“Siamo portatori dell’uguaglianza nell’era della complessità”. Il nuovo logo di Legacoop racchiude questo messaggio e intende “avere un migliore impatto” sul mondo che circonda l’Associazione “accendendo l’empatia e quindi la relazione” con le persone. Lo ha spiegato Antonio Romano, fondatore di Inarea, l’agenzia di design che ha assistito Legacoop nell’operazione di “rebranding”. Il simbolo ‘uguale’ (=), dunque il concetto di uguaglianza, è alla base del logo che a partire dai prossimi giorni rappresenterà Legacoop e i suoi valori in tutte le sedi e su tutti i canali di comunicazione.
Il nuovo brand associativo è stato lanciato il 15 aprile dal presidente Simone Gamberini – insieme ad Antonio Romano – durante l’evento Immagina, la conferenza programmatica e organizzativa di Legacoop a Roma al Teatro Ambra Jovinelli. Oltre al nuovo logo, Gamberini ha annunciato il rinnovamento della “vision” associativa: “Per Legacoop la cooperativa è la forma d’impresa democratica, equa e competitiva, che tramite la democrazia economica garantisce uno sviluppo sostenibile e rende le persone protagoniste. Opera costantemente per il benessere economico e la coesione sociale, la qualità del lavoro, dell’ambiente e della vita, per la cura delle persone e dei territori, e per la legalità e il futuro delle nuove generazioni”.
Quanto alla “mission”, anche questa rinnovata, Gamberini ha spiegato che Legacoop è “presidio per il rispetto dei valori cooperativi e delle regole. Sviluppiamo progetti e servizi per far nascere e crescere le imprese cooperative in ogni settore e realtà del Paese. Tuteliamo e promuoviamo lo sviluppo cooperativo, sostenendo il ruolo economico, sociale, culturale e civico delle cooperative e dei soci, convinti della loro capacità di rispondere ai bisogni delle persone, delle comunità e dell’ambiente”. Legacoop ha rinnovato anche la sua Carta dei valori e il suo Codice etico.
“Oggi desidero celebrare l’orgoglio cooperativo, un forte sentimento che ho sentito negli oltre 300 interventi di cooperatrici e cooperatori durante il percorso di Immagina”, ha esordito Gamberini aprendo la giornata di lavori. Immagina è infatti stato un progetto di coinvolgimento della base associativa durato alcuni mesi. Legacoop si è attivata a ogni livello – settoriale, territoriale e nazionale – per raccogliere le idee dei cooperatori e delle cooperatrici ed elaborare risposte concrete a bisogni emergenti di grande rilevanza, quali la transizione digitale ed ecologica, l’energia pulita e a basso costo, un lavoro dignitoso e paritario tra uomini e donne, il coinvolgimento dei giovani nelle imprese cooperative.
“Immaginazione, concretezza, orgoglio, identità, uguaglianza, centralità del socio, parità di genere, sud, lavoro, giovani, innovazione digitale, welfare, Europa. Sono le vostre parole”, ha detto Gamberini, “e sono quelle che vogliamo mettere al centro della nostra nuova agenda per il Paese”.
“Gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili, con gravi ripercussioni sull’economia. Il movimento cooperativo nella sua storia ha sempre attraversato periodi di grandi difficoltà: non dobbiamo dimenticarlo. Siamo stati tra quelli che hanno tenuto in piedi l’Italia: ne è stato un esempio il periodo del Covid”, ha proseguito il presidente. “Parlo di questo quando rivendico con orgoglio una storia e un’umanità che rispondono alle chiamate del Paese”. E ancora: “Ora è giunto il momento di dare nuove risposte, per rilanciare con forza l’identità e i valori della cooperazione”.
Secondo Gamberini “dobbiamo potenziare i servizi per la promozione d’impresa e focalizzarci su alcuni possibili assi: i workers buyout, le cooperative di comunità, le comunità energetiche, le cooperative in ambito sportivo, la promozione associativa di cooperazione tra lavoratori autonomi e professionisti (soprattutto in settori innovativi come quello creativo e digitale), il rilancio in settori strategici per il Paese e il made in Italy, quali: agricoltura e industria, le reti cooperative territoriali ‘aperte’, per l’integrazione delle risorse culturali, naturali, artigianali del territorio, delle filiere di economia circolare e sostenibile, o di produttori e consumatori”. Per il presidente “occorrono servizi per la nascita di start-up, e per intercettare nuove ibridazioni imprenditoriali, imprese sociali, reti o filiere con realtà giuridicamente diverse ma con obiettivi comuni”.
Oltre a Gamberini sono intervenuti i vicepresidenti di Legacoop Eleonora Vanni, presidente di Legacoopsociali; Attilio Dadda, presidente di Legacoop Lombardia; Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna; Roberto Negrini, presidente di Legacoop Toscana; Claudio Atzori, presidente di Legacoop Sardegna; Francesca Federzoni, presidente della cooperativa Politecnica.
