Analizzare il proprio patrimonio immobiliare e sociale per aiutare i soci assegnatari in difficoltà a effettuare interventi di manutenzione sempre più programmata e meno emergenziale.
Sono le linee d’indirizzo che Unicapi, la principale cooperativa modenese a proprietà indivisa, si è data per il prossimo anno dopo l’assemblea dei soci di inizio dicembre che, ratificando le proposte del cda, ha approvato il bilancio preventivo 2018 (nessuno aumento dei canoni di godimento) e le modifiche apportate ai regolamenti (generale e prestito sociale).
Dopo aver ridato casa alle 53 famiglie che erano state costrette ad abbandonarla a causa del terremoto del 2012, negli anni scorsi Unicapi ha eseguito le analisi strutturali sui primi 18 fabbricati individuati; nel 2018 spenderà altri 1,2 milioni di euro per messa in sicurezza, ristrutturazioni e recupero energetico. «Dopo il sisma, per la nostra cooperativa tranquillizzare i soci è diventata quasi un’ossessione – dichiara il presidente di Unicapi Loris Bertacchini – Le analisi condotte finora ci hanno dipinto il quadro di un patrimonio in buona salute, anche se per la sicurezza non si fa mai abbastanza. Conoscere e prevenire situazioni di degrado significa salvaguardare non solo il patrimonio edilizio, ma soprattutto il benessere dei soci».
Rientra in quest’ottica l’indagine che Unicapi ha sperimentato su 92 alloggi tra Modena, Sassuolo, Nonantola e Mirandola (con l’intenzione poi di estenderla al restante 90 per cento del suo patrimonio immobiliare), allo scopo non solo di individuare eventuali criticità strutturali, ma soprattutto registrare se e quali difficoltà vivono le famiglie assegnatarie.
«Alcuni nostri alloggi, soprattutto quelli dei primi anni settanta, sono abitati da una sola persona. Spesso – spiega Bertacchini – si tratta di soci ultra 70 enni che hanno bisogno di essere aiutati anche nelle normali attività di gestione. Poiché Unicapi rispecchia, in piccolo, le caratteristiche delle comunità in cui è presente, a Modena in particolare, crediamo che il materiale che stiamo raccogliendo possa essere utile per le pubbliche amministrazioni e per gli altri soggetti che si occupano di politiche abitative».
A questo proposito Unicapi lamenta l’assenza di finanziamenti pubblici per costruire case in affitto, proprio adesso che la maggiore flessibilità e mobilità del mercato del lavoro hanno modificato le esigenze abitative dei giovani. «A ogni rinnovo biennale della nostra graduatoria, registriamo un paio di centinaia di richieste di alloggi in affitto, di cui il 70 per cento a Modena – sottolinea Bertacchini – Per questo guardiamo con molto interesse alla discussione sul progetto di costruzione di alloggi per la locazione nella zona a sud di Modena, dove c’è bisogno di abitazioni moderne, efficienti dal punto di vista energetico e immerse nel verde».