Roma, 2 dicembre 2022 – «Apprezziamo l’impianto della Manovra per il 2023, in particolare la decisione di riservarne la maggior parte alle misure per contrastare il caro energia e i caro prezzi, che auspichiamo siano accompagnate da misure efficaci di prevenzione dei comportamenti speculativi. Nel dettaglio, riteniamo imprescindibili i rinnovi degli aiuti alle imprese (bonus energia) e alle famiglie (bonus sociale)».
Ad affermarlo sono stati i rappresentanti di Alleanza Cooperative in audizione sulla legge di bilancio presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
«Sul caro energia, in particolare, l’Alleanza delle Cooperative propone, per le imprese cosiddette energivore, la revisione del contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta, basandolo non più sui codici Ateco, ma sui consumi effettivi e sul rapporto tra fatturato e costi energetici; per tutte le imprese, oltre che l’introduzione di un sostegno adeguato, interventi che diano la possibilità di prevenire le conseguenze delle rilevanti perdite di esercizio sul bilancio 2022. Riteniamo inoltre necessario potenziare e modificare la disciplina delle comunità energetiche rinnovabili, promuovendo modelli virtuosi e non speculativi, effettivamente ispirati a principi di mutualità ed orientati alla costituzione di comunità energetiche senza scopo di lucro e a governance democratica”. Alleanza chiede inoltre di procedere ad una necessaria revisione delle disposizioni sugli extraprofitti delle imprese energetiche, “escludendo dalla tassazione i casi di autoproduzione e autoconsumo realizzati dalle cooperative e dalle comunità energetiche che ripartiscono in chiave mutualistica e non speculativa gli eventuali vantaggi ai soci e agli utenti finali. In tali ipotesi non si può sotto nessun profilo parlare di “extraprofitti”.
Per i soli maggiori costi collegati all’approvvigionamento energetico, proponiamo la “capitalizzazione” ed il loro successivo assorbimento con gli utili che le imprese riusciranno a produrre. Nel dettaglio la nostra proposta prevede nello specifico di differire il solo maggior costo relativo alle forniture di energia relativo all’esercizio in corso al 31/12/2022 in tre esercizi.
Con riferimento al settore della ristorazione collettiva, che nel periodo della pandemia non ha ricevuto i sostegni adeguati, l’Alleanza delle Cooperative propone di “prorogare anche al 2022 la misura di sostegno specifica introdotta con il decreto cd Sostegni-bis, poiché il fondo ad hoc è risultato largamente inutilizzato a causa delle limitazioni all’accesso poste dal Decreto Ministeriale di attuazione”.
Altro tema di rilievo, quello degli appalti, per il quale, in attesa della riforma del Codice, l’Alleanza ritiene “non più procrastinabile, per tutti i contratti di servizi e forniture in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore della norma, l’applicazione di meccanismi di revisione dei prezzi in grado di adeguarli efficacemente ai repentini mutamenti del mercato, anche per scongiurare il blocco di importanti segmenti degli appalti pubblici, che impatterebbe negativamente anche sulla realizzazione del PNRR, per il quale occorrono riadattamenti alla luce della nuova situazione di costi e prezzi, ma non stravolgimenti, da un lato adeguando i valori degli investimenti ai rincari, dall’altro dando maggiore enfasi agli investimenti legati all’autosufficienza energetica. In via generale, è fondamentale che si attivino percorsi di co-programmazione e co-progettazione che coinvolgano direttamente e permanentemente nella gestione, anche tramite e a discendere da organismi già attivati al vertice delle istituzioni, le forze sociali ed economiche e i corpi intermedi italiani, per garantire il coinvolgimento di tutto il sistema produttivo, anche di piccole e micro dimensioni”.
«Condividiamo inoltre la volontà di procedere alla riduzione graduale, ma significativa del cuneo fiscale. È prioritario lasciare più soldi in tasca ai lavoratori, per aumentare il potere d’acquisto, e alle imprese, per permettere maggiori investimenti e competitività. Nondimeno, considerata l’assoluta necessità si alleggerire i costi anche dal lato delle imprese, occorre inserire nel testo una norma che prolunghi il regime transitorio di entrata in vigore della riforma degli ammortizzatori sociali. Apprezziamo il potenziamento del regime premiale relativo alla produttività e al welfare integrativo, ma crediamo sia anche necessario detassare, per tutta la vigenza contrattuale, gli aumenti contrattuali pattuiti in occasione dei rinnovi dalle organizzazioni maggiormente rappresentative».
«Resta centrale il tema delle pensioni. L’invito è quello di elaborare soluzioni che salvaguardino i conti pubblici. Quota 103 è una misura tampone che deve precedere un ragionamento sul tema pensioni nel suo complesso. In questo senso, Alleanza delle Cooperative avrebbe ritenuto opportuno un intervento, attraverso la leva fiscale, per un rilancio della previdenza complementare e dei fondi pensione negoziali. Si fa fatica, invece, a cogliere la ratio che ha portato ad una rivisitazione di Opzione donna che riduce ulteriormente la platea di potenziali beneficiarie di una misura che finora ha registrato uno scarso appeal”.
Infine, sul reddito di cittadinanza, Alleanza delle Cooperative, sottolineando che “ha dato respiro alle fasce più fragili, ritiene che ora occorre garantire l’efficacia degli strumenti di ricollocazione al lavoro e potenziare le misure di sostegno per l’inserimento lavorativo e l’autoimprenditorialità in forma cooperativa dei percettori occupabili».