ALLUVIONE, IL 16/9 LE COOPERATIVE MANIFESTANO A RAVENNA NEL LUOGO IN CUI FURONO TAGLIATI GLI ARGINI PER SALVARE DALLE ACQUE LA CITTÀ E I SUOI MONUMENTI
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Sono passati 4 mesi dall’alluvione, 120 giorni dal taglio degli argini sui campi coltivati delle cooperative. Ora i soci e i lavoratori di quelle imprese chiedono risposte: sabato 16 settembre alle 11 il movimento di Legacoop organizza una manifestazione a Ravenna, con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sulla drammatica situazione che il territorio sta vivendo.
Il sito scelto, nei pressi di via degli Zingari, è simbolico: proprio di fronte al punto in cui i soci della CAB Terra diedero il permesso di allagare i loro campi per salvare la città e i suoi monumenti millenari. In quei giorni, gesti simili videro protagoniste anche le altre sei cooperative braccianti della provincia: Agrisfera, Bagnacavallo e Faenza, Cervia, Campiano, Massari e Fusignano. In quei luoghi saranno affissi dei cartelli, come ricordo e monito per le future generazioni.
Alla manifestazione prenderanno parte tutti i livelli di Legacoop, rappresentati dal presidente nazionale Simone Gamberini, dal presidente regionale Daniele Montroni e da quello della Romagna Paolo Lucchi. Per le cooperative agricole braccianti interverranno Gabriele Tonnini (Cab Massari), Fabrizio Galavotti (Cab Terra) e Rudy Maiani (Agrisfera). Tra le autorità il presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale.
«Abbiamo deciso di mobilitarci a fianco delle cooperative colpite, in primis quelle romagnole ma anche alcune realtà che operano nella provincia ferrarese — afferma il presidente di Legacoop Estense Paolo Barbieri — perché ormai sono passati quattro mesi dall’alluvione e ancora mancano risposte concrete. Attendiamo le risorse che il Governo avrebbe dovuto garantire dai 4,5 miliardi messi a disposizione attraverso i decreti emanati. Le cooperative, ad oggi, stanno sostenendo tutte le spese per ripartire e questa non è più una situazione sostenibile».
Ma non c’è solo il tema degli aiuti. L’altra questione molto sentita è quella della sicurezza del territorio. «L’inverno è vicino e i lavori da fare sono tanti – prosegue Barbieri –. Si temono conseguenze pesanti sulla mobilità, sui trasporti e sull’economia. Ancora non tutti i collegamenti sono stati ripristinati e molte strade che sono state riaperte hanno bisogno di essere consolidate. Sicurezza e tenuta idrogeologica del territorio romagnolo sono un obiettivo prioritario, affinché in Appennino non si ripeta quanto già successo: a tutte le istituzioni rivolgiamo un appello perché, attraverso un vero lavoro di squadra, si passi ai fatti e arrivino in Romagna, al più presto, le risorse necessarie alla ricostruzione».