La cooperativa Unicapi di Modena ha messo a disposizione di Porta Aperta sette alloggi per profughi ucraini. Due appartamenti, già arredati, si trovano a Modena; gli altri sono a Fossa di Concordia (tre), Novi di Modena (uno) e Rovereto di Novi (uno). Oggi è stato consegnato il primo alloggio a due nuclei familiari ucraini (in tutto sei persone adulte), individuati dalla prefettura.
«L’ospitalità offerta a queste due famiglie in fuga dalla guerra – dichiara Loris Bertacchini, presidente di Unicapi, la principale cooperativa modenese di abitazione a proprietà indivisa (seconda in regione) – è un esempio concreto di accoglienza e solidarietà, due dei valori che, da quando è nata (1971), la nostra cooperativa ha sempre cercato di esprimere esercitando il suo ruolo primario nell’edilizia residenziale sociale a Modena e provincia».
L’alloggio in cui da oggi vivono le due famiglie ucraine è in via Tignale del Garda 61 a Modena e ha una superficie di 85 mq. Fino a poche settimane fa era utilizzato per un progetto di coabitazione tra anziani non autosufficienti con demenze o deficit cognitivi e assistenti familiari.
Le due famiglie resteranno nell’appartamento fino al 31 dicembre 2022, ma non è escluso un prolungamento dell’accoglienza.
Porta Aperta, che nell’ambito di una convenzione con la prefettura di Modena si fa carico dell’affitto (322 euro al mese, il canone minimo per i soci Unicapi), offre anche sostegno alimentare quotidiano tramite l’emporio sociale Portobello e assistenza sanitaria di base tramite i medici volontari dell’ambulatorio.
Inoltre si occupa del disbrigo delle pratiche burocratiche generali, dell’insegnamento della lingua italiana e fornisce supporto psicologico tramite personale qualificato.
«Per la nostra associazione la collaborazione con Unicapi è davvero molto importante – afferma il presidente di Porta Aperta Alberto Caldana – La messa a disposizione di questo spazio abitativo dimostra la grande sensibilità di questa cooperativa e speriamo possa essere la prima di altre esperienze di questo tipo con altre realtà che avranno voglia di collaborare con noi».
«L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ci ha sprofondati di nuovo nei sentimenti di orrore, preoccupazione e angoscia che avevamo provato durante le guerre nell’ex Jugoslavia – aggiunge Andrea Benini, presidente di Legacoop Estense – Le nostre cooperative si sono subito attivate per dimostrare la propria solidarietà e cura alle persone colpite da questo dramma. Chi aveva disponibilità ha offerto alloggi alle famiglie ucraine arrivate sui nostri territori, altri hanno messo a disposizione posti di lavoro. Tutte hanno aderito alle raccolte fondi promosse da Coop, Regione Emilia-Romagna e Legacoop nazionale».
«Tutta la cooperazione si è mobilitata da subito per accogliere i profughi provenienti dall’Ucraina – sottolinea il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Le cooperative sociali hanno predisposto i posti di emergenza, ma per reperire un sufficiente numero di alloggi e strutture in grado di ospitare le famiglie ucraine abbiamo attivato la rete di accoglienza già consolidata e che coinvolge le cooperative di altri settori (come l’abitazione), oltre a realtà del Terzo settore, Caritas, parrocchie e volontariato».