Caso studio: l’ex Ospedale Estense di Modena
Il caso sarà presentato nel corso del seminario “Il BIM nella progettazione: case study applicativi e confronto con le software house” Firenze, 30 novembre 2017 (ore 9,00- 13,30)
Firenze, 28 novembre 2017 – Politecnica, fra le maggiori società di progettazione integrata a capitale italiano – architettura, ingegneria e urbanistica – ha realizzato il progetto di restauro e di adeguamento sismico dell’Ex Ospedale Estense di Modena, uno tra i primi interventi di restauro in Italia con tecnologia BIM (Building Integration Modelling).
L’approccio BIM in questo progetto ha permesso a Politecnica una coerente ed effettiva integrazione tra le varie discipline specialistiche coinvolte, a beneficio della conservazione dell’edificio storico e della qualità globale dell’intervento di restauro.
L’intervento di restauro dell’Ex Ospedale Estense di Modena, edificio storico adiacente al Palazzo dei Musei – a opera di Politecnica e Ingegneri Riuniti- è tra i primi realizzati in Italia con la tecnologia BIM. Il progetto finanziato dal Ministero dei Beni culturali, è volto ad accrescere l’attrattività culturale del territorio e si inquadra nell’ambito della realizzazione del Polo della Cultura di Modena, coinvolgendo il Comune, la Fondazione Cassa di risparmio di Modena, l’Università degli Studi Modena e Reggio Emilia ed alcuni tra i più importanti istituti culturali della città.
L’Ex Ospedale Estense di Modena è stato utilizzato come caso pilota nell’ambito del Progetto OICE BIM, dove OICE, come rappresentate delle organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, si pone l’obiettivo, seguendo le best practice internazionali, di contribuire con casi concreti allo sviluppo della progettazione in ambito BIM in Italia.
Politecnica vuole inquadrare la progettazione BIM all’interno di un processo organizzato ed effettivamente coordinato. Il progetto di Politecnica e Ingegneri Riuniti è infatti nato con l’obiettivo di elaborare un BIM Execution Plan realmente efficace e capace di cogliere gli aspetti più critici e rilevanti della tecnologia BIM, collocandola all’interno di un ambito più esteso di project management.
Micaela Goldoni Project Manager di Politecnica, ha dichiarato: “È per noi un motivo di grande soddisfazione avere realizzato, un progetto di ristrutturazione di un bene storico con la tecnologia BIM. Per Politecnica, che fa dell’approccio integrato uno dei fondamenti del proprio modello di business, il passaggio al BIM è avvenuto in maniera naturale. Uno dei temi di maggiore importanza dei progetti di restauro è proprio la capacità di integrare le diverse discipline specialistiche e, in questo senso, il BIM è lo strumento ideale per garantire la tutela del bene. Politecnica vanta una grande esperienza in ambito di restauro e riqualificazione di beni storici di questo valore e il know-how acquisito negli anni ci permette di conoscere con anticipo le principali sfide di un cantiere di restauro”.
Il 30 novembre 2017 Politecnica presenterà in anteprima il caso studio nel corso del seminario organizzato a Firenze da OICE-ANCE Toscana, “Il BIM nella progettazione: case study applicativi e confronto con le software house”.