Food for Soul è un progetto lanciato durante Expo 2015, a Milano, con l’apertura del Refettorio Ambrosiano per sostenere la responsabilità sociale, prevenire lo spreco di cibo e migliorare il benessere delle comunità vulnerabili in tutto il mondo. Dal 2015, Food for Soul ha supportato l’apertura di 12 Refettori nel mondo (Milano, Bologna, Napoli, Rio de Janeiro, Londra, Parigi, Merida, San Francisco, Harlem, Ginevra, Sydney, Lima).
All’interno di questo movimento globale, promosso dallo chef Massimo Bottura e Lara Gilmore, è nato anche il Refettorio Modena. Il progetto ha due obiettivi: recuperare cibo in eccedenza, che verrebbe altrimenti buttato e trasformarlo in piatti nutrienti da offrire a persone bisognose. Ogni cena è un’opportunità per valorizzare ingredienti dimenticati ma soprattutto l’occasione per accogliere persone fragili con un sorriso e la voglia di stare insieme.
Dopo una pausa dovuta alla pandemia, il progetto è ripartito con grande entusiasmo. Refettorio Modena ha riaperto le sue porte il 4 Marzo 2024 nello stesso spazio Ghirlandina di via Vescovo, di proprietà della Fondazione Auxilium, a due passi dal Duomo di Modena e dall’Osteria Francescana. Anche Conad Nord Ovest e CCM sostengono il progetto.
La location, che durante il giorno funge da self service aperto al pubblico, accoglie due sere a settimana coloro che vivono in condizioni di disagio economico e isolamento sociale, in particolare famiglie, giovani e anziani soli. La collaborazione con le parrocchie della città e con i Servizi Sociali del Comune di Modena, insieme al supporto dei volontari, garantiscono un’accoglienza confortevole. La cappella è decorata dagli affreschi di due artisti locali, Luca Zamoc e Luca Lattuga, che raffigurano la leggenda di San Geminiano, patrono di Modena, omaggiando così la città e le sue tradizioni.
Refettorio Modena serve la cena a circa 80 persone il lunedì e il giovedì, dalle 18.00 alle 19.30, in un ambiente accogliente e sicuro. Il menù è creato ad hoc da Matteo Reggiani, chef di Fondazione Auxilium, supportato dal team di Osteria Francescana.
“La passione per questo mestiere – racconta Matteo Reggiani – è un’eredità di famiglia; mio nonno ha lavorato per anni come norciere nel salumificio Fini e mio zio è stato per 40 anni lo chef del ristorante Fini. Ho imparato che nel mondo culinario non ci sono limiti. Un piatto sano e cucinato con amore riesce a trasmettere calore e dignità”.
Il reperimento degli ingredienti avviene grazie alla convenzione stipulata con Banco Alimentare e altri sostenitori locali, oltre ovviamente al cerchio allargato della Francescana Family. Conad Nord Ovest mette a disposizione del Refettorio eccedenze o prodotti che non possono andare a scaffale ma perfettamente utilizzabili, oltre a prodotti del magazzino del fresco, per garantire un menù bilanciato e nutriente.
Il servizio è gestito da un gruppo eterogeneo di volontari che contribuiscono con il loro tempo ai servizi di accoglienza, cucina, sala, intrattenimento dei bambini e recupero dei prodotti.
Per il 2024, sono previste circa 70 cene per un totale di circa 4.200 coperti grazie all’opera di oltre 200 volontari.
L’attività del Refettorio Modena è possibile grazie alla collaborazione e al supporto di numerose persone, organizzazioni comunitarie, fondazioni e aziende. Oltre ai Community Partners – Servizi Sociali del Comune di Modena, Fondazione Auxilium, Chiesa di Modena e Nonantola – il progetto gode del sostegno di Fondazione di Modena e di diversi partners finanziari (Fondazione Iris Ceramiche Group, Auto Grifone, Transmec Group, Tetra Pak, Utensileria Modenese, Coop Cartai Modenese, Tencom Group Srl, Biopro Srl, Piccadilly Srl e Giblor’s). Numerosi anche i partner tecnici come Grundig, che ha donato frigo ed elettrodomestici, Giblor’s che da anni sostiene Food for Soul, Free’n joy che aggiunge bellezza donando i fiori ogni settimana, Essen’tial, che fornisce i cestini sostenibili per il pane, Marco Favarolo che ci prepara il ragù tutte le settimane, Carpigiani con le sue eccellenze oltre ovviamente alla Francescana Family che ci sostiene sempre, a partire dal pane che viene donato ad ogni servizio.
Recuperare un ingrediente è un atto d’amore, cucinarlo, servirlo a tavola sono gesti di cura e gratitudine, un omaggio e un piccolo impegno per un futuro migliore, un piatto alla volta.