La forza devastante degli agenti atmosferici e la vastità del territorio colpito sono da considerarsi straordinari e richiedono risposte straordinarie e risorse dedicate da parte del Governo.
I primi mesi del 2019 sono stati tra i peggiori degli ultimi decenni per quello che riguarda le calamità atmosferiche eccezionali nei territori dell’Emilia – Romagna.
Prima con un periodo eccezionale di siccità, poi un mese di maggio particolarmente piovoso e freddo, infine una tempesta di grandine e vento che nella giornata di sabato ha creato danni enormi a vigneti e frutteti, colture erbacee ancora in campo.
Danni che pregiudicano fortemente le produzioni regionali del 2019 e per alcuni territori avranno ricadute anche nel 2020 per la forza devastante con la quale gli alberi da frutto e i vigneti sono stati colpiti.
Il forte vento e i chicchi di grandine a “pallina da ping pong” hanno determinato molti danni anche su strutture immobili e produttive delle cooperative di trasformazione.
Questi fenomeni sono la dimostrazione che la definizione di “eccezionalità” è totalmente superata e la frequenza di questi rovesci sulle produzioni agricole necessitano di strumentazioni innovative e che diano la certezza di un intervento adeguato ed equo.
Gli effetti del cambiamento climatico, ancorché ancora oggetto di battute infelici di politici opportunisti, dispiegano già i pesanti effetti sul settore più esposto e i percorsi di adattamento e resilienza non riescono da soli a temperare la pesantezza dei danni sempre più frequenti che minano il morale degli imprenditori agricoli e mettono sempre più in discussione il proseguimento della loro attività.
La richiesta, da parte della Regione Emilia –Romagna, dello stato di calamità al Governo va nella giusta direzione e la delimitazione delle aree colpite per il possibile rinvio delle rate dei mutui bancari ed ai fini previdenziali sono i primi passi per poter dare successivamente risposte più ampie ad un territorio che aveva già quantificato in 60 milioni di euro i danni precedenti all’evento disastroso di sabato 22 giugno.
L’ampiezza straordinaria di questa ultima tempesta non può trovare negli strumenti assicurativi e nelle procedure ordinarie delle calamità naturali l’unica risposta. Per altri territori nazionali, molto meno virtuosi dell’Emilia – Romagna dal punto di vista assicurativo, il Governo ha dato risposte straordinarie con decretazione d’urgenza e risorse dedicate. Il nostro sistema agroalimentare non deve essere nuovamente penalizzato rispetto agli altri.
Il Presidente Il Presidente
Confcooperative-Fedagripesca Emilia-Romagna Legacoop Agroalimentare Nord italia
Carlo Piccinini Cristian Maretti