“Abbiamo più volte sottolineato che il coinvolgimento delle parti sociali in un rapporto di partnership è necessario non solo per integrare nella strategia del Piano progetti che, per le esperienze radicate nei nostri settori produttivi, sono già rapidamente attivabili, ma anche per sostenere le strutture pubbliche nelle fasi di realizzazione delle opere. Per questo condividiamo lo spirito dell’incontro di oggi, che ci sembra vada in questa direzione, e confermiamo la nostra disponibilità a collaborare a livello sia strategico sia tecnico”.
A dirlo è Mauro Lusetti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative, anche a nome del Copresidente Giovanni Schiavone e di Massimo Stronati, presidente Confcooperative Lavoro e Servizi, in occasione dell’incontro con il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, dedicato al Piano nazionale di ripresa e resilienza, svolto il 9 aprile.
A giudizio dell’Alleanza, infatti, la centralità del MEF, assieme a Ministeri di riferimento come centri di spesa, se da un lato garantisce controllo e monitoraggio delle risorse, dall’altro rischia di sacrificare una dialettica partenariale. Inoltre il rafforzamento della PA, anche grazie alle risorse del PNRR, deve essere improntato alla qualità delle assunzioni e alla modernizzazione e sburocratizzazione della macchina amministrativa.
Per il Paese il PNRR, nelle linee tracciate dal Ministro in modo chiaro e preciso, rappresenta una grande opportunità di rilancio. Occorrono riforme per semplificare, qualificazione delle stazioni appaltanti e monitoraggio sul loro operato. Si deve partire dallo sblocco delle opere, da nuovi investimenti puntando su digitalizzazione e hub settoriali con l’obiettivo di creare lavoro.
“La nostra più grande preoccupazione -ha chiarito Lusetti- è infatti che la macchina statale si ponga come ostacolo del necessario ‘tiraggio’ di risorse: per questo concordiamo con l’impostazione, assunta dal MIMS e da altri ministeri, che sia necessario identificare soluzioni che consentano, più che semplificare, di ‘reingegnerizzare’ il processo di realizzazione delle opere”.
“Se vogliamo ricostruire il Paese trasformando rapidamente le risorse europee in investimenti efficaci -ha sottolineato Lusetti- l’apertura di una discussione sulla sospensione del Codice dei Contratti Pubblici o sulla sua sostituzione con la diretta applicazione delle direttive europee è un falso problema: la vera questione è individuare specifiche semplificazioni della normativa, sulla strada già tracciata dal “decreto Semplificazioni”, risolvendo magari alcune contraddizioni e incidendo soprattutto nelle fasi a monte e a valle delle gare per la realizzazione di infrastrutture ossia durante la programmazione, la progettazione e le autorizzazioni”.
Occorre infine, a giudizio dell’Alleanza, aumentare la cultura amministrativa e progettuale delle stazioni appaltanti, anche attraverso un rafforzamento delle competenze della PA, ridurre i tempi di attraversamento tra le diverse fasi delle procedure a monte della gara (programmazione, livelli di progettazione, VIA/VAS, pubblicazione del bando). Senza tralasciare la fase di esecuzione, per la quale serve migliorare la collaborazione tra stazioni appaltanti e imprese per evitare il più possibile il ricorso al giudice per risolvere i conflitti e consentire un adeguamento dei prezzi per affrontare le difficoltà generate dalla pandemia.