Nell’ambito del progetto Sintonie, nato dall’accordo triennale di partenariato tra la Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna, Assicoop Modena&Ferrara e Legacoop Estense, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara dedica un’esposizione all’artista ferrarese Achille Funi.
La mostra, a cura di Emanuela Fiori e Tiziano Trocchi con la collaborazione di Luciano Rivi, pone in dialogo opere di Funi con una scelta di reperti archeologici, provenienti dalla città etrusca di Spina, della collezione del museo Archeologico. Il culto per l’Antico nelle sue molteplici espressioni letterarie e figurative è una costante nel percorso artistico del maestro e diviene un sottotema mai abbandonato.
Il progetto espositivo si focalizza sugli anni tra il 1933 e il 1937, periodo fondamentale per la città di Ferrara, prendendo spunto dalla concomitanza di due eventi: da un lato l’inaugurazione del Regio Museo di Spina – ora Museo Archeologico Nazionale – avvenuta nell’ottobre 1935 nel restaurato Palazzo Costabili, dall’altro l’impresa decorativa condotta nel triennio 1934-1937 da Achille Funi nella Sala della Consulta in Palazzo Comunale.
Il rinnovarsi del mito di Ferrara, raffigurato nel ciclo parietale dell’“Arengo” senza dimenticare la lezione figurativa degli affreschi rinascimentali cittadini, acquista ancor più vigore con la legittimazione del mito degli Etruschi, sancito dall’ esposizione permanente dello straordinario ‘tesoro’ provenienti dagli scavi di Spina. Successivamente Achille Funi dipinge nella parte alta del salone le allegorie dei Mesi , di cui l’esposizione presenta i cartoni preparatori.
Per la prima volta verranno esposti tutti e dodici i cartoni preparatori dei Mesi, recentemente acquisiti dalla Raccolta Assicoop Modena&Ferrara. Grazie a una serie di confronti tra le opere del pittore ferrarese e i prestigiosi materiali etruschi del Museo archeologico, il visitatore è chiamato a una riflessione sui tanti modi in cui è possibile immaginare il rapporto con il tempo e la storia, concepito da Achille Funi secondo modelli ciclici e rappresentato attraverso narrazioni in forma di mito, capaci di attualizzare i valori ideali del passato. La mostra sarà dunque per la città un’ulteriore importante occasione di approfondimento della figura di Achille Funi, affiancandosi idealmente all’esposizione promossa da Ferrara Arte a Palazzo Diamanti nello stesso periodo.
Achille Funi (Ferrara 1890 – Appiano Gentile 1972) è una delle grandi figure del Novecento italiano. Formatosi a Milano con Cesare Tallone, Funi attraversa i diversi movimenti artistici dei primi anni venti del secolo scorso – dal futurismo alla metafisica – per divenire poi uno dei protagonisti insieme a Mario Sironi del gruppo “Novecento” guidato da Margherita Sarfatti. Negli anni trenta, sempre accanto a Sironi, il maestro è uno dei fautori del ritorno alla grande decorazione ad affresco, tecnica antica della quale diviene esperto attuatore fino a ricoprire l’insegnamento di Tecnica dell’affresco all’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1940 al 1956.