Stati Generali: sburocratizzazione, innovazione e aumento dell’export le principali richieste delle cooperative agroalimentari

Roma, 18 giugno 2020 – Una decisa accelerazione dei tempi per l’erogazione delle risorse, procedure semplificate e più snelle, una maggiore flessibilità che consenta di alleggerire il carico burocratico per le imprese. Sono queste alcune delle principali richieste che l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari ha presentato oggi al Governo nel corso degli Stati Generali e che potrebbero consentire alle cooperative agroalimentari, che detengono un quarto del fatturato del comparto, di gestire al meglio la situazione di crisi causata dal Covid19.

Rispetto invece allo sviluppo a medio-lungo termine dell’agroalimentare, l’Alleanza ha sottolineato la necessità di recuperare il gap di competitività che ancora pesa su una parte delle nostre imprese. “Dobbiamo crescere, farci conoscere ed apprezzare ed aumentare le nostre esportazioni – ha dichiarato il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri. “Per far questo occorre una grande opera di innovazione del sistema agroalimentare italiano, che dovrà passare necessariamente attraverso le infrastrutture, fisiche e digitali”.

“Non possiamo immaginare uno sviluppo del comparto se non verranno realizzati quegli interventi infrastrutturali che il mondo agricolo aspetta da anni. L’Italia, secondo quanto è emerso da un recente studio di Nomisma, è all’undicesimo posto tra i paesi dell’Unione europea per autostrade, aeroporti e reti ferroviarie, con una intensità di infrastrutture che è meno della metà rispetto ai Paesi Bassi, primi in classifica. Quanto all’utilizzo di internet, è purtroppo ancora poco diffuso nel Sud e nelle isole. Ci sono aziende – ha ricordato il presidente Mercuri – che operano in zone del Paese in cui non arriva la fibra. Dobbiamo necessariamente recuperare il gap di infrastrutture materiali e immateriali per rendere competitive tutte le aziende, attraverso l’introduzione su vasta scala di tecnologie di nuova generazione e di reti innovative e con processi di sistema innovativi di Agricoltura 4.0 come la Blockchain”.

Innovazione ed ammodernamento: sono questi dunque i due grandi pilastri attraverso cui potremo raggiungere anche un terzo importante traguardo, quello della crescita del nostro export agroalimentare, che raggiunge tuttora solo in minima parte i mercati più distanti. L’obiettivo è anche qui quello di “puntare ad un riposizionamento nel mercato interno ed internazionale di quella parte di Italia che oggi è esclusa perché non riesce a movimentare e ad esportare le proprie produzioni”.

L’Alleanza ha inoltre evidenziato la necessità del comparto di aumentare in futuro la propria capacità produttiva, dal momento che siamo deficitari di materia prima in diversi settori, con l’eccezione di vino, formaggi ed ortofrutta: “se la filiera agroalimentare è riuscita a garantire cibo sugli scaffali durante tutta l’emergenza Covid19, dobbiamo attrezzarci ulteriormente perché potremmo non riuscire a fronteggiare un’altra improvvisa crisi pandemica”.

Tra le altre istanze avanzate agli Stati Generali dall’Alleanza, che è stata rappresentata oggi anche da Cristian Maretti, “la necessità di proseguire spediti sul percorso di una produzione agroalimentare sempre più sostenibile, in linea con quanto previsto nel piano del Green Deal europeo voluto dalla Commissione Europea e di continuare a lavorare in sede nazionale e comunitaria per garantire misure di reciprocità negli scambi commerciali con i Paesi terzi”.

Necessario infine un maggiore stanziamento di fondi nazionali destinati all’innovazione e alla ricerca e un’azione che miri a ridurre i costi di produzione, soprattutto nella parte fiscale e contributiva, per consentire alle nostre imprese agricole e agroalimentari di poter competere alla pari con quelle che operano nei principali paesi competitor.

 

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