Semi di futuro: presentato il progetto realizzato in collaborazione con cooperativa La Lumaca per il Parco nazionale dell’Appenino Tosco-Emiliano

Coltivare oggi gli alberi più resistenti ai cambiamenti climatici significa garantire, domani, boschi più forti e capaci di fronteggiare gli effetti del meteo estremo. Ma significa anche formare una nuova generazione di giovani consapevoli del valore della natura. Sono questi gli obiettivi di “Semi di Futuro“, il progetto promosso dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, in collaborazione con la Riserva della Biosfera UNESCO, finanziato dalla Fondazione Iris Ceramica Group e realizzato grazie alla collaborazione con la Cooperativa La Lumaca, leader sul territorio per attività di educazione alla sostenibilità e comunicazione ambientale dal 1979.

L’iniziativa, presentata il 4 marzo presso lo showroom Fiandre Architectural Bureau (FAB) di Castellarano, prevede la creazione di microvivai in 10 scuole elementari situate in sei Comuni del distretto ceramico tra Modena e Reggio Emilia: Castellarano, Castelnuovo Rangone, Fiorano Modenese, Formigine, Sassuolo e, dal 2026, Maranello. Qui gli alunni coltiveranno circa 3.000 semi, che nel giro di due anni diventeranno arbusti pronti per la piantumazione e, dopo quattro anni, contribuiranno ad arricchire il patrimonio arboreo del Parco Nazionale, già composto da oltre mezzo miliardo di alberi.

Il tutto è finalizzato a creare un patrimonio genetico selezionato per resistere al cambiamento climatico. I semi scelti per il progetto, infatti, appartenenti a specie autoctone come Acero, Rovere, Castagno e Farnia, sono stati oggetto di uno studio approfondito del Parco per selezionare semi provenienti da piante di cui si conosce l’intero profilo genetico. Piante che, sono state sottoposte a stress simulati, riproducendo condizioni di siccità, alte temperature e gelate tardive. Questo ha permesso di individuare gli esemplari più adattivi, in grado di garantire la creazione di boschi più resilienti e capaci di mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Le piante madri, da cui provengono i semi, infatti, hanno trasmesso caratteristiche di adattabilità alle piante figlie, che saranno coltivate con un approccio di vivaistica diffusa e partecipata. Ogni istituto riceverà un kit con semi e speciali microvivai. Ogni bambino avrà la propria piantina da accudire, affiancato magari da un genitore, e la accompagnerà fino alla messa a dimora, contribuendo così alla crescita di una nuova generazione di custodi dell’ambiente. Scuole e foreste diventano così parte di un progetto di rinnovamento della genetica delle piante, favorendo l’adattamento dei boschi al clima del futuro e rendendoli più resistenti alle sfide ambientali.

Oltre all’aspetto ambientale, questo innovativo progetto ha una forte valenza educativa, perché affiancato da speciali laboratori didattici e visite nella  Riserva di Biosfera Appennino Tosco-Emiliano per trasmettere ai ragazzi e alle ragazze non solo una coscienza ecologica, ma una consapevolezza profonda del valore della natura e dell’importanza degli alberi per il nostro ecosistema.

Grazie a “Semi di Futuro”, il distretto ceramico diventa un laboratorio di innovazione ambientale e culturale, ponendo le basi per una gestione sostenibile delle risorse naturali e per la formazione di cittadini più consapevoli e responsabili.

L’iniziativa “Semi di futuro” è stata presentata dal Presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Fausto Giovanelli, a fianco di una delegazione in rappresentanza
delle Istituzioni che hanno patrocinato il progetto: Giorgio Zanni – Sindaco del Comune di Castellarano e Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Marco Biagini –  Sindaco del Comune di Fiorano Modenese, Elisa Parenti – Sindaco del Comune di Formigine, Massimo Paradisi – Sindaco del Comune di Castelnuovo Rangone, Matteo Mesini – Sindaco del Comune di Sassuolo ed Elisabetta  Marsigliante – Assessore alla Tutela Ambientale del Comune di Maranello.

 

 

 

 

 

 

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