Terza classificata al bando Coopstartup Estense, tiacCOOmPagno è una cooperativa sociale che offrirà servizi educativi nei Comuni della ella provincia nord di Modena. Abbiamo rivolto qualche domanda a Carlotta Casacci, Francesca Franco, Matteo Manfredini, Francesca Bonfatti, i 4 soci fondatori della startup cooperativa.
Una psicoterapeuta, una pedagogista, una analista del comportamento, un esperto in psicologia del lavoro e dello sport: questi i profili professionali dei 4 soci fondatori. Come è nata l’idea di dare vita a una cooperativa sociale?
“Lavoriamo insieme già da tempo e spontaneamente abbiamo cominciato a costruire collaborazioni e progetti insieme in forma privata. Abbiamo capito che l’incontro delle nostre professionalità arricchisce e migliora i servizi offerti alle famiglie di cui ci occupiamo, creando per noi uno spazio di confronto e di condivisione importante. Tuttavia, per poter veder crescere i nostri progetti e strutturare meglio i servizi che abbiamo in mente, abbiamo capito che c’era bisogno di una struttura di base che non fossero partita iva o prestazioni occasionali. Da qui l’idea della cooperativa sociale”.
La cooperativa fornirà servizi principalmente alle famiglie residenti nei territori dei Comuni modenesi dell’area nord. Quali sono i bisogni a cui volete rispondere?
“Vorremmo partire da servizi che abbiamo già parzialmente attivato, su cui ci siamo accorti non esserci offerte sul territorio. In particolare vorremmo costruire servizi sull’autismo, che seguano la famiglia a 360°, dal bambino alla famiglia. Abbiamo poi pensato di costruire servizi per le famiglie, sui temi del pre parto, post parto e genitorialità in generale. Infine vorremmo attivare servizi per gli adolescenti sotto varie forme: attività domiciliari, gruppi, percorsi di formazione e crescita. In generale vorremmo creare un luogo di incontro, confronto e condivisione per le famiglie. Siamo consapevoli che questi temi scelti non vanno a coprire il bisogno di tutti, siamo quindi disponibili nel tempo ad accogliere nuovi bisogni e cercare di rispondervi”.
Questo è stato un anno difficile in special modo per bambini e ragazzi, che si sono visti privare del loro contesto scolastico e sociale e si sono trovati isolati in casa, a seguire lezioni davanti a uno schermo. Quale è dal vostro punto di vista l’impatto sugli adolescenti di questa fase che stiamo vivendo?
“L’attuale situazione sta avendo impatti di vario genere e con vari effetti su tutta la popolazione. La socialità è particolarmente fondamentale per gli adolescenti che attraverso di essa si formano e crescono. Oltre alla mancanza di contatto sociale, con il protrarsi della situazione pandemica, è attualmente molto forte anche la mancanza di progettualità e prospettiva verso il futuro. Questi due aspetti minano non solo il presente, ma anche il futuro dei giovani. Non va poi dimenticato che, pur non essendo i soggetti maggiormente a rischio nel contrarre il virus, i ragazzi vivono e respirano tutte le situazioni connesse: lutti, isolamento, ricoveri e preoccupazioni economiche familiari”.
La vostra cooperativa avrà una sede fisica, aperta ai vostri utenti?
“Ci stiamo lavorando, avremo sicuramente bisogno di spazi fisici per avviare i nostri servizi. Una delle idee fondanti della nostra cooperativa è di creare un luogo che diventi punto di riferimento per il benessere delle persone”.
Pensate di ampliare la base sociale?
“Abbiamo in mente molti progetti e siamo consapevoli che quattro persone non saranno sufficienti. Ci auguriamo di crescere e di poter ampliare le nostre risorse e, con esse, i nostri servizi”.
Come è cambiata la vostra conoscenza sul mondo della cooperazione sociale durante questo percorso?
“Per esperienze lavorative conoscevamo già la cooperazione sociale, ma il percorso ci ha permesso di approfondire alcuni aspetti decisionali e di struttura della cooperativa. Inoltre ci è stato molto utile perchè ci ha dato la possibilità di dare una forma più concreta e consapevole a quella che, all’inizio, era solo un’idea”.
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