Alta propensione all’auto-organizzazione cooperativa nei territori estensi, occupazione in aumento e all’insegna della stabilità, impegno crescente nei confronti dei territori, ma previsioni prudenti sul futuro. Contrasto costante ai meccanismi che creano lavoro sommerso.
Modena, 17 dicembre 2018 – A pochi mesi dalla tornata congressuale 2019, Legacoop Estense traccia un bilancio sullo stato di salute delle sue associate e sul lavoro fatto e da fare a livello nazionale e territoriale per sostenere ripresa e buona occupazione.
LEGACOOP ESTENSE E I BILANCI DELLE ASSOCIATE. Legacoop Estense associa fra Modena e Ferrara 215 cooperative, con circa 500.000 soci, 30.000 occupati e un valore della produzione superiore ai 6 miliardi di euro. Il Rapporto presentato oggi illustra dati e risultati raggiunti in quanto effetto dell’applicazione dei 7 principi che caratterizzano l’impresa cooperativa, e con lo sguardo rivolto agli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Elementi fondamentali di valutazione sono quindi stati la consistenza delle basi sociali, la partecipazione e gli strumenti di controllo dell’impresa a disposizione dei soci, la partecipazione economica degli stessi, la qualità dell’occupazione, la cooperazione fra cooperative e, fondamentali, le ricadute sui territori dell’attività svolta, in ottemperanza al principio 7: impegno verso la collettività.
I SOCI: la percentuale di soci sul territorio estense si conferma elevata, aumentano la componente femminile e i giovani, e si investe sulla formazione dei futuri dirigenti cooperativi
I soci delle cooperative campione al 31/12/2017 sono 494.419, il 92% sono consumatori: in crescita, rispetto al 2016, i soci delle cooperative di abitazione, agroalimentari, di dettaglianti, sociali e di servizi. Un dato significativo, che conferma la volontà e capacità dei cittadini di Modena e Ferrara di collaborare, di “fare insieme” (il 47% di loro è socio di una cooperativa). Le diverse forme di scambio mutualistico in cui si sostanzia il rapporto fra impresa e soci segnano risultati soddisfacenti in tutte e tre le tipologie di cooperative: di utenti, di conferimento e di lavoro. La prevalenza mutualistica media è pari all’80%.
Sostanziale la partecipazione dei soci al governo dell’impresa, sia attraverso le assemblee, sia tramite i Consigli di Amministrazione, che sono convocati in media ogni 40-45 gg: la presenza femminile media è del 25% e sono in aumento gli under 30 e i laureati. Legacoop e le sue associate dedicano particolare attenzione alla formazione dei soci che sono chiamati a governare l’impresa: lo scorso novembre ha preso il via Go Coop, percorso dedicato alla buona governance cooperativa e rivolto ai futuri dirigenti. E si rinnova ogni anno l’appuntamento col MIC, che forma i manager cooperativi.
Dal punto di vista della partecipazione economica dei soci, a fronte di un valore della produzione delle cooperative campione di 5 miliardi 556 milioni di euro (+0,37% sul 2016), sono significativi i dati sulla ripartizione dell’utile: rispetto al 2016, quando il 72% dell’utile era stato destinato a riserva il 25% era stato distribuito ai soci (il restante 3% è la riserva obbligatoria da versare al Fondo Mutualistico nazionale), nel 2017 la distribuzione media di utili si è attestata al 9%, e a riserva è stato destinato l’88%. Un atteggiamento prudente, quindi, che ha preferito investire sulla ricapitalizzazione dell’impresa a favore delle generazioni future, e che ha portato le riserve a patrimonio delle associate Legacoop Estense a superare quota 1,5 miliardi di euro, e il patrimonio complessivo a sfiorare i 2 miliardi di euro (+2,2% sul 2016).
Positivo il dato sul ristorno erogato da alcune cooperative e assegnato ai soci in misura proporzionale alla quantità e qualità dello scambio mutualistico fra socio e impresa: nel 2017 il valore complessivo del ristorno ha sfiorato i 23 milioni di euro.
L’OCCUPAZIONE: in crescita, prevalentemente a tempo indeterminato, con una presenza femminile elevata
Nel 2017 l’occupazione nelle cooperative campione è cresciuta del 5,8% (un dato decisamente superiore alla media dei territori, che indica +0,6% a Modena e +1% a Ferrara), portando il totale occupati a quota 29.561. Significativa la percentuale di presenza femminile, pari al 59% – a fronte di un dato medio delle due province che si ferma al 44% – e quella relativa al tipo di contratto di lavoro: l’84% è a tempo indeterminato, quasi 10 punti in più rispetto al dato medio nazionale del 75% (fonte: INPS).
Di particolare importanza l’andamento delle cooperative di lavoratori, che hanno nella prestazione lavorativa dei propri soci l’oggetto dello scambio mutualistico: nel 2017, gli occupati dalle coop di lavoro hanno sfiorato le 15mila unità (14.973), in crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Si conferma infine l’attenzione dedicata dalle cooperative di Legacoop Estense alla qualità del lavoro, con la sottoscrizione di numerosi contratti aziendali che hanno introdotto diversi aspetti innovativi in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, welfare aziendale e smart working.
