Il sistema di sanificazione PCHS®, brevettato e realizzato dalla società Copma, previene e contrasta il COVID-19 con una stabilità d’azione di 24 ore a differenza di quella dei comuni disinfettanti chimici che si esaurisce dopo solo un’ora dall’applicazione. E‘ questo il principale risultato di un recente studio condotto dal centro ricerche CIAS dell’università degli studi di Ferrara e presentato il 26 maggio nel corso di una conferenza stampa presieduta dal Prof. Walter Ricciardi, Ordinario di igiene e medicina preventiva dell’Università Cattolica di Milano.
IL PCHS
Il PCHS® è un innovativo sistema di sanificazione che si basa sulla naturale competizione biologica tra i microrganismi attraverso l’utilizzo di particolari detergenti contenenti specifici probiotici, particolari materiali e attrezzature e un controllo microbiologico del risultato. La sinergia di tutti questi elementi attiva la massima azione dei microrganismi del PCHS® portando ad una biostabilizzazione, cioè un’igiene più stabile nel tempo e un maggior controllo della contaminazione microbica ambientale.
I precedenti studi condotti su questo innovativo sistema e pubblicati su autorevoli riviste scientifiche internazionali avevano già evidenziato importanti risultati in termini di efficacia nell’ambito della sanificazione, tra cui:
- Una riduzione stabile nel tempo di oltre l’80% della contaminazione patogena
- Una riduzione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) del 52%
- Un abbattimento delle farmaco-resistenze FINO AL 99,9%
- Una riduzione dei costi complessivi della terapia antimicrobica del 79%
LE EVIDENZE RISPETTO ALL’EFFICACIA SU COVID-19
Il nuovo studio, in fase di pubblicazione, condotto dal Centro Ricerche CIAS dell’Università di Ferrara ha verificato anche la capacità antivirale del sistema di sanificazione PCHS®, nell’ottica di poterlo utilizzare per il controllo e la prevenzione della diffusione del COVID-19. I risultati hanno mostrato un’ottima attività inattivante su tutti i virus inviluppati testati, incluso COVID-19, con una efficacia pari a quella dei disinfettanti chimici. In più l’attività antivirale del sistema PCHS® a differenza di quella dei disinfettanti chimici che si esaurisce dopo solo 1 ora dall’applicazione, permane stabilmente sulle superfici trattate fino a 24 ore dal trattamento. I nuovi elementi emersi si sommano ai i vantaggi già documentati nei precedenti studi scientifici.
Il sistema PCHS® dunque non solo consente di ridurre le infezioni correlate all’assistenza (ICA) spesso causate da agenti farmaco resistenti, ma permette contemporaneamente di prevenire e controllare efficacemente il rischio di infezioni da COVID-19 durante tutte le 24 ore garantendo sostenibilità economica ed ambientale.
“Il nostro sistema PCHS – dichiara Silvia Grandi, Presidente di Copma – previene e contrasta la diffusione del COVID-19 e delle infezioni correlate all’assistenza garantendo ambienti sani e sicuri per tutte le 24 ore. Inoltre, il PCHS è sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico. Infatti, secondo il modello econometrico sviluppato dal CERGAS dell’Università Bocconi, dal CIAS dell’Università di Ferrara e dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine, l’impiego del PCHS® nei reparti per acuti degli ospedali italiani come pratica di sanificazione in sostituzione dei disinfettanti chimici, nell’arco dei prossimi 5 anni potrebbe portare a risparmi fino a 457 milioni di euro”
Ha dichiarato il prof Walter Ricciardi: “Oggi celebriamo un’eccellenza della ricerca italiana. Il PCHS rappresenta un’innovazione dirompente nel modo in cui si combattono le infezioni in ambito sanitario attraverso una metodologia rivoluzionaria che mira a combattere i germi con altri germi. Tradizionalmente la disinfezione è associata a disinfettanti chimici che comportano un impatto ambientale decisamente importante. La caratteristica di questo nuovo sistema è quella di non avere questi effetti collaterali. Inoltre permette di sanificare le superfici in maniera stabile e duratura con un’efficacia superiore a quella dei disinfettanti chimici. Cosa c’è di meglio di un prodotto che non ha un impatto ambientale, che comporta un risparmio economico e che combatte efficacemente le infezioni ospedaliere? In realtà al momento in Italia c’è un ostacolo di carattere regolatorio: le attuali linee guida per la disinfezione ospedaliera prevedono esclusivamente l’utilizzo di disinfettanti chimici. E’ necessario un cambio di paradigma anche all’interno delle decisioni del regolatore”
Ha dichiarato la prof. Elisabetta Caselli “L’OMS ha indicato proprio qualche mese fa un rischio molto elevato di antimicrobicoresistenza legato ad un utilizzo massiccio di disinfettanti chimici, paventando il rischio di una possibile futura pandemia da antimicrobico resistenza. Sappiamo che piuttosto che eliminare tutti i microbi, risulta molto più efficace rimpiazzare i microrganismi patogeni con altri innocui sfruttando il meccanismo dell’esclusione competitiva. Il PCHS si base sull’utilizzo di un detergente ecosostenibile contenente spore selezionate del genere Bacillus presente già in natura e assolutamente sicuro. Il PCHS è in grado di abbattere in modo stabile i patogeni dell’80% in più rispetto ai processi di sanificazione che utilizzano i disinfettanti chimici e questo avviene senza alcuna selezione di ceppi resistenti, ma anzi abbiamo evidenziato un calo pari a mille volte delle resistenze originarie presenti nella popolazione microbica contaminante”.