Tra gli interventi dei delegati, anche quello di Paolo Barbieri, presidente di CPL Concordia e Legacoop Estense, che ha affermato: “𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎, 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑓𝑙𝑢𝑖𝑑𝑜 𝑒 𝑖𝑛𝑠𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑐𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑖𝑎𝑚𝑜, 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑔𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑙𝑖𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑖 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑓𝑖𝑑𝑢𝑐𝑖𝑎 𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑡𝑒𝑧𝑧𝑎? 𝐷𝑎 𝑢𝑛 𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑎 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑒𝑡𝑖𝑡𝑖𝑣𝑖, 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑢𝑙 𝑚𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑎𝑐𝑖𝑎, 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑖𝑛𝑛𝑜𝑣𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. 𝐷𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑜𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑖, 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑖𝑙𝑖𝑎𝑟𝑐𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡’𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎, 𝐶𝑃𝐿 𝐶𝑂𝑁𝐶𝑂𝑅𝐷𝐼𝐴, 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑖𝑒 125 𝑎𝑛𝑛𝑖. 𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑖 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑡𝑟𝑎𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜, 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑛𝑎𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑒 𝑐𝑟𝑒𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜. 𝑃𝑒𝑟 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖, 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑒𝑟𝑐𝑖 𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖”.
Tra gli ospiti l’assessora alle politiche agricole e ambientali di Roma Capitale Sabrina Alfonsi. Hanno intrattenuto il pubblico lo scrittore Stefano Massini, con il suo intervento “Preparare il futuro, a cominciare da oggi, consapevoli di ieri” e l’attore comico Alessandro Bergonzoni, con l’ironico monologo “Quanto fa parola per parola? Pensiero!”.
Presente a IMMAGINA una nutrita delegazione di cooperatori e cooperatrici estensi.
La seconda giornata.
“La nostra organizzazione è per sua natura estremamente plurale. Opera per il benessere economico e la coesione sociale, la qualità del lavoro, dell’ambiente e della vita, per la cura delle persone e dei territori, per la legalità e il futuro delle nuove generazioni. Abbiamo grandi obiettivi e sono convinto che la forza del collettivo e della squadra di grande qualità ci permetterà di perseguirli con forza, tenacia e competenza”. Ha aperto così oggi la seconda giornata di lavori della conferenza programmatica di Legacoop “Immagina” il direttore Gianluigi Granero, che ha illustrato le novità dell’assetto associativo e i piani per il futuro.
“Legacoop deve essere parte attiva nella definizione di percorsi e strategie e focalizzare la sua efficacia nella rappresentanza, nella funzione di supporto e nell’erogazione di servizi, lavorando per le cooperative e mettendole al centro della propria agenda. Stiamo implementando”, ha spiegato Granero, “nuove modalità organizzative. Con l’esperienza di Immagina abbiamo sperimentato un sistema di co-design, un modello a matrice: l’associazione si colloca sempre di più in prossimità dei bisogni, sviluppa una conoscenza concreta delle singole realtà cooperative, valorizza le competenze ovunque si trovino, promuove innovazione e adattabilità”.
“Grazie al nuovo modello di governance partecipativa”, ha spiegato ancora, “l’associazione intende creare un ambiente di lavoro dinamico e coinvolgente, in una tensione al miglioramento permanente”.
Tassello fondamentale di questo nuovo corso è il “rafforzamento della rappresentanza, che non deve essere letto in antitesi o in alternativa ad altri compiti e servizi associativi, ma deve fare sistema. Non esiste rappresentanza senza servizi e non possono esserci servizi senza rappresentanza. Sono due le solide gambe dell’architrave associativa di Legacoop”.
Altri temi centrali per Granero: beni confiscati, “stiamo mostrando concretamente che possiamo dare un contributo al Paese per combattere la criminalità organizzata attraverso la collaborazione con la piattaforma Libera Terra”.
Quanto alla questione delle risorse: “Il Consiglio di presidenza ha iniziato un’analisi del sistema contributivo associativo, ci basiamo su regole di 10 anni fa ma è cambiato molto e di conseguenza dobbiamo rivedere le politiche associative”.
Dobbiamo sempre tener presente, ha sottolineato Granero, che Legacoop “sviluppa progetti e servizi per far nascere e crescere le imprese cooperative in ogni settore e realtà del Paese. Lavora sui bisogni emergenti, dai quali nasce nuova cooperazione”. Proprio per questo “riteniamo di essere la soluzione alle tante diseguaglianze emerse in un periodo di rapide trasformazioni come quello che stiamo attraversando”.
Tutto è basato, ha concluso, “su un’unica, solida e grande visione comune e l’impegno condiviso di voler contribuire attivamente alla costruzione di un Paese migliore. Il mondo ha bisogno di cooperazione. E insieme potremo fare la nostra parte per costruire una Legacoop sempre più forte e autorevole”.
