L’evento di kick-off di Open Innovation Program con i protagonisti e gli studenti selezionati
È partito l’Open Innovation Program, il programma di educazione all’innovazione promosso dall’incubatore d’impresa AlmaCube in partnership con l’Università di Bologna e realizzato in collaborazione con importanti realtà del mondo industriale e dei servizi.
Da un bando rivolto agli studenti dei corsi di laurea magistrale e a ciclo unico dell’Ateneo bolognese, sono stati selezionati venti talenti tra ingegneri, designer, economisti, scienziati, giuristi, medici e umanisti: ragazze e ragazzi che formeranno team interdisciplinari insieme ad altri studenti di atenei nazionali e internazionali. Le squadre saranno al lavoro nell’ambito di due programmi internazionali: SUGAR, lanciato dalla Stanford University, e CBI-ER, promosso dal CERN di Ginevra.
“L’Open Innovation Program è un’iniziativa molto importante per il nostro Ateneo”, dichiara Francesco Ubertini, Rettore dell’Università di Bologna. “Si tratta di un’attività che conferma la forte volontà dell’Alma Mater di rafforzare le collaborazioni con il mondo delle imprese e far nascere così nuove opportunità di innovazione e imprenditorialità per i nostri studenti”.
L’evento di kick-off del programma CBI al CERN di Ginevra (Svizzera)
I venti studenti si troveranno a lavorare all’interno di due prestigiosi programmi internazionali: SUGAR (Stanford University Global Alliance for Redesign) e CBI-ER (CERN Challenge Based Innovation Emilia Romagna). Spiega Matteo Vignoli, coordinatore dell’Open Innovation Program: “Con SUGAR, ispirato dalla Stanford University, si lavora in un network globale di innovatori provenienti da tutto il mondo; il programma CBI-ER del CERN è svolto invece insieme all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e all’Università degli Studi di Ferrara, e ci sta facendo capire quanto sia più facile avere impatto sul territorio lavorando in questo modo”.
I progetti saranno realizzati grazie al contributo di imprese sponsor che hanno fornito una sfida ai team di progetto, i quali avranno l’obiettivo di realizzare un prototipo di innovazione che risponda ai bisogni individuati a partire dalla sfida fornita. Durante il programma gli studenti lavoreranno a sfide di innovazione proposte dalle imprese sponsor, con il supporto di mentor accademici e aziendali.
L’evento di kick-off del programma SUGAR alla Hefei University (Cina)
Tra le organizzazioni che hanno contribuito a rendere possibile questa iniziativa ci sono Legacoop Bologna, Poggipolini e Barilla. Il programma CBI prevede inoltre il supporto di Sanofi Genzyme, divisione specialty care dell’azienda farmaceutica Sanofi, attraverso il Contamination Lab dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e di CPR System attraverso il corso di Innovation Design dell’Università di Ferrara.
“Abbiamo scelto di sostenere l’Open Innovation Program dell’Università di Bologna – spiega Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – per rafforzare la connessione tra le imprese cooperative del territorio e gli studenti. Uno dei principi fondanti della cooperazione è quello dell’intergenerazionalità: da sempre l’attenzione verso le giovani generazioni è di vitale importanza per il mondo cooperativo. Il programma di Alma Cube rappresenta anche un’ottima occasione per far conoscere i benefici dell’Open Innovation alle imprese associate a Legacoop Bologna che accompagnerà gli studenti nella progettazione dei prototipi facilitando le connessioni con le cooperative”.