Comune di Modena e Terzo Settore replicano l’esperienza in un alloggio di Unicapi in via Tignale del Garda.
“Ca’ Nostra”, l’innovativo modello di cohousing che coniuga centralità della domiciliarità con la cura e il bisogno di socialità, raddoppia: dopo l’esperienza avviata a Modena nel 2016, in un appartamento di via Tignale del Garda nasce “Ca Nostra 2”.
Il progetto di coabitazione tra anziani non autosufficienti con demenze o deficit cognitivi e assistenti famigliari è sostenuto dall’Assessorato al Welfare del Comune di Modena che ne ha affidato il coordinamento all’associazione Servizi per il Volontariato di Modena e nasce da un’idea dell’associazione G.P. Vecchi.
Giovedì 21 marzo promotori, operatori, volontari, ospiti e familiari si sono trovati in via Tignale del Garda 61 per spiegare il funzionamento della nuova coabitazione, possibile grazie all’alloggio che Unicapi ha messo a disposizione in un contesto di Social Housing consolidato e che è stato valutato positivamente dai soci condomini.
Ca Nostra è gestita direttamente dalle famiglie organizzate nello strumento riconosciuto dall’INPS della “Comunità Familiare”, intorno a cui opera la rete di associazioni e istituzioni del territorio.
Il modello di cohousing sperimentato in un quartiere residenziale di Modena con “Ca’ Nostra” rappresenta un’esperienza quasi inedita in Italia, anche se adottata con successo nel Nord Europa. Una ricerca condotta con il Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche di UNIMORE ne mette in luce i positivi risultati sociali ed economici, sia per quanto riguarda le risorse pubbliche (i costi sono più contenuti rispetto alle residenze protette e gli ospiti condividono medico e geriatra) che il risparmio per le famiglie (assistenti domiciliari, vitto e utenze sono condivisi e altri servizi sono forniti gratuitamente); senza dimenticare le opportunità occupazionali create.
Soprattutto la dimensione famigliare e di comunità garantisce un’alta qualità di vita e si sono registrati miglioramenti comportamentali degli anziani, mentre l’organizzazione della Comunità, la condivisione e il supporto dei partner hanno anche alleggerito il carico assistenziale, materiale e psicologico in capo ai familiari e riduce il burn out delle “badanti”. Inoltre, l’esperienza ha consentito di sviluppare un modello di welfare di comunità, flessibile e partecipativo, che amplia la gamma di risposte ai bisogni delle persone non autosufficienti. E il Comune ha inserito il modello nelle politiche di housing sociale e terza età, con l’obiettivo appunto di replicare l’esperienza.
Con queste premesse il Comune di Modena, assieme al Terzo Settore a ASVM, Unicapi e G.P.Vecchi, intendono replicare il modello con una nuova esperienza di cohousing nell’alloggio di via Tignale del Garda, in zona Sant’Agnese, che potrà ospitare fino a tre anziani.