“L’ operazione della Guardia di Finanza e della Procura, per la quale ci uniamo al plauso collettivo, ribadisce la centralità della committenza nei fenomeni di sfruttamento dei lavoratori, sempre più frequenti non solo nel settore della lavorazione carni e non solo su alcuni territori. Secondo il CENSIS durante la crisi in Italia l’occupazione regolare è diminuita del 2.1%, mentre quella irregolare è incrementata del 6,3% e oggi riguarda 3,3 milioni di lavoratori.
Quando a marzo la Fondazione Mario del Monte, assieme al coordinamento modenese dell’Alleanza delle Cooperative, ha presentato la ricerca sulle imprese del settore trasporto, logistica e facchinaggio in territorio modenese, il nostro appello agli organismi di vigilanza si è concentrato proprio sull’applicazione rigorosa delle norme sulla responsabilità solidale del committente con l’appaltatore (L.49/17) e di quelle che contrastano fenomeni di caporalato anche collettivo (L.199/16).
La vicenda emersa dimostra che il problema centrale sta nel ricorso ad appalti non corretti, che spesso utilizzano la formula del massimo ribasso e comprimono artificialmente il costo del lavoro. Le false cooperative – per le quali continuiamo a sollecitare l’approvazione della legge da noi proposta – sono solo un aspetto della questione: committenti senza scrupoli possono utilizzare altre forme giuridiche di impresa con lo stesso effetto, la ragione sociale dell’impresa cui subappaltano il lavoro è del tutto irrilevante.
Ribadiamo infine che è possibile uscire da questo circolo vizioso creando collaborazioni virtuose tra committenti e appaltatori, che prevedano il pagamento dei lavoratori secondo il contratto collettivo nazionale e non in altre forme che possono sembrare più remunerative, ma sono in realtà illegali e penalizzanti per i lavoratori e per l’erario.
Andrea Benini, Portavoce coordinamento modenese Alleanza delle Cooperative Italiane”