Pubblichiamo il ricordo di Giuseppe Mezzetti, storico cooperatore di Castelfranco Emilia recentemente scomparso, nelle parole dell’Onorevole Paolo Cristoni, che ha voluto condividere con Legacoop il ricordo di una persona che ha dato tanto al territorio e al movimento cooperativo.
Parlare di cooperazione oggi, nel pieno rimestio causato dalla crisi della pandemia mondiale e della Globalizzazione dell’economia è interessante culturalmente, ma non pienamente interessante; specie se si parte, come tenterò di fare, dal ricordo personale, politico e dall’umanesimo rappresentato di un cooperatore che ci ha lasciato recentemente: Giuseppe Mezzetti è stato fra i fondatori della Alleanza delle cooperative di consumo modenesi, della quale era Vice Presidente; Presidente Adriano Leonardi, Bulgarelli Gino direttore commerciale e Ivano Barberini responsabile della programmazione. Io ero membro di questa direzione insieme ad altri: incontri, riunioni in tutte le zone del modenese dentro il mondo dei soci, a contatto con la programmazione e coi budget di bilancio e con la nuova tecnologia informatica.
Una grande azienda che ha prodotto dirigenti, relazioni economiche e sociali, risultati economici ed un grande rapporto coi produttori e con le aziende industriali di valore nazionale. Modena, città europea ha dato i natali a questa grande realtà competendo con Bologna, Ravenna, Reggio Emilia.
Non miracoli ma crescita equilibrata in cui uomini, mezzi di produzione, risultati che crescevano in modo vertiginoso, non intaccano mai il principio della cooperazione al servizio dei soci e della società. I grandi marchi dei prodotti ormai famosi del mondo avevano qui il loro riferimento commerciale e il battesimo del marketing. Non c’era una scuola nel senso etimologico, ma una palestra di confronto che partiva dai principi fondanti applicati all’economia e ragionato coi soci.
Cooperatori come Mezzetti avevano, e hanno insegnato, il rispetto dei principi con una forza morale non imposta ma che si legittimava con l’esempio: lavoro, impegno, studio, fame di conoscenza senza presunzione o imposizione di potere.
Il suo essere profondamente socialista non lo ha vissuto, ne insegnato, come obbligo e il suo essere unitario non è mai stato rinuncia o promozione di una subalternità parte mentale di un certo qualunquismo, ma parte di una lotta democratica per la ricerca delle soluzioni.
Quando mi sono permesso di giudicarlo “cooperatore di altri tempi”, volevo dedicare un solenne omaggio a lui, ma anche un richiamo a me stesso e a tutti quelli che riconoscono nella cooperazione principi e soluzioni adeguate per la libertà e la giustizia sociale che producono, anche se dichiarati e non sempre applicati, un habitat sociale che rappresentava, spero rappresenti, un valore in sé stesso. Per migliorare la società e dare ai giovani, alle donne e agli uomini una prospettiva di lavoro da protagonisti, e non per accettare la vittoria di un capitalismo finanziario fin troppo assillante e, spesso antiumano dove tutto è potere e accumulazione per pochi. A Giuseppe Mezzetti e a tanti altri eroi, umili da non dimenticare è dedicato il ricordo e la riconoscenza politica e storica.
Paolo Cristoni