Hanno poi parlato di innovazione tecnologica e intelligenza artificiale Andrea Pagnin e Chiara Storchi dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova. A questa sessione è seguito l’intervento di Piero Ingrosso, presidente di Fondazione Pico per l’innovazione cooperativa, che ha illustrato alcuni progetti di Legacoop per l’innovazione, tra cui Cooding (Cooperative digital innovation goals), le collaborazioni con altre realtà associative per l’attuazione dei fondi PNRR dedicati all’innovazione delle imprese, l’iniziativa Europadigitale.coop per il dialogo sull’innovazione tra cooperazione e istituzioni.
“Raggiungere 7500 imprese in due anni è uno degli obiettivi molto sfidanti di digital ACE, il nuovo costituendo Polo di innovazione digitale sostenuto dal MIMIT e realizzato dalla Fondazione PICO e da CNA”, ha raccontato Ingrosso. “La Fondazione PICO”, ha ricordato, “è lo strumento di Legacoop per promuovere i processi di innovazione digitale per tutto l’ecosistema cooperativo. E con questo progetto intende raggiungere prima di tutto le imprese nel Sud Italia, di piccole e piccolissime dimensioni, con servizi di assessment, post assessment e digital labs che si attiveranno sulle filiere di interesse delle imprese di Legacoop”. Sempre con un’idea di innovazione human centered”, ha concluso, “che mette le persone davvero al centro. Un concetto che chiamiamo mutualismo digitale. È la distintività cooperativa che vogliamo portare nel futuro della comunità digitale”.
“Una Legacoop più attrattiva e a misura delle diversità sociali, in particolare quelle meno rappresentate: donne, generi, nuove generazioni, culture di origine straniera”. È l’obiettivo a cui sta lavorando la commissione pari opportunità dell’associazione, presieduta da Annalisa Casino, anche lei intervenuta dal palco di Immagina. I dati sulla governance delle cooperative mostrano un livello di pari opportunità ancora troppo basso rispetto a quelli che sono gli obiettivi che Legacoop si è posta. “Dovremo costruire azioni sistemiche e calibrate, con una prospettiva di lungo termine”. Le azioni distintive da intraprendere secondo Casino: formazione, promozione delle certificazioni di parità di genere nelle imprese, azioni in rete per il contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni, nuove politiche e servizi di welfare, nuova occupazione e imprenditoria cooperativa al femminile, sinergie e partnership con i settori e i territori dei Legacoop sulle pari opportunità. “La cooperazione è uno strumento di emancipazione culturale delle donne oltre che di cura del loro benessere e di quello delle comunità in cui operano. Per questo immaginiamo il suo futuro equo, inclusivo, conciliante ma soprattutto rinnovato negli stili di leadership”.
Ha parlato poi Alessandro Hinna, che ha illustrato il progetto per la formazione cooperativa “Centro di competenze Strategiche” promosso da CNS, Consorzio Integra, Legacoop, Coopfond, SCS Consulting. Si tratta di “creare ecosistemi di conoscenza cooperativa. E supportare una nuova programmazione per dare sempre più centralità alla cooperazione nei processi economici e sociali del Paese”.
Marisa Parmigiani, direttrice di Fondazione Unipolis, ha raccontato a Immagina uno dei progetti concreti al centro della nuova Agenda cooperativa, in materia di sostenibilità: “Legacoop ha recentemente creato una task force sulla sostenibilità con esperti e persone che già oggi portano avanti progetti e politiche sostenibili nelle nostre imprese. Ha il compito di valorizzare e promuovere il modello cooperativo come sistema di sostenibilità, amplificato quindi dai principi e valori dell’identità cooperativa. Prima di tutto dobbiamo lavorare sulla rendicontazione ed esercitare una capacità di rendicontare in maniera confrontabile e oggettiva per ottenere una riconoscibilità”.
Per le istituzioni è intervenuta Lorenza Bonaccorsi, presidente del Municipio I di Roma Capitale: “Per anni le associazioni e le cooperative”, ha riconosciuto Bonaccorsi, “hanno sostituito le istituzioni nell’affrontare le emergenze del territorio”. Per questo “vi ringrazio, perché portate la vostra esperienza e i vostri valori tra la gente e perché contribuite ad un’economia di comunità e a modelli virtuosi e solidali. Unendo le forze rilanciamo la città”.
Enzo Memoli ha intrattenuto il pubblico con un “unconventional talk” dal titolo Ricette cooperative: ha coinvolto la platea con un sondaggio in tempo reale su alcuni temi cooperativi e ponendo domande agli spettatori sulla propria esperienza e su quale sia per loro la “ricetta” giusta per fare cooperativa.
Dove va l’Europa e come contribuire al suo sviluppo democratico e sostenibile: questo il titolo della relazione di Marc Lazar, professore di Storia e Sociologia politica all’Institut d’études politiques de Paris, che ha chiuso i lavori della mattinata, prima degli interventi dei delegati.
Tra questi, Ilaria Franchini, responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Estense: “rafforzamento delle filiere e integrazione delle nuove tecnologie sono elementi fondamentali per lo sviluppo del settore agroalimentare. Confidiamo che questa conferenza programmatica sia l’occasione per aprire una nuova riflessione sulle future alleanze, che possano sviluppare il nostro settore in modo sempre più coordinato”.