Nell’ambito delle attività dell’Operazione 16.2.01 FOCUS AREA 3A Piano per l’innovazione, sono in programma alcuni incontri tecnici a cura del Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A., presso alcune aziende socie del Consorzio Granterre.
Lunedì 25 novembre ore 10.00 Caseificio Castelnovese, Via Cavidole 6, 41051-Castelnuovo Rangone (MO)
I risultati dell’Operazione: ‘Parmigiano Reggiano per l’ambiente’ nelle aziende di produzione primaria
L’obiettivo dell’Operazione è valutare come fornire il plus di sostenibilità ambientale al Parmigiano Reggiano, formaggio già chiaramente identificato dal consumatore come un prodotto di qualità unica e riassunta nella DOP. Gli obiettivi specifici del piano sono lo studio di protocolli di lavoro che possano essere utilizzati a supporto della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) per il Parmigiano Reggiano.
In particolare, saranno valutati i contributi dei diversi segmenti della filiera alla formazione dell’impronta ambientale del formaggio:
- la produzione del latte (azienda agricola);
- la produzione del formaggio Parmigiano Reggiano sino alla marchiatura (caseificio e magazzino).
Da questa base verrà sviluppato uno studio di fattibilità per la certificazione ambientale di 2 prodotti da Parmigiano Reggiano destinati alla vendita (p.e. forma, ottavo, punta), dove l’impronta ambientale dei due segmenti precedenti si integrerà con quella delle fasi successive: porzionatura, confezionamento del formaggio e consegna per la vendita.
Per la produzione del latte sarà anche valutato l’effetto dell’applicazione di azioni di mitigazione per ridurre gli impatti. La fase primaria è la parte della produzione a cui sono riconducibili almeno due terzi dell’impronta del carbonio attribuita ai formaggi, così una sua riduzione va a migliorare in maniera consistente la sostenibilità ambientale del prodotto in senso generale.
I risultati attesi dall’Operazione sono: la definizione e la verifica di un protocollo di calcolo delle impronte ambientali del formaggio Parmigiano Reggiano DOP, le quali possano essere utilizzate ai fini di una Dichiarazione Ambientale di Prodotto per formati di vendita del formaggio Parmigiano Reggiano (forma intera, porzionati, ecc) che saranno definiti nel Piano stesso. Il risultato centrale che ne uscirà è la scelta consapevole e ponderata delle filiera di procedere o meno in un percorso di dichiarazione EPD, che può rappresentare una opportunità di mercato, ma che va precisamente soppesata in una valutazione costi/benefici.
Partner di ‘Parmigiano Reggiano per l’ambiente’, sono la Cooperativa Casearia Castelnovese S.C.A. (Capofila), le aziende agricole ed i caseifici (Lame e Casello) che partecipano direttamente alle azioni 3.1 e 3.2, il CRPA spa di Reggio Emilia (Ente di Ricerca) ed infine Parmareggio spa come beneficiaria indiretta per la commercializzazione del formaggio, ai fini di individuare i formati commerciali del prodotto su cui sviluppare il percorso della Dichiarazione ambientale.
PROGRAMMA
10:00 Registrazione partecipanti
10:15 L’operazione 16.2.01 ‘Parmigiano Reggiano per l’ambiente ed il progetto di filiera
Emilio Braghin –Presidente Cooperativa Casearia Castelnovese
10:30 Il monitoraggio dei foraggi e l’impronta carbonica delle stalle
Aldo Dal Prà –C.R.P.A. S.p.A.
