Una nuova buona notizia, oggi, per le cooperative e gli agricoltori europei: sono state approvate dal Parlamento Ue le nuove tecniche genetiche (Ngt). Per Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, «daranno strumenti ulteriori per proteggere le produzioni e contrastare il cambiamento climatico. Una novità importante che arriva dopo il ritiro da parte della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, della proposta normativa sui pesticidi (Sur) che per altro era già stata bocciata a novembre dal Parlamento europeo».
Sul Sur un eccesso di polarizzazione. Per Maretti il «Sur era diventato un simbolo di eccessiva polarizzazione e le posizioni troppo radicali ed irrealistiche in Commissione Ambiente avevano vanificato il buon lavoro che era stato fatto dalla Commissione Agricoltura che aveva mantenuto aperto il dialogo e presentato una proposta più ragionevole ed equilibrata. Ed è proprio da questa mancanza di equilibrio era nato il rigetto totale da parte del Parlamento Europeo nelle settimane scorse e che costituisce il fondamento della decisione della von der Leyen».
Ora una proposta che coinvolga tutti. Dal momento che, continua Maretti «come ha detto la presidente, la Commissione potrebbe presentare una nuova proposta molto più matura con il coinvolgimento delle parti interessate, la nuova proposta deve partire da un assunto: i presidi fitosanitari sono necessari per garantire la salute delle piante e l’ottenimento delle produzioni. Molta strada nella direzione di maggiore sostenibilità è già stata fatta e il miglioramento ulteriore in questa direzione è auspicabile, in primo luogo, da chi opera con i prodotti fitosanitari. Ricordiamo inoltre che la chimica non è l’unico strumento per garantire le produzioni perché i percorsi di miglioramento genetico con le nuove tecniche possono permettere gli stessi risultati e ridurre anche costi ed emissioni».
L’importanza delle Ngt per la sostenibilità. Come richiesto escluse le produzioni bio. Con la decisione sulle Ngt «il voto del Parlamento Europeo va proprio nella direzione di essere sostenibili e traccia finalmente un percorso sulla ricerca genetica agraria che permetterà di avere piante migliorate al fine produttivo, ma anche più resistenti alle aggressioni di parassiti e in grado di rispondere ai cambiamenti climatici in tema di fabbisogno idrico e di temperature. C’è da dire che le produzioni biologiche, come richiesto a maggioranza dalle rappresentanze europee del bio, sono lasciate fuori dall’ambito della nuova direttiva».
Il futuro dell’agricoltura va di pari passo con quello dell’ambiente. Quella di Legacoop Agroalimentare è una «visione che non contrappone l’agricoltura all’ambiente, ma propone di riuscire assieme ad avere un “ambiente futuro” nel quale innovazione tecnica, ricerca genetica, lotta contro il dumping sociale ed ambientale nei commerci permettano ai nostri prodotti di arrivare ad un prezzo equo per tutti sul mercato».
Sur e Ngt, la risposta alle richieste dei produttori.Dunque, si tratta di due importanti provvedimenti che, spiega Maretti, «sono una risposta dell’Europa alle richieste che il mondo produttivo e agroalimentare avanzava da tempo e non vanno intesi come un attacco alle istanze del mondo ambientalista perché portano la battaglia comune verso produzioni più sostenibili sui binari di maggior realismo e di fattibilità». Allo stesso tempo «dimostrano anche che le istituzioni europee hanno nel loro funzionamento degli “anticorpi” a contrasto degli “estremismi normativi” e che soprattutto il Parlamento europeo, eletto dai cittadini europei è il luogo nel quale la democrazia trova spinta e sostanza. Si tratta di un messaggio importante per tutti gli europei a pochi mesi dalle elezioni», conclude il presidente di Legacoop Agroalimentare.