Anche e soprattutto in tempi di COVID-19 la resistenza antimicrobica continua a essere motivo di grave preoccupazione per tutte le organizzazioni sanitarie. L’Università Bocconi di Milano assieme al Centro Ricerche CIAS dell’Università di Ferrara e il Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine, hanno sviluppato un modello econometrico per valutare i cambiamenti attesi nella spesa degli Ospedali italiani per il trattamento farmacologico delle infezioni associate all’assistenza (HAI) e la relativa resistenza ai farmaci (AMR) nell’ipotesi di utilizzo dell’innovativo sistema di sanificazione PCHS® ideato dalla cooperativa Copma rispetto ai metodi di pulizia e sanificazione tradizionali basati su disinfettanti chimici.
Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Pathogens conferma che l’impiego del sistema di sanificazione PCHS® negli ambienti ospedalieri potrebbe ridurre drasticamente i tassi di HAI e AMR senza costi aggiuntivi per i sistemi sanitari. Inoltre, l’introduzione del Sistema di sanificazione PCHS® nei reparti per acuti degli Ospedali italiani come pratica di sanificazione, nell’arco dei prossimi 5 anni potrebbe portare a risparmi fino a 457 milioni di euro.
Il ruolo dell’igiene nella lotta alle ICA
Una recente analisi dell’OCSE mostra che misure semplici, come la promozione del lavaggio delle mani e una migliore igiene degli ambienti sanitari potrebbero più che dimezzare il rischio di morte e ridurre l’impatto sanitario della resistenza antimicrobica.
“In particolare in questi mesi di grande emergenza il ruolo dell’igiene in ambito ospedaliero per la riduzione della trasmissione infettiva è di fondamentale importanza. La sanificazione tradizionale basata su sostanze chimiche è di limitata efficacia nel tempo in quanto non riesce a prevenire la ricontaminazione dei patogeni sulle superfici trattate; inoltre l’uso così massiccio di disinfettanti chimici per le sanificazioni in particolare in questo periodo, ha certamente un elevato impatto ambientale e può contribuire alla selezione di agenti patogeni resistenti” commenta Filippo Barbieri, responsabile Sviluppo ed Innovazione di COPMA.
Un nuovo modo di sanificare: il Sistema PCHS®
COPMA azienda leader nel campo della sanificazione, ha ideato, in collaborazione con il Centro Ricerche CIAS dell’Università di Ferrara, l’innovativo sistema di sanificazione PCHS® (Probiotic Cleaning Hygiene System) basato su detergenti eco-sostenibili contenenti selezionate spore di Bacillus ,che integra diversi fattori fra i quali una tecnica di attivazione specifica per la competizione biologica, l’uso di specifici materiali in microfibra e un controllo microbiologico del risultato del processo. Questo innovativo sistema di sanificazione garantisce l’ottenimento di una bassa e stabile nel tempo carica potenzialmente patogena.
I vantaggi del sistema PCHS dal punto di vista sanitario italiano
A partire dai dati raccolti precedentemente dalla ricerca multicentrica SanIca già oggetto di diverse pubblicazioni scientifiche e condotta in sei differenti Ospedali italiani e con il coinvolgimento di cinque Università (Ferrara, Udine, Pavia, Messina e Bocconi), è stato condotto un nuovo studio con l’obiettivo di confrontare il sistema PCHS® verso i disinfettanti chimici convenzionali per valutare la riduzione delle ICA e la loro gravità, le relative antibiotico-resistenze e i costi nell’ipotesi del suo utilizzo negli Ospedali italiani.
“I risultati hanno confermato che il Sistema PCHS® è in grado di diminuire gli agenti patogeni sulle superfici ospedaliere fino al 90% rispetto alla sanificazione tradizionale che utilizza disinfettanti chimici senza indurre la selezione di ceppi resistenti ai farmaci. Lo studio ha anche dimostrato una riduzione del 52% delle HAI, un abbattimento dei geni di resistenza antimicrobica fino al 99%, una riduzione del consumo di farmaci antimicrobici del 60% con una riduzione dei costi associati del 79%” – continua Filippo Barbieri, COPMA.
Il modello econometrico che calcola i vantaggi del Sistema PCHS dal punto di vista economico
Il team di ricercatori ha quindi sviluppato un modello di impatto di bilancio (modello econometrico) per valutare i cambiamenti attesi nella spesa degli Ospedali italiani per il trattamento farmacologico delle HAI e la relativa resistenza ai farmaci nell’ipotesi di utilizzo del sistema PCHS®rispetto ai metodi di pulizia tradizionali.
“Questo modello econometrico rivela che nel caso in cui il PCHS®sostituisse interamente la disinfezione chimica tradizionale in tutti i reparti per acuti degli Ospedali italiani, i risparmi ammonterebbero a 320 milioni di Euro nei prossimi 5 anni solo per trattamenti farmacologici, senza costi aggiuntivi per il Servizio Sanitario Nazionale” -conclude Silvia Grandi, Presidente di COPMA.
L’impiego del sistema di sanificazione PCHS® riduce drasticamente i tassi di HAI e AMR con un forte risparmio di costi per il servizio sanitario nazionale.
Rosanna Tarricone, Carla Rognoni, Luca Arnoldo, Sante Mazzacane, Elisabetta Caselli, “A Probiotic-Based Sanitation System for the Reduction of Healthcare Associated Infections and Antimicrobial Resistance: A Budget Impact Analysis”, in Pathogens, 2020 9(6) 502, DOI: 10.3390/pathogens9060502.