BOLOGNA, 16 marzo 2018 – “Questa disposizione, che salutiamo con favore, va nella giusta direzione e porta sollievo alle difficoltà dei nostri agricoltori. Va tenuta comunque alta l’attenzione sulla pesante situazione che da anni permane su gran parte del nostro territorio regionale a causa di una elevata presenza di fauna selvatica”.
E’ questo il giudizio di Agrinsieme a seguito della disposizione regionale che riconosce agli agricoltori, in base alla normativa degli aiuti di Stato (senza i limiti previsti dal cosiddetto “de minimis”, ovvero il regime che permette la concessione alle imprese agricole di un importo massimo di 15 mila euro nel triennio), i contributi relativi al risarcimento dei danni provocati non solo dalle specie selvatiche protette, ma anche da quelle non tutelate che vivono in “zone protette”, come Parchi e Riserve naturali, Oasi di protezione della fauna e zone di ripopolamento e cattura presenti nel territorio regionale.
“Si è risolto un grave problema, sia sotto l’aspetto economico, sia di principio, che rischiava di creare un grave danno a tutti gli agricoltori. Va evidenziato che la nostra regione è la prima in Italia che ha affrontato e risolto questo problema. Evidenziamo anche che le norme europee vigenti permettono il risarcimento sino al 100% del danno accertato a condizione che siano stati mesi in atto idonei sistemi di prevenzione ragionevoli e proporzionati al rischio dei danneggiamenti di cui è previsto il finanziamento delle opere e dei mezzi di prevenzione sino all’80% della spesa sostenuta”.
“Auspichiamo che la Regione proceda rapidamente all’approvazione del nuovo Piano faunistico dopo aver attivato i momenti di confronto adeguati con il mondo agricolo. Confidiamo nel recepimento delle osservazioni e delle richieste a suo tempo avanzate da Agrinsieme. Occorre poi migliorare il regolamento regionale n. 1/2008 sulla gestione degli ungulati – aggiunge Agrinsieme – per giungere ad una modifica della Legge regionale n. 8/1994 che regola la protezione della fauna e l’esercizio dell’attività venatoria. Siamo però consapevoli – prosegue la nota – che senza una profonda modifica della Legge nazionale n. 157/92 (sulla tutela della fauna e l’esercizio venatorio sul territorio italiano) i tanti problemi che pesano sull’agricoltura difficilmente potranno essere affrontati e risolti. La legislatura che si apre può portare
novità in questa direzione perché i problemi relativi all’invadenza della fauna selvatica sono un problema nazionale con punte di criticità insostenibili”.
Confidiamo nella sensibilità sul tema della nostra regione e di altre particolarmente coinvolte da analoghi problemi nei confronti degli agricoltori, ma sempre più spesso anche dalle viabilità e sicurezza stradale.