinvolgimento di persone disabili con l’obiettivo di avvicinare le persone al flamenco, facendole divertire e, nel contempo, risvegliando la creatività e le potenzialità artistiche che ognuno ha dentro di sé. Con il movimento, attraverso aspetti quali l’equilibrio, la coordinazione e il ritmo, vengono attivati processi neurologici, fisiologici ed emotivi che migliorano l’attenzione individuale e la qualità della vita, valorizzando il talento che ognuno possiede.
L’importanza dell’inclusione delle persone con disabilità intellettive o motorie e la dichiarazione del flamenco come patrimonio immateriale dell’UNESCO sono alla base di questo progetto innovativo, che per la prima volta esce dalla Spagna e ha ottenuto il riconoscimento da parte del CONI. Al corso, che si è svolo dall’ 8 al 14 ottobre 2018, hanno partecipato ventisei persone con disabilità, dieci ballerine e insegnanti di flamenco provenienti da tutta Italia e sette educatori delle associazioni partner.
Domenica 14 ottobre si è tenuta un’esibizione finale, aperta al pubblico, in piazza Ciro Menotti a Fiorano Modenese.