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Le Case del Popolo, il boom economico e il consumismo nel secondo dopoguerra

Gli anni Sessanta sono caratterizzati da un crescente benessere e dalla rapida trasformazione dell’Italia da paese prevalentemente agricolo a paese industrializzato. Sono gli anni del “boom economico” e dell’ingresso nella società dei consumi.
Anche nella provincia di Ferrara i cambiamenti in atto influiscono sulla qualità del lavoro e della vita, come riportato da molti testimoni: la meccanizzazione rende il lavoro meno gravoso e la forte azione sindacale e dei partiti di sinistra riesce a garantire servizi, diritti e condizioni prima inimmaginabili.
Certamente anche negli anni Sessanta le proteste e le lotte non mancano, tanto più che il decennio si apre sotto la stretta repressiva del governo Tambroni e si chiude con il Sessantotto e la rivolta studentesca i cui echi giungono anche nei piccoli centri rurali.
Tuttavia, un maggiore benessere rende anche la società di questi anni più spensierata. Per le case del popolo questo è certamente uno dei periodi più felici: accanto alla lotta politica esse diventano a pieno titolo luoghi di incontro e di divertimento, anche grazie all’importante ruolo svolto dall’ARCI, fondata nel 1957, che contribuisce ad aprire le case del popolo ai giovani e a sviluppare ulteriormente le finalità culturali delle organizzazioni politiche operaie. È in questi anni che molti bar interni passano sotto la gestione ARCI che vi fonda i propri circoli e cura la programmazione di feste, cinema e altre attività culturali.
Gli anni Sessanta sono anche il momento in cui si affermano quei rituali collettivi propri della neonata società dei consumi; uno di questi è certamente la televisione. Ancora assai rara nelle case, la TV è uno straordinario momento di aggregazione, di dibattito e di svago ma anche, almeno fino all’avvento delle reti televisive private, di alfabetizzazione delle masse popolari (si pensi al programma “Non è mai troppo tardi” del maestro Alberto Manzi).
Per sapere come era organizzata una casa del popolo e quali attività vi si svolgevano in questi anni visita il MUSEO VIRTUALE.