Si è chiuso con un bilancio positivo l’esercizio 2016/17 per la Patfrut, realtà di punta del settore ortofrutticola aderente alle Organizzazioni di produttori Apo Conerpo ed Assopa, a Conserve Italia, Legacoop e Confcooperative. Negli ultimi 12 mesi la cooperativa ferrarese ha infatti commercializzato 50mila tonnellate di ortaggi freschi, 40mila tonnellate di frutta fresca e 40mila di orticole da industria, sviluppando un fatturato complessivo di 61 milioni e 700mila euro.
“Si tratta di dati estremamente soddisfacenti – ha dichiarato in occasione dell’assemblea dei soci Roberto Cera, confermato alla presidenza – anche alla luce della crisi economica globale che, pur avendo allentato un po’ la sua morsa, influenza ancora pesantemente i consumi, anche dei prodotti alimentari. Inoltre, la campagna è stata condizionata negativamente dal proseguimento dell’embargo russo e dalle tensioni geopolitiche del Nord Africa e anche la Brexit non ha certamente aiutato”.
“In questo contesto – ha proseguito Cera – Patfrut ha potuto raggiungere un risultato decisamente apprezzabile grazie all’elevato livello qualitativo delle produzioni conferite dai soci ed alla grande efficienza gestionale, che si basa tra l’altro sulla massima e costante valorizzazione e implementazione delle politiche aggregative“.
“Una strada quella della concentrazione dell’offerta – ha sottolineato – che si è dimostrata particolarmente vincente con la nascita, nel 2015, di Opera, la società di commercializzazione e valorizzazione delle pere, che raggruppa 19 imprese con una produzione di oltre 200mila tonnellate, pari a quasi il 30% dell’intera produzione nazionale, e un fatturato vicino ai 150 milioni di euro”.
“Questo modello, che ha generato importanti vantaggi competitivi con ripercussioni positive sui margini dei produttori – ha aggiunto Cera – potrebbe essere applicato ad altri settori, come quello orticolo, particolarmente strategico per la Patfrut, che nel 2016 ha ritirato 44mila tonnellate tra patate e cipolle, record storico della cooperativa”.
Oltre ad approvare il bilancio, l’assemblea dei soci ha anche provveduto a rinnovare il Cda della cooperativa con dieci nuovi consiglieri su un totale di 23.
“Con l’ingresso di giovani imprenditori – ha ricordato Cera – il Consiglio di amministrazione presenta un’età media di 49 anni e la cooperativa si conferma così una azienda moderna e dinamica in grado di mettere in campo tutte le sue forze per rispondere al meglio alle esigenze del mercato globale e far fronte ad una crisi che coinvolge anche le produzioni agricole con l’obiettivo prioritario di valorizzare al massimo il prodotto conferito dai soci e difendere così il loro reddito”.
“Il maggior coinvolgimento dei giovani soci nella gestione della cooperativa, assieme al sempre più rigoroso contenimento dei costi – ha concluso Cera – costituiscono obiettivi prioritari per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi e garantire un futuro alla agricoltura, che rappresenta uno dei pilastri principali del nostro tessuto produttivo e dell’intero sistema economico”.