IMPEGNO SUI TERRITORI: contrasto alla povertà e sostegno a scuola, cultura e sport
Sono numerose le iniziative sviluppate dalle cooperative di Legacoop Estense a sostegno delle Comunità di appartenenza. Fra le più immediatamente quantificabili ci sono quelle di contrasto alla povertà: Coop Alleanza 3.0 e Nordiconad, attraverso “Buon fine” e “Last Minute Market”, sui territori di Modena e Ferrara nel 2017 hanno raccolto e devoluto 1000 tonnellate di prodotti alimentari per un valore di 5 milioni e 800 mila euro, e 500 mila euro in prodotti non alimentari; dal canto suo Cir Food ha devoluto 51.655 porzioni alimentari. Tonnellate di prodotti sono state raccolte e destinate ad Associazioni e Onlus anche attraverso le collette alimentari, le raccolte di materiale didattico e quelle per gli animali abbandonati.
Decine di migliaia i bambini e ragazzi di entrambe le provincie coinvolti in laboratori didattici e iniziative nelle scuole nel corso di tutto l’anno scolastico e centinaia le borse di studio offerte dalle associate, soprattutto a favore dei figli dei soci.
In aumento anche l’organizzazione diretta e il sostegno alle iniziative culturali, sociali e di promozione dello sport e dell’educazione motoria. Infine, si conferma centrale la tutela dell’ambiente, praticata nella gestione dei processi produttivi e attraverso l’adozione di buone pratiche nello svolgimento dell’attività quotidiana, e insegnata attraverso laboratori dedicati principalmente ai più giovani.
ANDAMENTO 2018 E PREVISIONI PER L’INIZIO 2019
Il Rapporto Congiunturale Legacoop di novembre 2018 (consuntivo secondo quadrimestre 2018) su un campione di cooperative significative sia per dimensioni che per settori rappresentati, evidenzia un sensibile peggioramento del sentiment riguardo all’andamento del Sistema Paese a breve termine (1° quadrimestre 2019). In particolare, diminuisce dal 5,5% al 2% la quota di cooperatori che prevedono un miglioramento dell’economia, mentre sale dal 18,3% al 24% quella di chi prevede un arretramento. Nelle grandi cooperative le previsioni negative salgono dal 4 al 15,2% e nelle pmi la già alta percentuale di pessimisti sale al 26,4%. Per i settori le previsioni negative di crescita provengono soprattutto dai servizi, dalle sociali e dall’agroalimentare. Raddoppia, inoltre, la quota di cooperatori pessimisti rispetto alla ripresa della domanda dei propri prodotti/servizi.
L’80% delle cooperative prevede di mantenere gli stessi livelli occupazionali ma, per la prima volta dopo alcuni quadrimestri, è più elevata la percentuale di coloro che temono una diminuzione della forza lavoro (10,2%) rispetto a quella di coloro che si aspettano un aumento (8,8%). Il 23,4% (in diminuzione) ha in previsione nuovi investimenti, mentre si amplia al 34,1% la platea delle cooperative intenzionate a utilizzare le agevolazioni previste dal Decreto Industria 4.0.
LA CENTRALITA’ DEL LAVORO: la tutela del lavoro si conferma al centro dell’impegno di Legacoop, che chiede sanzioni più aspre e un sistema di vigilanza più efficace per contrastare quei meccanismi che consentono la diffusione dei casi di sfruttamento
Come rilevato dalla ricerca Censis / Alleanza delle Cooperative Italiane, i numeri del lavoro nero in Italia sono drammatici: 3,3 milioni di lavoratori sfruttati in tutti i settori produttivi del Paese, il costo medio del lavoro che scende da 16 a 8 euro l’ora, e un’evasione contributiva che sfiora i 110 miliardi di euro. Fra questi 3 milioni ci sono anche i 100.000 lavoratori vessati dalle false cooperative, contro le quali Legacoop, assieme a Confcooperative e AGCI, continua a combattere: sono passati 3 anni, 1 mese e 7 giorni dal 29 ottobre 2015, giorno del deposito alla Camera di oltre 100.000 firme per una legge ad hoc, e ad oggi è stato previsto solo qualche singolo intervento nella Legge di Bilancio approvata dal Governo Gentiloni. E’ ancora troppo poco.
Così come, evidentemente, è troppo poco quello che si sta facendo nel resto del Paese, se i lavoratori sfruttati risultano essere milioni. Occorrono misure forti per contrastare questi illeciti, tanto più intollerabili perché mortificano i lavoratori ed espellono gli onesti dal mercato: a partire dal ripristino delle sanzioni penali relative all’appalto illecito di manodopera e dalla previsione di misure che, in caso di imprese che sfruttano i lavoratori – qualunque sia la loro forma giuridica – colpiscano anche i committenti, altrettanto consapevoli e responsabili. E’ evidente che per portare avanti questa battaglia serve un’attività di vigilanza efficace e continuativa: da qui la proposta formulata dall’Alleanza delle Cooperative italiane di istituire un Organismo unico di regolazione e di governo dell’attività di vigilanza con la collaborazione tra tutti i soggetti: PA, Centrali cooperative, Agenzia delle Entrate, Ispettorato nazionale del lavoro, Banca d’Italia.