Fa tappa a Ferrara, all’Imbarcadero del fossato del Castello Estense, “Un mare di idee per le nostre acque”. La campagna di Coop in partnership con LifeGate che per il 2021 ha l’obiettivo di installare in tutto il territorio nazionale 34 nuovi Seabin, dispositivi “cattura rifiuti”, che si aggiungono ai 12 già posizionati nel 2020, nelle acque di mari, fiumi, laghi per ridurre l’inquinamento da plastica e microplastiche.
Con il nuovo Seabin “ferrarese” sono complessivamente 41 i cestini “cattura rifiuti” installati grazie alla campagna “Un mare di idee per le nostre acque”, partita nel 2020.
Quello di Ferrara è il quinto Seabin posizionato in Emilia-Romagna nell’ambito di questa campagna: gli altri quattro dispositivi sono in funzione a Marina di Ravenna presso il Ravenna Yacht Club e al Circolo Velico Ravennate, a Cattolica presso il Marina di Cattolica e a Cesenatico presso il Circolo Nautico Cesenatico.
Grazie a questi Seabin posizionati in Emilia-Romagna, sono stati raccolti finora 1.300 chilogrammi di rifiuti galleggianti, pari al peso di oltre 90.000 bottiglie di plastica da mezzo litro.
Il Seabin è un cestino che, galleggiando a pelo d’acqua, cattura i rifiuti, dai più grandi fino alle microplastiche, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. È in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, pompa fino a 25.000 litri d’acqua all’ora e necessita di interventi di svuotamento e pulizia.
Per l’iniziativa è stato confermato infatti come partner scientifico LifeGate, Coop allarga il suo progetto e include tra i nuovi compagni la barca a vela “Anywave”, la prima ad aver istituito a bordo la figura del “RECO” Responsabile ecologico e ad aver stilato un Decalogo di comportamenti da cui non derogare sia in navigazione che nelle fasi di attracco nei porti. La barca è protagonista di alcune delle tappe dove via via sono posizionati i Seabin (in particolare Livorno, Sanremo, Brindisi, Portofino, Ancona, Trieste, Venezia) e ha una funzione di supporto educational aprendosi alle visite di soci, consumatori, scuole. “Il responsabile ecologico detto RECO è una figura che abbiamo introdotto per la prima volta in Anywave – spiega Alberto Leghissa co armatore, skipper di Anywave – Un ruolo ricoperto dal co armatore Gino Becevello con l’incarico di controllare che la barca e l’equipaggio mantengano comportamenti ecologicamente corretti sia durante la fase degli acquisti per la cambusa e altro, in quella della navigazione che durante l’attracco e la sosta in porto. Nel Decalogo ci sono regole semplici apparentemente elementari ma che, se applicate, fanno la differenza come il navigare il più possibile a vela, usare prodotti per la pulizia biodegradabili al 100%, non usare stoviglie monouso, avvisare le autorità in caso di avvistamento di plastiche voluminose”. La figura del RECO, dopo la primogenitura di Anywave, diventerà tra l’altro altamente raccomandata per gli equipaggi che quest’anno parteciperanno alla “Barcolana“.
Alessandro Balboni, Assessore all’Ambiente Comune di Ferrara ha dichiarato: “La collocazione di questo dispositivo consentirà di incanalare i rifiuti dispersi per inciviltà delle persone e che putrtroppo vengono gettati anche in quello che è il monumento più iconico della città.”
Ombretta Ghiraldi, Presidente Consiglio di Zona Soci Ferrara di Coop Alleanza 3.0, ha dichiarato “L’impegno di Coop Alleanza 3.0 sul fronte della salvaguardia ambientale diventa ogni giorno più importante per contribuire alla costruzione di un futuro in cui il clima, la biodiversità, i territori siano salvaguardati e protetti. La partecipazione a questa campagna è un segno tangibile dell’attuazione del Piano di sostenibilità della Cooperativa ispirato agli alti obiettivi dell’Agenda 2030 Onu.“
Gianpaolo Zurma, Presidente provinciale di Fare Verde Ferrara, ha dichiarato: “Saremo qui periodicamente a svuotare e catalogare i rifiuti ed è per noi un momento storiico partecipare a un’iniziativa che unisce la preservazione della natura con quella di un monumento storico“.
Lajal Andreoletti, Responsabile progetti ambientali di LifeGate, sottolinea il valore del dispositivo nei territori dove viene posizionato: “Siamo felici di constatare che il Seabin, oltre a compiere il suo silenzioso e costante lavoro di pulizia delle acque, diventi anche un simbolo della partecipazione della società civile in iniziative virtuose. È il principale obiettivo del progetto LifeGate PlasticLess che, tramite l’installazione dei dispositivi, promuove la sensibilizzazione delle persone e il cambiamento culturale nei nostri territori”.
“Un mare di idee per le nostre acque”: gli obiettivi – La campagna “Un mare di idee per le nostre acque” ritorna per il secondo anno consecutivo. Partita quest’anno da Portopiccolo a Sistiana (Trieste), “Un mare di idee per le nostre acque” è un viaggio di responsabilità ecologica che nei prossimi mesi vedrà il collocamento, in partnership con LifeGate, di 34 nuovi Seabin (i cestini “mangiarifiuti”) in varie località d’Italia (porti, fiumi e laghi), per poi rientrare a Trieste in ottobre, in occasione della Barcolana.
Ognuno di questi Seabin raccoglie in media oltre 500 chilogrammi di rifiuti galleggianti all’anno, filtra 25 mila litri di acqua marina all’ora e cattura le microplastiche da cinque a due millimetri di diametro e le microfibre. I Seabin promossi dalla campagna, già a dimora e attivi, hanno permesso finora a Coop insieme al partner tecnico LifeGate, di raccogliere oltre 14.500 kg di rifiuti, incluse plastiche e microplastiche, pari al peso di oltre 970 mila bottiglie da mezzo litro. Una volta a regime i 46 seabin permetteranno di recuperare complessivamente 23 tonnellate di rifiuti in un anno, pari al peso di circa un milione e mezzo di bottiglie, che se messe in fila eguaglierebbero la distanza tra Milano e Firenze (circa 300 chilometri).