«Bonifiche Ferraresi non rappresenta l’agricoltura ferrarese, emiliano-romagnola e italiana. E siamo davvero sconcertati che due personaggi di spicco della politica nazionale siano venuti a Ferrara, due volte in pochi mesi, e abbiano visitato questa grande azienda agricola, ignorando l’agricoltura “reale”». È questo il commento di Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare), in seguito alla visita del premier Paolo Gentiloni all’azienda, lo scorso 19 luglio.
Visita che arriva dopo quella di Matteo Renzi che, lo scorso 21 aprile, aveva incontrato i vertici di Bonifiche Ferraresi negli stabilimenti di Jolanda di Savoia. «Un interesse per certi versi comprensibile nei confronti della realtà agricola più estesa d’Italia, che diventa però assolutamente incomprensibile agli occhi di chi rappresenta la maggioranza– circa il 60% – delle piccole e medie aziende agricole e agroalimentari del nostro paese».
«Non siamo contro Bonifiche Ferraresi – spiega il coordinamento di Agrinsieme – ma sia chiaro: è un esempio di “unicità”, non un modello di agricoltura italiana. La nostra agricoltura, infatti, è fatta dell’impegno di una rete di aziende e cooperative di diverse dimensioni che lavorano quotidianamente per crescere e innovarsi e creano posti di lavoro, impiegando personale sia italiano che straniero non solo in maniera occasionale, ma continuativa. Sicuramente queste aziende fanno meno scalpore, non hanno copertura mediatica dunque non sono una vetrina politica così interessante. Ma sono i loro investimenti e la loro capacità produttiva che manda avanti il settore agricolo, spesso con fatica e senza venire premiati da logiche di mercato decise a livello internazionale. Sarebbe stato interessante che il premier avesse visitato, invece di Bonifiche Ferraresi, una qualsiasi azienda del territorio, parlato con gli agricoltori e guardato con i propri occhi come lavorano e quali sono i veri problemi che devono affrontare.
La mancata attenzione nei confronti delle aziende agricole ferraresi arriva, peraltro, in un momento di particolare criticità per il settore con i prezzi di mercato dei cereali e di alcuni prodotti frutticoli, quali pesche e albicocche, che non consentono di coprire i costi di produzione, e la siccità che rischia di compromettere la produzione di sorgo, mais e soia».
«Ora ci aspettiamo – conclude Agrinsieme – la stessa attenzione riservata a Bonifiche Ferraresi. Gentiloni dovrebbe tornare qui per conoscere il nostro importante tessuto agricolo e osservare da vicino i campi dove nascono i prodotti Made in Italy. Non si può, infatti, utilizzare le eccellenze agroalimentari come bandiera del nostro paese nel mondo e dimenticare che dietro a ogni prodotto c’è sempre un agricoltore».