11:00 I fattori che condizionano la qualità del latte
Davide Capitani –Artest
La conclusione è prevista per le 11:30
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Giovedì 28 Novembre 2019, ore 14:30 Azienda Bonlatte Oppio, Via San Vincenzo 75 -Castelfranco Emilia (MO)
MenoFarmaco – Strutture d’allevamento, benessere e sanità animale
L’obiettivo generale e principale dell’Operazione è contribuire a contrastare lo sviluppo dell’antibiotico resistenza, in linea con il concetto di One-Health, secondo cui l’approccio all’uso razionale dell’antibiotico deve tenere conto che la salute umana e quelle animale sono fortemente correlate e dunque da tutelare insieme. Tale obiettivo si concretizza nell’Operazione con l’uso mirato e ridotto di antibiotici in stalla, in particolare, alla messa in asciutta delle vacche. Specificatamente il protocollo proposto, prevede l’applicazione di uno schema di trattamento delle vacche nella messa in asciutta selettiva che va a sostituire quello sistematico in genere eseguito su tutti i capi e su tutti e quattro i quarti della mammella.
Nello specifico si intende valutare gli effetti di un trattamento mirato, realizzato anche con l’ausilio di analisi innovative, in particolare il conteggio delle cellule somatiche differenziali (linfociti, macrofagi e luecociti polimorfonucleati) come destritto da Damm et al., 2017. Gli obiettivi specifici del piano, saranno relativi a:
- contenimento del numero di casi di mastiti in azienda ed incremento del benessere degli animali, meno afflitti dalla malattia;
- miglioramento delle caratteristiche reologiche del latte destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano, conseguente alla riduzione delle cellule somatiche del latte;
- Riduzioni degli scarti imputabile al latte proveniente da bovine trattate con antibiotici.
Il risultato principale dell’Operazione è la realizzazione e la successiva valutazione di un protocollo per il trattamento gestionale e terapeutico delle mastiti bovine in azienda.
L’Operazione, in accordo con il Piano Globale di lotta dell’AMR ed in linea con il Comitato tecnico di coordinamento ed indirizzo (Protocollo Intesa Antimicrobico Resistenza) della Regione Emilia-Romagna che ha redatto delle specifiche ‘Linee Guida Uso dell’antibiotico nell’allevamento bovino da latte’, si focalizzerà nella fase della messa in asciutta delle bovine, nell’immediato post-parto e al picco della lattazione.
Lo sviluppo del protocollo in collaborazione dei medici veterinari aziendali, sarà realizzato con l’ausilio di uno strutturato piano di campionamento del latte dei singoli quarti della mammella monitorando le cellule somatiche con strumenti diagnostici innovativi (conteggio differenziale delle cellule somatiche). La validazione del modello testato nelle 3 aziende beneficiarie del presente Piano, consentirà di valutare come si modificano le quantità di antibiotici utilizzati in azienda con un trattamento mirato invece che sistematico. Il piano prevede inoltre il calcolo dell’impatto delle differenti tecniche applicata sul costo di produzione del latte e la valutazione nel caseificio delle caratteristiche igienico-sanitarie e chimico-fisiche del latte prodotto considerando nello specifico la resa casearia ex-ante ed ex-post. Il modello potrà essere applicato in differenti realtà di produzione del latte bovino.
Partner di ‘MenoFarmaco’, sono il Consorzio Granterre S.C.A. (Capofila), le aziende agricole (Bonlatte Oppio, Bonlatte Castello ed Albalat La Corte) dove si svolgono le attività ed i caseifici che partecipano direttamente alle azioni 3.1 e 3.2, Artest Laboratori e Servizi spa (partner tecnico) ed il CRPA spa di Reggio Emilia (Ente di Ricerca).
Per informazioni: Aldo Dal Prà – a.dalpra@crpa.it
PROGRAMMA
14:30 Registrazione partecipanti
14:45 Apertura dei lavori
Enrico Manni – Presidente Bonlatte sca e Vice Presidente Consorzio Granterre sca
15:00 L’operazione 16.2.01 ‘MenoFarmaco’ ed il progetto di filiera
Aldo Dal Prà – C.R.P.A. S.p.A.
15:15 Strutture d’allevamento, benessere e sanità animale
Alessandro Gastaldo – Fondazione CRPA Studi Ricerche
La conclusione è prevista per le 16:30