Invito al voto, fondamento di democrazia e di libertà.
La cooperazione è per una Europa solidale come quella che, a partire dalla pandemia di Covid, ha sostenuto e sostiene i Paesi e le persone in difficoltà e che oggi finanzia il Piano nazionale di resistenza e resilienza dell’Italia con oltre 200 miliardi di euro.
I valori della cooperazione sono quelli della solidarietà e dell’antifascismo, inteso come difesa dei diritti delle persone, a partire da quelli delle donne, equilibrio tra i poteri dello Stato, giustizia sociale e libertà di parola.
Care cooperatrici e cari cooperatori,
domenica prossima si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento e per scegliere chi governerà l’Italia nei prossimi cinque anni. Una scelta tanto più importante in un periodo come questo, caratterizzato da forti difficoltà e incertezze. I prossimi mesi e anni saranno decisivi per stabilire se l’Italia può farcela e la qualità di chi governerà farà la differenza.
Arriviamo a queste elezioni anticipate nel momento peggiore, incalzati dalle conseguenze della guerra in Ucraina e dalla pandemia da Covid: costi delle materie prime e dell’energia alle stelle, inflazione, difficoltà per le imprese, per le singole persone, per le famiglie a sostenere i costi delle bollette e dei beni, anche di quelli primari come gli alimentari. Il Governo ha già stanziato oltre 66 miliardi di euro per sostenere imprese e famiglie, ma è evidente che si renderà necessario intervenire con altri provvedimenti.
In questi anni difficili la cooperazione è stata in prima linea per sostenere soci, lavoratori, imprenditori, consumatori, utenti dei servizi, le nostre comunità e fare sì che nessuno restasse solo a fronteggiare gli effetti della crisi, prima, del Covid, poi, e ora del rincaro del costo della vita. Continueremo a farlo perché questa è la nostra identità.
Da mesi cresce il numero delle imprese, piccole e grandi, costrette a ricorrere alla cassa integrazione non per mancanza di ordini, ma perché il costo dell’energia è insostenibile. Non solo quelle manifatturiere, della logistica, della ristorazione: i costi aumentano anche per i servizi alla persona, da quelli sanitari, alle residenze per anziani, alle scuole per l’infanzia, nella piccola e grande distribuzione. È urgente che gli Stati europei decidano un tetto al prezzo del gas e del petrolio. Bisogna incrementare e accelerare, anche sburocratizzando, gli investimenti nelle energie rinnovabili e occorre fronteggiare l’emergenza aumentando e riattivando, per il tempo necessario, l’estrazione di gas dai nostri giacimenti. Sono necessari ristori consistenti per le imprese e per le famiglie.
Il PNRR va portato a compimento, con gli aggiustamenti del caso, ma non può venire messo in discussione dalle fondamenta: quei 200 miliardi di euro che ci ha riconosciuto l’Europa vanno investiti, tutti, per rendere più competitivo il sistema produttivo, ammodernare e digitalizzare la Pubblica amministrazione; per assicurare servizi alle persone e migliorare il welfare; per riqualificare le città e l’ambiente e ridurre le diseguaglianze territoriali. Per portate a compimento le riforme e rendere l’Italia un paese più giusto.
Dunque, andiamo a votare esercitando un diritto garantito dalla Costituzione, assumendoci le nostre responsabilità di cittadine e di cittadini.
La cooperazione lo fa ribadendo la propria autonomia: ogni scelta è legittima. Lo diciamo facendo riferimento ad alcuni punti fermi, a partire dalla necessità di rafforzare l’Europa, senza la quale l’Italia sarebbe più debole e isolata nel nuovo contesto mondiale determinato dalla guerra in Ucraina. Contesto destinato a ridisegnare gli equilibri economici e con essi il confronto competitivo che vede in concorrenza non singole aziende o singole nazioni, ma interi sistemi continentali. Se non saremo coesi e uniti in Europa non saremo in grado di farcela.
Nell’invitare a votare ci richiamiamo ai nostri valori, ai valori della cooperazione italiana: solidarietà tra le persone e tra i popoli e difesa della Costituzione repubblicana e antifascista che garantisce a ogni persona libertà di parola, di organizzazione, uguali diritti e possibilità di realizzarsi, valorizzazione delle donne, accesso all’istruzione e ai servizi per la salute, rispetto per ogni orientamento sia di tipo religioso, sia di identità e di genere.
I nostri riferimenti, quelli sui quali è nata l’Europa, sono questi e si situano all’opposto di ogni forma di democrazia illiberale, dove la magistratura è sottoposta al potere di chi governa, la stampa indipendente viene censurata e imbavagliata, la libertà di manifestare e di esprimere il proprio pensiero viene continuamente messa in discussione.
Le elezioni sono il momento più alto di una democrazia. Il 25 settembre andiamo alle urne chiedendoci da chi e come vorremmo essere governati e con la consapevolezza che stiamo votando per il nostro futuro e per quello delle generazioni che verranno.
Giovanni Monti
Presidente Legacoop Emilia-Romagna