Via libera dalla Direzione Nazionale all’associazione Legacoop Produzione & Servizi

È arrivato anche il via libera della Direzione Nazionale alla costituzione della nuova associazione Legacoop Produzione & Servizi. Come previsto da Statuto, infatti, spettava alla Direzione l’approvazione per procedere all’integrazione completa ed effettiva tra Legacoop Servizi e Ancpl. Le prime basi del percorso erano già state gettate nel 2014 in occasione dei momenti assembleari e congressuali di Ancpl e Legacoop Servizi e del Congresso Nazionale di Legacoop.

Il percorso di integrazione aveva preso operativamente vita il 23 novembre 2016, quando le Direzioni Nazionali delle due Associazioni si erano riunite a Roma in quella che ha rappresentato la prima tappa ufficiale per la costituzione dell’Area Lavoro Legacoop. Sul piano associativo il percorso riorganizzativo è stata presentato negli ultimi mesi in tutte le realtà territoriali, in collaborazione con le Legacoop regionali. L’obiettivo, dopo i previsti passaggi negli organismi, è quello di arrivare alla costituzione della nuova associazione entro l’anno e darle decorrenza dal 1° gennaio 2018.

La nuova struttura associativa andrà a rappresentare 2.743 associati tra imprese cooperative e consorzi aderenti (dato aggiornato a giugno 2017), con un volume d’affari di oltre 17 miliardi di euro e una forza lavoro di circa 203.000 addetti, di cui il 70% soci (dati 2015). Le ragioni della fusione spiegate dai vertici di Legacoop Produzione & Servizi, il presidente Carlo Zini e il vice presidente Fabrizio Bolzoni, rispettivamente attuali presidenti di Ancpl e Legacoop Servizi.

Quali sono le motivazioni di mercato della fusione? 

La nuova associazione, integrando i settori della cooperazione di servizi e di produzione, rappresenterà numerose attività, anche molto diverse tra loro: dalla produzione industriale alle costruzioni, dalla logistica ai servizi ambientali, dai servizi di progettazione ai servizi alle comunità (pulizie e sanificazione, ristorazione, vigilanza, facility management, …). Tuttavia, il confine tra diversi di questi ambiti è sempre più labile. Spesso, sia nel settore pubblico che in quello privato, la realizzazione, manutenzione e gestione dei patrimoni immobiliari viene progettata e richiesta sul mercato con modalità integrate. L’auspicabile sviluppo, nel prossimo futuro, di forme quali le concessioni o il partenariato pubblico – privato, accentuerà questa tendenza. Quindi, pur consapevoli che le peculiarità settoriali continueranno ad esistere e dovranno essere presidiate, la nuova associazione intende traguardare a questa evoluzione, che investirà – accompagnata da una crescente innovazione tecnologica – le nostre città e il nostro tessuto sociale.

Il progressivo intersecarsi dei mercati quali opportunità e possibili sinergie apre ai settori e alle imprese? 

Già oggi diverse associate, sia di PL che dei Servizi, sono cooperative che operano con più divisioni, con un approccio integrato al mercato. Queste realtà dovranno crescere, sia in qualità che in quantità, per rispondere ad un mercato esigente e nello stesso tempo – in particolare nel settore pubblico – orientato ad un costante contenimento dei costi. Nel fare questo è necessario non perdere di vista, in particolare, due aspetti: l’attenzione ai processi di innovazione, siano essi tecnologici od organizzativi; l’adeguatezza in termini strutturali e dimensionali.

Come abbiamo sottolineato in più occasioni, una funzione di rilievo ricade sulle strutture consortili, soprattutto – ma non solo – per il tessuto delle nostre piccole e medie cooperative.

Da un punto di vista della rappresentanza, quali sono le motivazioni che hanno spinto alla fusione?

La costituzione della nuova associazione avviene nel solco di un indirizzo tracciato, negli scorsi anni, sia dalle singole associazioni che dalla Legacoop Nazionale, in particolare con i momenti assembleari e congressuali del 2014. Le motivazioni dal punto di vista della rappresentanza – che sono intrecciate a quelle prima richiamate, inerenti le tendenze del mercato – risiedono soprattutto in una esigenza di semplificazione e di attenzione sul piano della sostenibilità. La crisi economica ha determinato, un po’ in tutti i segmenti e in particolare per gli ambiti legati alla filiera dell’edilizia, una forte riduzione delle risorse trasferite dalle cooperative ai livelli associativi. La sfida che ci attende è quella di essere, pur con risorse significativamente inferiori rispetto al passato, una organizzazione settoriale utile e adeguata alle esigenze delle nostre cooperative.

Quale ruolo per la nuova associazione nel percorso Alleanza delle Cooperative Italiane e nel panorama del sistema cooperativo?

La nostre associazioni, come tutto il sistema Legacoop, operano con la prospettiva della realizzazione dell’ “Alleanza delle Cooperative Italiane”. In tale contesto “Legacoop Produzione & Servizi” rappresenta un passaggio coerente, che avvicina nell’assetto istituzionale e organizzativo le modalità in essere presenti nelle altre centrali. Crediamo si tratti anche di un rafforzamento, in generale, della tipologia di cooperazione che rappresentiamo, quella di lavoro, dove il fulcro è rappresentato dal “socio lavoratore”, figura portatrice di una peculiarità in cui occorre fare convivere principi e valori cooperativi di base con la rapida trasformazione della società, dei mestieri e dei profili professionali. Crediamo che le cooperative di lavoro, in vari ambiti, a partire dalle esperienze di Workers Buyout, possano rappresentare un contributo “moderno” e concreto alla domanda di buona occupazione.

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